Riconciliazione cristiana e vita familiare

B237-A3

Esercizi spirituali del gruppo famiglia

1. Gli « esercizi » e l'Unione Catechisti

Hanno avuto luogo il 14 e 15 settembre u.s., presso la Casa Salesiana di Caselette, i consueti esercizi spirituali annuali del gruppo famiglia dell'Unione Catechisti.

É una consuetudine che ormai si protrae da tempo, e che, collegata alla pratica dei vari ritiri serali nel corso dell'anno, attesta l'ancoramento dell'iniziativa alla spiritualità dell'Unione Catechisti che, secondo l'insegnamento del Servo di Dio Fr. Teodoreto, pone negli esercizi spirituali uno dei fondamenti della vita cristiana, e perciò alla vita familiare.

Il tema è stato « La riconciliazione cristiana e la vita familiare », nella linea del Convegno ecclesiale di Loreto, e le riflessioni sono state condotte dal Canonico Franco Martinacci, nelle relazioni, nelle omelie e nel coordinamento delle tavole rotonde.

Ospiti eccezionali sono stati Mons. Abraha Francois, già vescovo di Asmara, in visita a Torino, il quale ha tenuto una meditazione sul tema: « La famiglia nel piano divino della salvezza », e il nostro catechista eritreo Habtè Sellassié, il quale, in un breve, quanto caloroso intervento, ha dato una profonda testimonianza della sua attività catechistica.

2. Riflessioni

Il termine di paragone per una riconciliazione è l'amore di Cristo: « Amatevi come io vi ho amato ».

Questo amore presenta i requisiti della:

- gratuità, perché nulla è dovuto alla creatura, e questa non può aggiungere nulla a Dio;

- totalità, poiché Iddio dona senza limiti;

- radicalità, dato che Iddio distrugge le nostre mancanze, le riduce nel nulla per amore, anzi trae da esse elementi di rinnovamento e di conversione, in virtù del Sangue effuso da Cristo per noi.

Vi è una solidarietà nella riconciliazione.

Pensiamo alle prime comunità cristiane, in cui tutti si facevano carico del peccato e dell'espiazione.

Nella famiglia tutti questi elementi trovano un luogo privilegiato per attuarsi

Occorre perdonare senza far pesare, anzi facendo emergere la gioia reciproca della riconciliazione.

Nella comunità familiare può inoltre dispiegarsi nella sua pienezza l'aspetto della solidarietà, in quanto tutti i mèmbri sono chiamati a partecipare nel disagio per l'offesa, e nel rasserenamento per il perdono.

La riconciliazione si pone per tutte le relazioni familiari, per gli sposi vicendevolmente, tra i genitori e i figli, per i figli tra di loro.

Inoltre la famiglia deve sapersi riconciliare verso l'esterno, anche quando ancora persista l'elemento di offesa, o lo stesso danno ad essa conseguente.

Non sempre è facile perdonare.

Per questo occorre un atteggiamento di fede, di abbandono a Dio, invocandolo affinché ciò che noi non sappiamo perdonare, sia Lui a consentircelo, così che si possa veramente amare anche i nemici per suo amore, e a nessuno si renda male per bene, ma sempre e comunque bene.

Ma la riconciliazione per la famiglia, e per i suoi mèmbri, significa anche il saper domandare perdono quando si è offesi, e di riparare il male arrecato.

Vi sono delle offese manifeste e facilmente riconoscibili.

Ma occorre porre attenzione altresì ai torti e al male occulto, a quello derivante da mancanza di generosità, da grettezza, da egoismo, dalla chiusura alle necessità degli altri.

Una particolare attenzione va prestata nella educazione verso i figli: ci possono essere, da parte dei genitori, omissioni nella loro formazione, per cattivo esempio, per mancanza di dialogo, di consigli e di esortazioni.

Come pure si può verificare un atteggiamento aspro, troppo invadente, poco rispettoso della personalità dei figli, non sempre riferito ad un profondo e genuino amore.

3. Conferenza del vescovo Mons. Francois

Nella conferenza di Mons. Francois, è stato svolto il tema della famiglia come luogo di catechesi attraverso l'amore.

È questo un ruolo indefettibile, che le spetta non solo come cellula della società, ma anche come piccola chiesa.

La famiglia entra nel piano di Dio sia nella creazione che nella redenzione.

Iddio ha creato l'uomo a sua immagine e somiglianza, e nella famiglia noi ritroviamo una impronta trinitario per la coesistenza in essa degli elementi della unità e della triplicità, soprattutto perché la famiglia è animata da una esigenza di amore.

Invero nella famiglia vi è una relazione di conoscenza tra lo sposo e la sposa, che è altresì una relazione di amore che li coinvolge radicalmente, da renderli padre e madre.

E questa relazione di amore si identifica in una persona che è il figlio.

Per il riferimento trinitario, risulta evidente la fecondità di una riflessione sulla natura della famiglia.

Ma la visuale si ampia ulteriormente se pensiamo alla redenzione, la quale ha coinvolto tutto l'uomo e pertanto anche la famiglia.

Nel piano della salvezza la famiglia scaturisce da un sacramento, il matrimonio, ed in essa si raffigura, e in un certo modo si riproduce, l'incontro della natura divina con quella umana, e il mistico sposalizio di Gesù con le anime.

L'elemento di unione tra gli sposi e i figli è Dio stesso, e la forza che sostiene la famiglia è l'amore a livello soprannaturale.

Il carisma della famiglia è appunto l'amore ed in virtù di questo vi è un potenziale di operatività e di sviluppo nella famiglia che non ha riscontro con altre realtà umane, e che riveste una sua specifica validità sul piano ecclesiale.

Così, ad esempio, la stessa educazione morale e religiosa dei figli, la stessa catechesi familiare, trova una forza nella famiglia, poiché in questa le ammonizioni, le esortazioni e i consigli prima o dopo riscuotono accettazione dai figli ( e, all'accorremo, anche dagli stessi genitori ), e ciò perché quanto si opera in famiglia avviene per una esigenza di amore.

Occorre però che l'amore palpiti nella famiglia nella sua debita dimensione soprannaturale, il che può avvenire se si ha consapevolezza che si è amati da Dio: un motivo di fondo di crisi dell'epoca contemporanea è il non lasciarsi amare da Dio.

Occorre che la famiglia sia cosciente di questa sua missione con priorità di responsabilità nella educazione dei figli, nella consapevolezza di svolgere una vera e propria catechesi.

Maria Immacolata, che è modello di madre, è un aiuto determinante in questo itinerario.