Lo « Spirito di zelo »

B239-A1

In una regola di catechisti l'argomento « apostolato » è di importanza fondamentale e il Servo di Dio Fr. Teodoreto ne dovette stabilire le norme specifiche per i suoi discepoli.

Egli preferì il termine « zelo » per indicare l'atteggiamento con cui essi dovevano operare nella diffusione della conoscenza e dell'amore a Gesù Crocifisso.

Anzi « spirito di zelo » e cioè quasi una fiamma permanente che li investe a fare e li illumina a cercare i modi più efficaci.

Il Vangelo non è una dottrina astratta, ma una corrente di vita che anima l'uomo in tutte le sue facoltà e crea un uomo nuovo.

Lo spiegava Gesù stesso allo stupefatto Nicodemo: « Chi non rinascerà per acqua e Spirito Santo non può entrare nel regno di Dio.

Ciò che è generato dalla carne è carne; quel che nasce dallo Spirito è spirito » ( Gv 3,5-6 ).

Perciò tutti coloro che operano nella Chiesa per la diffusione del Vangelo devono preoccuparsi in primo luogo e soprattutto di offrire l'esempio di un cristianesimo vissuto, con tutta semplicità ed umiltà, cercando di piacere a Dio, e offrirsi a Lui come strumenti della sua misericordia quando e come a Lui piacerà.

Il che non è un atteggiamento passivo, ma solo un riconoscimento preliminare del proprio nulla, al riparo da ogni falsità dell'amor proprio.

Quanto insisteva il Fr. Teodoreto sull'umiltà.

Si aveva l'impressione che questa fosse la cosa che più gli stava a cuore.

Ma la sua profonda, sincera e genuina umiltà non mortificava affatto l'ardore e le intelligenti iniziative di apostolato.

La stessa Unione Catechisti ne è un monumento perenne.

Nei locali della scuola elementare di via delle Resine i Fratelli avevano fatto posto ad una scuola serale di tipo commerciale, con corsi triennali e con lezioni cinque giorni la settimana, dalle ore 20,30 alle 22,30.

Il direttore ne era il Fr. Teodoreto, che l'aveva caldeggiata.

Quando la comunità dei Fratelli si trasferì in corso Trapani, la scuola fu chiusa.

Eppure ancora oggi, dopo più di mezzo secolo, c'è qualche ex-allievo di quella scuola che ogni anno manda gli auguri natalizi ai suoi antichi insegnanti.

Ma il campo preferito che il Fr. Teodoreto aveva indicato ai suoi catechisti erano le parrocchie.

In quelle del centro della città di Torino l'esito fu scarso perché vennero addirittura a mancare i ragazzi.

Invece nelle chiese di periferia i catechisti trovarono un numeroso popolo giovanile, fatto non solo di ragazzini, ma anche di adolescenti e di giovanotti.

Il campo di azione dei catechisti si ampliava senza soste, e ne nacque la Casa di Carità Arti e Mestieri.

Oggetto della carità è tutto l'uomo, con tutti i suoi problemi, ed è difficile restringersi in modo esclusivo a qualche settore.

Lo sanno bene i missionari all'estero.

E lo aveva già detto tanto bene S. Paolo: « Tutto ciò che vi ha di vero, di nobile, di giusto, di puro, di amabile, di onorevole e degno di lode, questo formi l'oggetto dei vostri pensieri » ( Fil 4,9 ).