Messa del povero

B249-A8

Relazione delle attività dell'anno 1987 - 88

Nel fare la relazione delle attività della Messa del Povero nell'anno 1987-88 insistente mi ritorna alla mente l'episodio della tempesta sedata che ci narrano gli Evangelisti: « Improvvisamente sul lago si scatenò una grande tempesta e le onde erano tanto alte che coprivano la barca.

Ma Gesù dormiva. Allora lo svegliarono e dissero: « Maestro affondiamo, non tè ne importa? Salvaci! »

Gesù rispose: « Perché avete paura, uomini di poca fede? »

Poi si alzò in piedi sgridò il vento e l'acqua del lago e ci fu una grande calma ».

Anche la Messa del Povero, dopo 60 anni di attività e di servizio, ha avuto la sua tempesta.

Locali inadeguati alle nuove norme di sicurezza che già avevano travolto la sede di Via Saccarelli minacciavano anche la sede di Via Colombini.

E per alcune settimane la nostra « barca » trovò rifugio nella Chiesa di nostra Signora del Suffragio ospite delle Suore Cappuccine di Clausura di Via Card. Maurizio, ma solo per la Santa Messa.

Ma già all'inizio della tempesta il Signore iniziava il salvataggio inviando forze nuove: un bel gruppo di giovani volontari che, venuti con noi, in trasferta per conoscere l'Opera, ne divennero in breve vivaci e attivi sostenitori e animatori entrando con sensibilità spirituale nello spirito dell'Opera e facendosi apprezzati e ricercati compagni di cammino dei frequentanti.

Né fu entusiasmo di breve durata ma si consolidò, si rafforzò e aumentò le fila.

Un gruppo di giovani volontari

E fu un primo intervento provvidenziale che continua con ammirevole dedizione e disponibilità di servizio.

Il secondo intervento già si sta delineando con il miraggio di un « porto stabile » in cui ancorarci.

La navigazione verso questo porto presenta ancora alcune difficoltà ma risentiamo la parola di Gesù: « Perché avete paura, uomini di poca fede? ».

E rinnoviamo la nostra fiducia sicuri che ci sarà una grande « calma » per continuare nel cammino di incontro di amicizia e di servizio, che anche quest'anno abbiamo potuto percorrere nonostante i « marosi », con i nostri fratelli che Gesù ha chiamato i « Poveri » che avremo sempre con noi perché possiamo servirli e riceverne ricchezza interiore.

Qualche dato.

L'incontro avviene ogni festa e vi partecipano dai 120 ai 150 frequentanti.

Che cosa offriamo? Un week-end settimanale, un incontro fraterno, un momento di famiglia per chi famiglia non ha avuto o non ha più.

Il significato di questo servizio nella nostra vita è quello di chi non pensa di essere dall'altra parte, ma di chi vuole essere come fratello tra fratelli nella disponibilità di ascolto, di consiglio, di sostegno, di aiuto; di chi non pensa di trovarsi nella possibilità di risolvere radicalmente problemi e situazioni, ma di chi intende percorrere un cammino spesso doloroso, scabroso con chi stenta a camminare.

I nostri fratelli soffrono di precarietà di vita, di mancanza sovente del necessario, di mancanza di amore e di presenza fraterna, di vuoto di spirito mal definito, di solitudine.

E penso a quelli che si trovano senza risorse, senza soccorso, senza amicizia, senza fiducia nella vita.

La partecipazione alle sofferenze dei nostri fratelli ci unisce particolarmente la domenica mattina e ogni festa quando, provenienti da ogni parte della città, giungono all'incontro che ci fa sentire fratelli nella casa del padre per pregare e cantare insieme e questa partecipazione è gioia per tutti: la gioia di ritrovarsi che segue alla tristezza e alla monotonia della settimana: si paria, si ascolta, ci si confida.

Poi la preghiera comune, nella celebrazione Eucaristica, in cui si ricordano gli amici che ci hanno lasciato e quelli assenti per cause varie.

Il pasto consumato nell'ambiente stesso che ci ha accolti in preghiera conclude il nostro incontro.

E ci si disperde con il saluto e il sorriso che si smorza nell'anonimato della strada.

Ma l'attesa del prossimo incontro già sa tingere, anche se di poco, il monotono vivere quotidiano.

Suore, Fratelli delle Scuole Cristiane, Catechisti dell'Unione del SS. Crocifisso, Salesiani, Volontari giovani e non più giovani, si sentono uniti con questi amici in quella che chiamiamo « famiglia della Messa del Povero », convinti che finché abbiamo guardato solo le nostre ferite, abbiamo sofferto, quando abbiamo accettato di curare le ferite degli altri, abbiamo sentito meno pungente il dolore delle nostre; finché abbiamo mangiato il nostro pane di sofferenza da soli, l'abbiamo trovato intriso di lacrime, quando l'abbiamo spezzato col fratello, abbiamo scoperto che era fragrante.

Particolare incontro che vogliamo ricordare fu quello di sabato 14 maggio, festa di S. Giovanni Battista de La Salle, nel Santuario a lui dedicato: una interessante mostra, oltre al resto, venne allestita con le produzioni pittoriche e poetiche di nostri amici artisti, assai apprezzata dal pubblico, e definita dal nostro amico poeta « una rassegna istituita con intelligenza e famigliare operosità, con cordiale simpatia e fraterna serietà … »

A conclusione di un anno di incontri, come ogni anno, fu fatta l'attesa gita-pellegrinaggio alla Certosa di Pesio, con visita anche al Santuario di Vicoforte nella splendida giornata, già prenotata, del 2 luglio 1988 con 100 partecipanti.

Giornata di serenità e di amicizia che l'amico poeta così ricorda: « Sulla via di casa, appagati dalla bella giornata che il buon Dio ci ha concesso e dalla fraterna presenza di quanti ci guidavano, lasciammo quei cari monti con nostalgia: il pensiero e lo sguardo volgevano indietro a salutare quel verde e quella pace che sanno di mistero … ».

Gita-Pellegrinaggio alla Certosa di Pesio

Tappa al Santuario di Vicoforte

Il nostro ringraziamento va alla Provvidenza e alla Vergine dei Poveri, in questo Anno Mariano, che abbiamo concluso con l'Atto di Affidamento a Maria, mettendo nelle sue mani il « timone » della nostra « barca » e l'incognita della rotta del domani e anche a quanti con generosità e comprensione ci consentono di chiudere con un bilancio di spese di 51 milioni di Lire.

Ripetiamo anche noi, con gli Apostoli, paurosi di fronte alla navigazione incerta, ma fiduciosi nell'intervento di Gesù « Maestro affondiamo. Non te ne importa? Salvaci! »

Si alzerà, calmerà i venti e ci dirà: « Perché avete avuto paura? ».

Il Responsabile


Il volontariato fatto così meraviglioso del nostro tempo è vivo tra voi.

Solo abbiate la purezza delle motivazioni che vi rende trasparenti, il respiro della speranza che vi fa costanti, l'umiltà della carità che vi rende credibili.

Oso dire che un giovane della vostra età che non dia, in una forma o in un'altra, qualche tempo prolungato al servizio per gli altri non può dirsi cristiano.

Tali e tante sono le domande che nascono dai fratelli e sorelle che ci circondano.

Giovanni Paolo II