La Casa di Carità Arti e Mestieri a Romano d'Ezzelino

B259-A5

La cerimonia d'inaugurazione della sede

Sabato 6 giugno si è svolta a Romano d'Ezzelino, alle porte di Bassano del Grappa, presso l'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane « Villa S. Maria al Grappa », la cerimonia della inaugurazione del nuovo Centro di Formazione Professionale.

È con grande soddisfazione che rileviamo che il nome « Casa di Carità Arti e Mestieri » travalichi i confini locali e regionali per essere conosciuto anche nel Veneto, nella realizzazione di un cammino auspicato dal Venerabile Fratel Teodoreto e da Fra Leopoldo.

Proprio la frase annotata da quest'ultimo nel suo diario e da lui attribuita a Gesù Crocifisso: « Per salvare le anime, per formare nuove generazioni, si devono aprire Case di Carità per far imparare ai giovani Arti e Mestieri » ( 24 novembre 1919 ), è stata lo spunto con cui il dr. Vito Moccia, Presidente della Casa di Carità, ha aperto la cerimonia, sottolineando, in particolare, la collaborazione tra i Fratelli delle Scuole Cristiane e l'Unione, che ha consentito l'avvio di questa realizzazione.

Una menzione particolare è stata fatta dal dr. Moccia nei riguardi dell'ing. Ruggero Pedrazzoli, « per l'impegno prodigato con consigli e con interventi » ai fini del la nascita dell'opera.

Fr. Vittorino Ratti e Fr. Felice Proi, l'uno Visitatore Provinciale al termine del suo mandato, e l'altro all'inizio del suo compito, hanno ricordato la bontà dell'iniziativa, auspicando un ulteriore sviluppo, nel contesto di quelle istanze sociali che stanno emergendo nella realtà d'oggi.

Il dr. Domenico Conti, quale Presidente Generale dell'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata, ha tenuto la relazione ufficiale ( di cui si parla dettagliatamente più avanti ), presentando le tappe dello sviluppo della Casa di Carità, nel segno del carisma lasalliano, con la sottolineatura della forte valenza sociale, culturale e religiosa della proposta formativa.

Le autorità civili, tra cui il sindaco di Romano d'Ezzelino, dr. Zarpellon, e l'Assessore alla cultura del Comune di Bassano, dr. Borin, il segretario regionale CISL della formazione professionale, prof. Lazzari, il rappresentante dell'Unione Industriale di Bassano, dr. Brunetti, e il rappresentante della Camera di Commercio di Vicenza, rag. Mechilli, hanno tutti espresso il loro compiacimento per l'iniziativa che, non solo risponde alle istanze emergenti di prima occupazione, utilizzando mezzi moderni quali il sistema progettazione al computer per specializzazioni postdiploma, ma altresì fornisce una formazione umana e cristiana nella scia delle migliori tradizioni lasalliane.

Intervento di fr. Genaro, Vicario Generale dei Fratelli S.C.

Fratel Genaro, Vicario Generale della congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane, ha chiuso la cerimonia di inaugurazione con un intervento breve, ma oltre modo efficace.

Innanzitutto ha portato « il saluto fraterno, affettuoso e incoraggiante » del Superiore Generale, Fr. John Johnston.

La Casa di Carità Arti e Mestieri di Romano d'Ezzelino ha potuto essere realizzata « non soltanto perché è un ente, una istituzione, ma perché la corrente iniziata da S. Giovanni Battista de La Salle, proseguita dal ven. Fr. Teodoreto, è qui in questa opera.

E l'opera è ben fondata, perché sostenuta e apprezzata dalla Regione, dal Comune, dagli imprenditori e da tutti quanti hanno un interesse nella formazione professionale.

Questa è una scuola e deve essere sempre una buona scuola.

Di qualità a livello di insegnamento e di qualità a livello umano.

Questa scuola non è un'isola.

Essa è nella società e per la società.

Sia S. Giovanni Battista de La Salle, sia Fr. Teodoreto hanno vissuto nel loro tempo, come noi viviamo nel nostro tempo e il tempo è sempre difficile.

A volte non accettiamo questo e crediamo che il tempo sia facile: no, il tempo è sempre una sfida, particolarmente quando è caratterizzato da cambiamenti.

Altra nota specifica della scuola è di essere un luogo dove si educano le mentalità « nuove ».

Fr. Genaro si richiama ai valori tradizionali del Veneto che devono essere « imparati, esercitati e condivisi attraverso la scuola ».

Si rivolge poi ai laici, asserendo che « questo è il tempo del laicato, nella scia di quanto fatto da S. Giovanni Battista de La Salle e da Fr. Teodoreto coi laici ».

Inaugurazione della sede di Romano d'Ezzelino ( VI ) della Casa di Carità.
Al tavolo della Presidenza, da sinistra:
Fr. Edgardo, direttore di Villa S. Maria, Fr. Vifforino, precedente visitatore, Fr. Felice, visitatore, Fr. Genaro, vicario generale F.S.C., dr. Conti, presidente generale dell'Unione Catechisti, dr. Renzo Zarpellon, sindaco di Romano d'Ezzelino, ing. Pedrazwli, dr. Moccia, presidente.

Fr. Genaro, vicario generale dei Fratelli delle Scuole Cristiane, nell'intervento conclusivo dell'inaugurazione.

Per questo i Superiori della Congregazione vedono ben volentieri che una scuola, la Casa di Carità Arti e Mestieri, nel nome dei Fratelli, dei Catechisti e dei laici, ha già assicurato una base di partenza.

« Il resto dipenderà dalla nostra capacità di unione, di creatività ».

Termina con il riferimento alla festa del giorno dopo: la Pentecoste.

« Domani per tutti i cristiani è una grande festa: la Pentecoste.

Traiamone un'applicazione simbolica: la Casa di Carità, questa Casa di Carità è un segno, è un frutto dello Spirito.

Sta a noi Fratelli, Catechisti e laici, giovani, professori, donne, uomini, accettare di essere in questo momento, in questa società, malgrado tutto, donne e uomini spirituali, che non andiamo - permettetemi di dirvi questo - né con la rabbia, né con la corruzione, né con il dubbio, andiamo con la chiarezza e andiamo con forza perché non cerchiamo noi, ma serviamo gli altri ».

Organizzazione del Centro

Attualmente il Centro di Romano d'Ezzelino è strutturato su due corsi, uno diurno e l'altro preserale, di specializzazione post-disploma mediante l'utilizzo del sistema CAD ( progettazione al computer ).

Gli allievi sono circa 40 e il personale docente annovera 7 persone.

Le attrezzature didattiche, computer, tecnigrafi e banchi, sono dislocati in tre aule a piano terreno dell'Istituto dei Fratelli, nella ridente cornice del parco della Villa S. Maria.

Relazione del Dr. Domenico Conti durante l'inaugurazione

Il dr. Domenico Conti, nella veste di Presidente Generale dell'Unione Catechisti, ha tenuto una relazione, di cui riportiamo, per ragioni di spazio, alcuni passi significativi.

Dapprima il relatore sottolinea il collegamento stretto, quale una filiazione naturale, tra il carisma lasalliano, l'Unione Catechisti e la Casa di Carità.

Di quest'ultima, considerata appunto « nuovo virgulto del carisma lasalliano », tratteggia una breve storia, onde « cogliere più ampiamente il significato, l'orientamento e il dinamismo ».

La fondazione dell'Unione

Nel 1914 Fr. Teodoreto, oggi Venerabile, desideroso di corrispondere alle sollecitazioni dei suoi Superiori, fonda l'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata.

L'Unione è stata concepita come associazione di perseveranza, aperta, particolarmente, agli allievi ed ex allievi delle Scuole Cristiane.

L'obiettivo: una vita intensamente cristiana nel mondo, un impegno stabile e generoso per la promozione umana, l'educazione cristiana, l'evangelizzazione in ogni luogo di vita e di lavoro, in ogni condizione e stato di vita.

Ispirata a Fratel Teodoreto durante il suo secondo noviziato a Lembecq-les-Halles, l'Unione rappresenta la risposta alla distruzione delle opere cattoliche di educazione sancita dalle leggi laiciste del ministro francese Combes.

L'impegno di questi giovani, tutti laici e secolari, si realizza, come una proiezione del servizio educativo e catechistico lasalliano, nella diocesi, nella parrocchia, nella società, nella famiglia.

I membri dell'Unione tra l'altro in cominciarono a collaborare nelle scuole serali professionali, tenute dai Fratelli delle Scuole Cristiane in Torino fin dal lontano 1931.

Dopo la prima guerra mondiale, presso i Fratelli del Nord d'Italia e tra numerosi loro ex-allievi c'era fermento per un rinnovato impegno educativo, per un fattivo interessamento ai problemi dei giovani apprendisti e dei lavoratori, in vista di una società più giusta, più rispettosa dell'uomo e dei suoi di ritti inalienabili, più cristiana.

Ma le condizioni vocazionali ed economiche del distretto sconsigliavano, per il momento almeno, nuove iniziative.

La nascita della Casa di Carità

Finalmente, ecco il messaggio ricevuto dal Servo di Dio Fra Leopoldo Maria Musso durante l'Adorazione a Gesù Crocifisso la sera del 24 novembre 1919: « Per salvare le anime, per formare nuove generazioni, si devono aprire Case di Carità per far apprendere ai giovani Arti e Mestieri ».

Il Venerabile Fratel Teodoreto riceve ogni cosa e ogni cosa trasmette con tutto l'appoggio possibile ai Superiori del Distretto.

Ne consegue una prima edizione del la nuova Opera, edizione che si consoliderà nell'Istituto Arti e Mestieri di Torino rivolto attualmente alla formazione di periti meccanici e informatici.

Nel mentre, i Catechisti dell'Unione guidati da Fratel Teodoreto dedicano tutto il loro tempo libero alla creazione di una nuova scuola professionale con corsi prima soltanto festivi e poi anche serali.

Il Venerabile Fratel Teodoreto, prima come Direttore dell'Unione e poi come suo Assessore generale, sostiene e incoraggia i Catechisti perché conservi no la gratuità dell'insegnamento e perché accettino senza tentennamenti il nuovo titolo dell'Opera « Casa di Carità Arti e Mestieri ».

Con l'anno 1948/49 incominciano i corsi diurni triennali di qualifica, per il settore metalmeccanico.

Questa volta s'impone la necessità di costituire un corpo di docenti a tempo pieno, occorrono macchine e attrezzature adeguate, occorrono contatti sempre più frequenti con le Aziende, occorre molto denaro.

Con l'anno 1950/51 viene inaugurata la nuova sede di Torino, costruita in forza della solidarietà pubblica e privata a cui i Catechisti hanno fatto costante mente ricorso.

Per l'esercizio formativo 1953/54 la Casa di Carità viene ammessa a godere delle provvidenze stabilite con la Legge sull'addestramento.

Nel 1968 l'Opera viene costituita e riconosciuta come Ente morale nella veste di Associazione.

L'Unione Catechisti e il Distretto Nord d'Italia dei Fratelli ne fanno parte come Soci Fondatori.

Il Centro di Grugliasco e lo sviluppo dell'Opera.

Nel 1974 i Fratelli mettono, generosamente, a disposizione della Casa di Carità il complesso di aule e di laboratori del Centro Scolastico Ricreativo Pininfarina di Grugliasco.

Nasce così il secondo Centro di formazione dell'Opera.

La legge quadro n° 845, sulla formazione professionale trasferita alle Regioni, e i conseguenti adempimenti, costituiscono un'importante occasione di potenziamento delle capacità di progettazione formativa e di una più adeguata organizzazione dell'Ente, nella direzione di una sempre migliore efficacia e efficienza formativa.

Una visuale del pubblico presente all'inaugurazione.

Occorre a questo punto ricordare il rilevante contributo dato assieme ad altri enti di ispirazione cristiana lungo l'itinerario parlamentare della suddetta legge.

La stessa convenzione che ancora oggi regola, con esiti positivi, i rapporti tra Regione Piemonte ed enti di formazione, è in particolare frutto del l'impegno della Casa di Carità.

Circa le attività formative nei due Centri, va rilevato che sono state introdotte nuove tecnologie informatiche, comprendenti le macchine a controllo numerico, il CAD, il CAM, il CAT ( rispettivamente progettazione, lavorazioni e controlli mediante computer ), e ancora si lavora decisamente per completare con la robotica il complesso di attrezzature per l'apprendimento di professionalità connesse con la programmabilità e la flessibilità dei processi produttivi.

Anche l'elettronica e la fluidica applicate sono state potenziate.

Inoltre, avanza l'informatizzazione di tutto ciò che concerne l'operativa, i rapporti, le funzioni delle attività formative.

L'incremento del macchinario e delle attrezzature, la necessità di nuovi spazi per una migliore distribuzione funzionale di ogni cosa, ha richiesto alla Casa di Carità la costruzione di nuove officine sia nella sede di Torino, che in quella di Grugliasco.

La Proposta Formativa della Casa di Carità mira a porre il lavoro come momento forte, anche se non esclusivo, della vita, cercando di svilupparne le implicanze e connessioni, non solo tecnologico-organizzative, ma anche politico-legislative, economiche, sociali, culturali, etico-religiose.

In particolare si mira a sviluppare l'essere soggetto responsabile di vita non solo produttiva, ma anche sociale ed ecclesiale nel pieno rispetto delle convinzioni di ciascuno.

Terzo Centro: Romano di Ezzelino

Con il 1991 i Fratelli accettano la proposta di procedere alla realizzazione anche nel Veneto di un nuovo Centro della Casa di Carità Arti e Mestieri.

Promossi e avviati dai Soci fondatori dell'Opera e continuati dai responsabili della Casa di Carità, si sono così sviluppati i contatti con la Regione Veneto, con le autorità locali, con l'ufficio di collocamento, con le associazioni imprenditoriali, intesi a raccogliere un primo nucleo di indicazioni circa le domande e i bisogni di formazione del territorio.

I Corsi che da qualche mese hanno qui incominciato a funzionare sono il primo frutto di questo lavoro.

Questo primo nucleo operativo costituisce la base per lo sviluppo di ricerche organi che e continuative concernenti i problemi formativi del territorio in stretto rapporto con la Regione Veneto, con le autorità amministrative locali, con le agenzie di lavoro e con le aziende.

Il dr. Conti termina così la sua relazione, dopo aver illustrato il cammino che ha portato la Casa di Carità alle sue tre sedi attuali: « A fondamento di ogni cosa rinnoviamo l'impegno di accettare come anima dell'Opera la carità di Cristo, che sola può assicurare la massima vitalità ed efficacia all'azione educativa.

Secondo questi orientamenti, nel nostro lavoro ci illumini e ci guidi l'insegnamento e l'esempio del Santo de La Salle.

« Voi siete chiamati a guidare i vostri allievi alla salvezza » e per questo occorre aiutarli « A unire la loro vita, le loro azioni a quelle di Cristo », di Cristo Salvatore universale.

Per la salvezza, per la felicità degli allievi ci impegniamo altresì, come insegna il Santo, a operare congiuntamente « Per il bene della Chiesa e della Società, della quale i vostri allievi ne sono membri e lo devono diventare sempre più perfettamente ».

Che la Vergine Immacolata ci benedica e ci assista in questo cammino, e con Lei intercedano i santi lasalliani e il Venerabile Fratello Teodoreto ».

( sintesi a cura del dr. Lorenzo Cattaneo )