Necrologi

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Emilia Mazzuri

( * 29/2/1920 - + 18/4/1994 )

La sig.na Mazzuri ha completato la sua parabola terrena e vive in Dio.

Pertanto La sentiamo ancora presente, così come lo era in vita, anche durante la malattia che L'ha tenuta per vari anni immobilizzata al letto di dolore.

Sì, perché la signorina Mazzuri non è stata solo una valida e intelligente collaboratrice della Casa di Carità, presso cui ha prestato la sua opera per un decennio, quale operatrice nella contabilità: Ella ne è stata anche bene fattrice e animatrice, divulgandone la conoscenza e mantenendo stretti contatti con il personale.

Infatti Ella continuava a seguire le vicende, le vicissitudini e gli sviluppi con l'attenzione propria di chi si sente coinvolto.

Era assiduamente in contatto, mediante la preghiera e l'incoraggiamento, con gli operatori dell'Opera, sentendosi partecipe delle loro responsabilità.

Era inserita nei gruppi delle Società Operaie del Gethsemani di Mari Gedda, per cui la sua vita è sempre stata dedicata all'apostolato.

E continuò la sua zelante attività anche quando era impedita di muoversi, tenendo contatti e collegamenti con il telefono, tanto che si definiva operaia del telefono.

Il suo ricordo, anzi la sua presenza spirituale è sempre viva tra di noi, alla cui, intercessione ci rivolgiamo.

Alla sorella, signorina Lucia, porgiamo le più sentite condoglianze con i rinnovati ringraziamenti per l'attenzione che presta alla nostra Opera.

Fratel Dante Fossati

( * 28/4/1902 - + 11/7/1994 )

É ritornato alla casa del Padre Fr. Dante Fossati, figura insigne di Fratello delle Scuole Cristiane che nella sua lunga vita ha vissuto la consacrazione religiosa attraverso l'educazione dei giovani, nell'insegnamento, nello studio, nella dedizione alla causa della scuola cattolica.

Ha dedicato oltre 60 anni all'insegnamento, con mansioni di alta responsabilità, come la direzione del collegio San Giuseppe di Torino, del Gonzaga di Milano e degli Istituti Filippin nel Veneto.

Insigne uomo di cultura, ha conseguito la laurea in lettere e quella in filosofia, presso l'Università di Torino, ed ha svolto fecondi studi, con numerose pubblicazioni, specialmente su S. Giovanni Battista de La Salle e sui suoi scritti, nonché su varie questioni scolastiche quali la libertà di educazione, la scuola religiosa, l'impostazione didattica, la figura dell'educatore e simili.

Ma è stato anche uomo d'azione, e con profonda passione e impegno si è dedicato alla delicata e dibattuta questione della libertà di insegnamento, con pubblicazioni, articoli di giornali, conferenze e attività sociale.

E stato tra i soci fondatori della FIDAE ( Federazione delle scuole cattoliche ) e dell'AGIDAE ( Associazione dei gestori di tali istituti ), sin dall'origine membro dei consigli centrali di questi Enti.

Inoltre segnaliamo, fra le varie incombenze, l'incarico di direttore della rivista « Educazione » de La Scuola di Brescia, e quello di consigliere tecnico della Sacra Congregazione Seminari e Università degli Studi.

Ricordiamo in particolare che durante la sua direzione al San Giuseppe avvenne la morte del Ven. Fr. Teodoreto, che Egli tanto ammirava.

Ne abbiamo traccia in un suo scritto da cui stralciamo questi due passi: « ( Durante il bombardamento della notte dell'8 dicembre 1942 ) a pochi passi brucia il Politecnico, la scuola Tommaseo, molte case intorno.

Noi, princìpi d'incendio, sfondamento di pareti, strage di infissi e di vetri.

Siamo sui tetti a scongiurare il peggio: in cantina il santo Fr. Teodoreto in preghiera »;

« ( Nell'infermeria del Collegio ) ebbi il dolore di chiudere gli occhi ai cari e santi confratelli Giocondino e Arcangelo e al nostro venerato Fr. Teodoreto, la cui causa di beatificazione è in corso ».

Se posso portare un ricordo personale, avendo frequentato il San Giuseppe durante la sua direzione, fui sempre colpito dalla sua alta urbanità, intesa come abito morale, espressione dell'equilibrio interiore e del grande rispetto verso l'interlocutore e l'educando.

Della sua cultura mi è tuttora viva l'impressione di una sua lezione su un canto di Dante nel teatro del Collegio, dinanzi a studenti di vari licci di Torino, per l'efficacia e la concisione del suo commento, che riscosse l'attenzione del non facile uditorio.

Nei nostri tempi in cui sono tuttora pendenti le questioni sulla libertà della scuola e della formazione professionale, la sua testimonianza ci è di guida e di modello.

Fratel Bernardo prof. Virginio Bellero

( * 2/8/1927 - + 21/7/1994 )

Fr. Bernardo è mancato all'Ospedale Molinette, il 27 luglio scorso, dopo due settimane di ricovero, non reggendo alle condizioni climatiche della calda estate.

Negli ultimi anni visse in precarie condizioni di salute, subì un rapido declino di forze, invano contrastato dalle cure mediche.

Negli ultimi giorni, percependo imminente la chiamata del Signore, confidò a un Fratello: « Davanti a Dio ho fatto tutto quello che dovevo come religioso ed ora sono molto contento », espressione che rivela il limpido anelito del suo animo, ed è sigillo del suo definitivo sentimento di consacrato.

Tra le molteplici incombenze della sua missione educativa, ricordiamo i molti anni d'insegnamento all'Istituto Arti e Mestieri, con l'incarico di vice-preside dell'ITI ( Istituto Tecnico Industriale ), e va segnalata anche la sua presenza nella scuola pubblica, come insegnante di Religione, presso l'Avogadro e il Peano, nonché la sua opera caritativa, nascosta e delicata, verso i poveri.

Visse con l'ideale di una totale donazione di sé ai giovani che la Provvidenza gli faceva incontrare, per indicare loro la strada che porta a Dio, e sofferse anche frustrazione nel suo animo sensibilissimo per le diminuite possibilità di servire, per la malattia, il ministero educativo che aveva scelto come dono a Cristo.