Attività per la famiglia

B266-A5

L'attività catechistica per la difesa e la santificazione della famiglia resta tuttora uno dei principali settori operativi dell'Unione Catechisti.

Essa si esplica attraverso il Gruppo famiglia, ma anche in altre iniziative, quali la catechesi matrimoniale per giovani sposi e fidanzati, e la preparazione remota al matrimonio per gli allievi della Casa di Carità Arti e Mestieri.

1. Gruppo Famiglia

Gli incontri programmati per il Gruppo alternano riunioni di riflessione spirituale con adunanze formative.

I momenti di riflessione sono strutturati sulla base del ritiro serale, cioè un incontro di preghiera e di meditazione nel pomeriggio del sabato, con la messa e la preghiera serale dopo l'incontro conviviale per la cena, per consolidare lo spirito di fraternità.

Le tematiche dei ritiri sono: « Conversione quaresimale », « Risorti con Cristo », « Rinnovati nello Spirito », con riferimento al periodo liturgico dell'anno.

Tra le tematiche delle adunanze formative ricordiamo i problemi di bioetica e la riflessione sulla terza età come perenne giovinezza nell'amore di Dio.

Momento importante di incontro di preghiera è la Via Crucis serale al Centro La Salle.

In settembre è previsto un corso di esercizi spirituali e in luglio un pellegrinaggio.

Il Gruppo si tiene collegato con le attività diocesane per la famiglia, specialmente per la giornata diocesana con l'Arcivescovo prevista per il 30 aprile, nonché per gli incontri mensili serali al Santuario della Consolata.

2. Catechesi per giovani e fidanzati

Presso la sede dell'Unione Catechisti in C.so B. Brin 26 è stato tenuto, a cura del Presidente Generale, un corso di alcuni incontri tenuti al sabato mattina per giovani coppie di sposi e per fidanzati.

I temi hanno riguardato il sacramento del matrimonio come espressione dell'amore di Gesù Crocifisso per gli sposi.

Vivere il sacramento è pertanto rispondere all'amore di Gesù e garantire autenticità, fedeltà e sicurezza nell'amore reciproco degli sposi.

3. Preparazione remota al matrimonio per gli allievi della Casa di Carità

Anche quest'anno nei ritiri spirituali per gli allievi dell'ultimo anno, sono state inserite alcune riflessioni di preparazione remota al matrimonio.

Si è trattato di una vera e propria catechesi per l'educazione del cuore alla luce della morale cristiana, di tanto più urgente considerando i riflessi negativi che si riversano sui giovani in conseguenza della concezione erotica e consumistica della vita così diffusa nei nostri giorni.

Gli incontri si articolano in una relazione tenuta da un catechista associato, cui segue l'approfondimento di gruppo e la discussione in tavola rotonda.

Diamo - nella pagina seguente - lo schema della relazione, sintetizzata nel titolo « Ho un cuore per amare », per una conoscenza più articolata di questi incontri con i giovani, nonché per offrire spunti di riflessione.

« Ho un cuore per amare »

1) Riflettiamo sulla preparazione remota al matrimonio da parte di giovani che stanno per concludere la loro formazione professionale ( la preparazione alle « arti e mestieri » ), e pertanto stanno per acquisire una professionalità, un'idoneità a svolgere un lavoro: hanno quindi una visione concreta e realistica della vita.

Si trovano alla vigilia dell'ingresso nel mondo del lavoro, una realtà non facile, impegnativa, a fronte della quale dovranno confrontarsi con le richieste dei datori di lavoro e del mondo esterno.

Ciò comporterà la necessità di adattarsi con senso di responsabilità, magari incontrando prove e talora delusioni.

Ma tale situazione presenta il pregio di un perfezionamento della propria personalità, del completamento della propria maturazione, in una parola di essere uomini.

2) Questa formazione è stata acquisita in un Centro di formazione con proposta cristiana ( « Casa di Carità » ), cioè che pone in Gesù Crocifisso e Risorto il Figlio di Dio, il modello di uomo, e lo scopo della nostra vita; in particolare in una concezione cristiana del lavoro.

3) Il nostro discorso di preparazione remota al matrimonio si pone quindi in un clima di serietà e di concretezza ( quali ci vengono da una cultura del lavoro ) e in una ispirazione cristiana per il riferimento alla carità, cioè all'amore di Cristo.

4) E un bene morale, quindi effettivo e valido, intrattenere una relazione stabile con una ragazza, quando non vi sia, o non vi sia ancora, la possibilità di progettare seriamente il matrimonio?

Ciò vale sul piano sentimentale, e a maggior ragione sul piano corporeo.

5) Sul piano sentimentale pretendere un'appartenenza esclusiva quando manchi un impegno effettivo e solenne, e non vi sia una comunità di vita, si riduce in definitiva a un gioco, a un controsenso.

Un gioco con quanto vi è di più nobile in un uomo, cioè la facoltà d'amare.

Pensiamo alla mutevolezza e alla debolezza dei sentimenti umani, con tutte le conseguenze che possono derivare da un amore spezzato.

6) L'intimità corporea costituisce una reale e profonda invadenza di una persona nell'altra, che per la dignità della natura umana esige una unione perenne: infatti ha senso essere « una sola carne » solo se vi è un'unione permanente nel profondo della persona.

7) Noi non siamo composti solo di corpo e di sentimento, ma di spirito: l'anima che ha come facoltà l'intelligenza e la volontà.

8) L'essenza dell'amore è spirituale, cioè è proprio della persona, nelle facoltà dell'intelligenza e della volontà.

Si vuole ciò che si ama.

9) La componente psicologica, costituita dal sentimento o dalla simpatia, comunemente detta innamoramento, è importante, ma non esaurisce l'amore.

Basare l'amore sulla simpatia, specie nell'adolescenza, comporta sottomettersi alla mutabilità del sentimento.

La componente psicologica pertanto va subordinata all'amore-volontà.

L'innamoramento va inteso come un procedimento psicologico affettivo che, se ben guidato, aiuta ad amare nel modo giusto e prima ancora a conoscere meglio sia il proprio amore che quello dell'altra persona.

10) La componente corporea parimenti è importante, ma, a maggior ragione, non esaurisce l'amore.

É una deviazione della nostra epoca l'esaltazione a dismisura dell'erotismo ( è da tenere presente che la pornografia è un'ulteriore deviazione, che non riconosce la dignità della persona ).

11) Prima del matrimonio non c'è pienezza di unione, né di amore, perché questo non è stato pubblicamente giurato con il patto nuziale, cioè il sacramento del matrimonio.

I rapporti prematrimoniali sono quindi fuori posto.

La ricerca del piacere al di fuori della retta ragione ( cioè senza luce d'intelligenza e senza moralità nella volontà ) non è dignitoso per l'uomo, quindi non dà gioia.

12) Matrimonio: i due sono una cosa sola.

L'uomo non separi ciò che Dio ha unito.

L'indissolubilità è certamente un dovere ( l'uomo non divida ciò che Dio ha unito ), ma è prima ancora un « vangelo » ( Gesù ci chiama a vivere lo stesso amore divino ) ed è per questo che - come Dio è amore che non viene meno - gli sposi non possono amarsi « a tempo », ma solo per sempre.

Infine, con il sacramento celebrato con fede, l'indissolubilità è anche dono che Gesù fa alla Chiesa e a coloro che sono membra vive della Chiesa.

13) L'amore coniugale è indissolubile anche perché è fonte di vita.

Il figlio è testimone dell'amore reciproco dei genitori.

Il matrimonio realizza la famiglia, cioè una comunità.

14) Gesù ci da l'autentico significato dell'amore nuziale, che eleva a sacramento.

Gesù è il mistico sposo della Chiesa.

Sottolineiamo l'importanza del matrimonio spirituale, ma effettivo, tra Cristo e la Chiesa, che è la vera realtà della salvezza, l'inizio del regno dei cieli.

I matrimoni celebrati in chiesa sono un sacramento, cioè un segno che annuncia e attua l'unione sponsale tra Cristo e la Chiesa.

Negli sposi cristiani è lo sposalizio Cristo-Chiesa che vive, o rivive, in essi: « Questo mistero è grande! » ( Ef 5,32 ).

15) Invochiamo Maria Immacolata, che è vergine e madre.

Alle nozze di Cana Maria si è interessata perché Gesù cambiasse l'acqua in vino.

V. M.