L'inizio dell'anno formativo nei vari centri

B303-A9

Casa di Carità Arti e Mestieri

" Come viandanti intenti all'opera di Dio " ( G. B. de La Salle )

- Fr. Gabriele Dalle Nogare -

Pronti. Via. Si parte.

Comincia un nuovo anno formativo in Casa di Carità.

È la passione per l'uomo che fa ripartire ogni anno, ogni giorno, ciascuno di noi che mai si rassegna a diventare "burocrate dell'istruzione".

Una passione, quella formativa, che non si ferma neppure davanti alle difficoltà che affliggono la vita quotidiana in classe.

Far fronte al vuoto dell'anima e alla povertà interiore in un mondo che sperimenta la perdita di senso, è compito affascinante anche se impegnativo assai.

Educare con sguardo positivo è un'esperienza di umanità senza paragoni.

Vale il rischio di rilanciare nella vita, di dare futuro a ogni giovane che ci capita tra mano.

L'educatore è come il contadino che, quando semina, sa che inevitabilmente una parte di semi andrà perduta, ma questo non gli impedisce di aspettarsi una splendida messe.

Per poter incarnare con la testimonianza, oltre che con la parola, il messaggio evangelico nel mondo della formazione, e per divenire capaci di rendere ragione della nostra speranza di credenti e far rinascere uno sguardo positivo sulla vita, in mezzo a ogni sorte di negatività … siamo ricorsi a Lui fin dalle prime battute dell'anno formativo.

Ci siamo regalati uno spazio di silenzio e di preghiera: una carica di adrenalina per poter volare alto.

Ogni Centro, tra le sue mura domestiche, è stato invitato a un momento di formazione per coltivare la mente, e a celebrare l'eucaristia per stimolare il cuore.

C'è chi, come c.so Brin, ha realizzato l'uno e l'altra.

C'è chi, come Susa, gli è bastato raccogliersi attorno all'altare.

E chi, come Venaria e Lanzo, si è confrontato a voce alta su: la formazione interpretata come un mestiere, seppur di alto valore, e la formazione vissuta come autentica missione.

Due poli magnetici, quello di chi è formatore e di chi fa il formatore, che a volte, forse, hanno bisogno di essere invertiti.

Per tutti l'augurio è quello di non restare mai tranquilli!

In un Centro il Direttore ha anche predisposto un biglietto augurale con su scritto un pensiero di Abram Hoffer: "In un tempo di drastici cambiamenti, coloro che sono aperti all'approfondimento erediteranno il futuro; coloro che si ritengono già istruiti si apprestano a vivere in un mondo che non esiste più".

A tutti: buon cammino, ricordando che, se anche uno solo su mille dei nostri giovani ce la dovesse fare, vale la pena spendersi per un anno intero, fosse solo per lui.