Le origini dell’Unione Catechisti e delle sue opere |
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Apparentemente è avvenuto casualmente, ma le vie del Signore nobilitano anche le casualità.
Opportunamente Carlo Tessitore, primo Presidente dell'Unione dei Catechisti, in un intrattenimento tenuto ai Secondi Novizi dei Fratelli S.C. a Roma e a Bordighera l'8 e il 29 aprile 1951, fa notare, ( RL 2, 1951 ): "Fratel Teodoreto e Fra Leopoldo non fecero conoscenza tra loro che nel 1913: e ciò fu la causa determinante della nascita dell'Unione.
Stando alla verità dei fatti, è opportuno ripetere qui, in modo netto e categorico, che dal 1906 Fratel Teodoreto concepì l'idea e prese la decisione di fondare l'Unione.
Soltanto la sua prudenza e la sua umiltà gli consigliarono di attendere dalla Provvidenza, un segno che corrispondesse al sigillo della volontà perentoria di Dio.
Da una parte Fra Leopoldo scriveva nel 1908, senza comprendere ciò che Gesù Crocifisso gli dettava: « L'Ordine che verrà » o piuttosto: « Il grande Ordine che verrà », e il caro francescano ne disegnava la fisionomia spirituale.
Da un'altra parte Fratel Teodoreto praticava e diffondeva la Devozione a Gesù Crocifisso, non conoscendone affatto l'autore.
Quando i due uomini di Dio si incontrarono, tutto era pronto".
Riassumiamo quanto fr. Teodoreto stesso racconta ( Op cit. pp. 118-119 ). Una terziaria francescana, propagatrice della Divozione a Gesù Crocifisso, la consegnò a fr. Teodoreto alla scuola di S. Pelagia ai primi di novembre del 1911, assicurandone l'efficacia.
Il santo Fratello ne accolse il suggerimento, perché proprio nell'anno scolastico 1911-1912 la scuola correva il pericolo di perdere il diritto di sostenere gli esami interni in sede con valore legale ( gli alunni erano 1.050 ); col permesso dei Superiori, la praticò nella Comunità e nella scuola. Fr. Teodoreto conclude: " … ottennero non solo la grazia in favore degli alunni, ma diverse altre importanti, tra le quali l'inizio dell'Unione del SS. Crocifisso e un dono insigne da parte di alcuni benefattori.1
Ma è ora di cedere del tutto la parola a fr. Teodoreto: "In quegli anni 1911 e 1912 diverse persone mi parlarono di quel frate privilegiato da Dio, ma con molto riserbo, perché doveva rimanere nascosto e c'era l'ordine di non manifestarne né il nome, né la residenza.2
Il 25 ottobre 1912 presi parte a un trasporto funebre che riunì i principali propagatori della Divozione a Gesù Crocifisso e udii un signore che, rivolto a un gruppo di persone, diceva: "Sono stato a S. Tommaso, ma Fra Leopoldo non è potuto venire".
Tali parole suscitarono in me il pensiero che Fra Leopoldo fosse il religioso privilegiato della Divozione, ed ebbi il desiderio di conoscerlo; ma l'ordine dato di lasciarlo nel nascondimento mi trattenne.
Per uscire dal dubbio di recarmi a farne la conoscenza, entrai nella chiesa di S. Francesco d'Assisi e praticai la divozione dinanzi al miracoloso Crocifisso che si venera in detta chiesa nella cappella o atrio accanto alla sagrestia.
Appena terminata la pia pratica, svanì in me ogni perplessità e mi recai alla vicina chiesa di S. Tommaso, dove fui ricevuto cordialmente da Fra Leopoldo.
Ci scambiammo poche parole perché le occupazioni del Servo di Dio non gli permettevano di fermarsi, ma fissammo il giorno 30 dello stesso ottobre, alle ore 16, per un secondo incontro.
Nel frattempo, avendo Fra Leopoldo chiesto a Gesù, nell'orazione, come doveva comportarsi nel colloquio che avremmo avuto, udì queste parole: « Sii umile, ed abbi confidenza ».
Infatti Fra Leopoldo mi parlò di cose straordinarie, ma con vera umiltà e confidenza, e la sua conversazione, in quel colloquio e in quelli che lo seguirono, ebbe sempre un'unzione speciale e un'efficacia soprannaturale da potersi paragonare a quella prodotta da un corso di esercizi ben fatti » ( ibìd. p. 119 ).
Nello spregiudicato linguaggio moderno potremmo dire che Fra Leopoldo e fr. Teodoreto hanno costituito una vera "coppia vincente" ma, con mentalità sia antica che moderna, dobbiamo riconoscere che la Provvidenza, quando interviene nella storia degli uomini per alleggerirla delle incrostazioni del male, del dubbio, della cecità spirituale, agisce allargando i cerchi del bene su tutto il globo, servendosi delle persone che a lei si affidano e le sono docili, fedele alle parole del profeta: "I vostri pensieri non sono i miei pensieri, le vostre vie non sono le mie vie". ( Is 55,8 )
Cesare Trespidi
1. Questo dono gli agevolò l'acquisto di una casa di campagna a Pessinetto, per le vacanze estive dei Fratelli, per aprire un oratorio festivo per i ragazzi e per portare, durante l'anno, gruppi di giovani per ritiri ed esercizi spirituali.
2. Nella vita scritta da Fr. Leone, op. cit., pag. 214, si riferisce che Fr. Teodoreto ha appreso il nome di Fra Leopoldo dal sig. Gioachino Ferrari ( già divoto delle Cinque Piaghe, degente nell'ospedale maggiore ).
Ciò secondo la testimonianza del Catechista rag. Cesone.