Convegno ecclesiale di Verona

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Gruppo di studio 6 Ambito: vita affettiva

Sintesi dei lavori

Moderatore: Enrica e Michelangelo Tortalla, insegnante e medico. Fossano ( CN )

Segretario: Domenico Simeone, professore associato di pedagogia generale all'Università degli studi di Macerata

17-18 ottobre 2006

1. Considerazioni generali

L'uomo di oggi ha sete di affettività e di relazioni calde, perché l'affettività è una dimensione costitutiva della persona e come tale è essenziale per la sua piena realizzazione.

La famiglia è il luogo affettivo dove la vita nasce, cresce e si sviluppa.

L'affettività è il ponte che permette di aprirsi alla relazione con l'altro.

Nell'amore tra un uomo e una donna è presente in modo evidente la vocazione al dono di sé.

L'affettività è quindi la via privilegiata per una piena umanità e strada per la santità; è la chiamata di ogni uomo all'amore.

Si tratta di riscoprire il valore dell'eros che se anche « inizialmente è soprattutto bramoso [ … ] nell'avvicinarsi poi all'altro [ … ] si donerà e desidererà "esserci per" l'altro.

Così il momento dell'agape si inserisce in esso », stabilendo una connessione inscindibile « tra l'eros che cerca Dio e l'agape che trasmette il dono ricevuto » ( Deus caritas est 7 ).

L'affettività è una scintilla che accende la creatività e apre all'incontro con Cristo.

È urgente combattere la cultura della rassegnazione e della disperazione e portare la speranza laddove c'è più bisogno.

Si tratta non solo di parlare di speranza, quanto piuttosto di parlare con speranza, una speranza che nasce dall'incontro con il Risorto.

Le comunità cristiane dovrebbero diventare sempre di più luoghi di relazioni autentiche, dove poter fare l'esperienza dell'accogliere e dell'essere accolti, luogo di corresponsabilità pastorale che deriva dalla complementarità delle diverse vocazioni e dei diversi ministeri.

L'affettività si esprime anche attraverso momenti di prossimità, creando occasioni di incontro, ascolto e accompagnamento.

Quando parliamo di vita affettiva non pensiamo soltanto alla famiglia, ma a tutti i contesti in cui si costruisce la relazione con l'altro: la parrocchia, il lavoro, la scuola, la società, la politica.

2. Una riflessione sull'esperienza

Il contesto sociale in cui viviamo è caratterizzato da relazioni fragili.

Sempre più spesso l'uomo si trova di fronte a un'affettività ferita, dove il conflitto, la separazione, il vuoto esistenziale, l'esperienza della perdita e del lutto possono segnare in modo indelebile la persona, ma al tempo stesso questa esperienza del limite può rappresentare un'occasione di rinascita, purché si aprano spazi di ascolto e comprensione, dove persone adulte e mature siano capaci di soffrire con chi ha sofferto, coniugando discernimento e amore.

Si tratta di trovare un nuovo alfabeto, un linguaggio capace di parlare al cuore dell'uomo come antidoto alla solitudine.

La società ha bisogno di adulti con un'affettività matura che sappiano essere testimoni dell'amore.

« Abbiamo bisogno di uomini che tengano lo sguardo dritto verso Dio, imparando da lì la vera umanità.

[ … ] Solo attraverso uomini toccati da Dio, Dio può far ritorno presso gli uomini » ( Card. Joseph Ratzinger, in una conferenza a Subiaco su L'Europa nella crisi delle culture ).

In questa prospettiva la vita di coppia e di famiglia è un dono che parla dell'amore di Dio a tutta l'umanità.

Vi è una profonda reciprocità tra il sacramento dell'ordine e quello del matrimonio, che deve esprimersi nella comunione fraterna dove i diversi carismi diventano risorsa e ricchezza per tutta la comunità.

È necessario che i laici sappiano mettere a disposizione i loro specifici doni, passando dalla collaborazione alla corresponsabilità.

Solo così potremo cogliere le provocazioni che il mondo ci pone e offrire concreti segni di speranza.

3. Un approccio pastorale integrato

È necessario proporre un approccio pastorale integrato e integrante, che sia rispettoso dell'unità e della totalità della persona, partendo da uno sguardo globale sulla persona vista nel processo dinamico di cambiamento.

Per realizzare una pastorale integrata è fondamentale che si costruiscano buone relazioni, come premessa per elaborare progetti unitari.

Annunciare il Vangelo nella sua pienezza significa far comprendere come l'antropologia cristiana sia autenticamente umana; la questione antropologica precede quella etica.

Il messaggio di speranza del Risorto è la strada maestra per la realizzazione autentica dell'uomo nella sua globalità.

La speranza scaturisce dall'incontro con Gesù Cristo, che svela all'uomo la pienezza dell'amore a cui è chiamato.

L'affettività, che pure rappresenta un elemento fondamentale per la persona in ogni stadio della vita, acquista un significato del tutto particolare nell'età dell'adolescenza e della giovinezza.

L'affettività rappresenta il motore dello sviluppo, l'occasione per ridefinire la propria identità alla luce della relazione con l'altro/a.

In un mondo disorientato e disorientante è necessario far scoprire ai giovani la bellezza dell'annuncio cristiano sull'amore, proponendo nuove occasioni di formazione che tengano conto delle varie dimensioni costitutive della persona: corporeità, affettività, relazionalità, spiritualità.

Un aspetto importante da riscoprire è l'educazione della coscienza attraverso momenti di ascolto e di direzione spirituale, ma anche come compito peculiare della famiglia.

Negli itinerari di iniziazione cristiana è importante considerare l'affettività e, in particolare dopo la confermazione, attuare percorsi di formazione centrati sulla dimensione affettiva, recuperando il tema della differenza sessuale che apre al dono.

Senza rinunciare alla coeducazione, dobbiamo lavorare per favorire la ricerca della propria identità di genere, anche attraverso momenti di formazione specifici.

I giovani hanno bisogno di incontrare adulti che sappiano mettersi in gioco in modo autentico e proporre esperienze « forti » di servizio, di vicinanza ai poveri, di vita comunitaria e di incontro con la Parola.

Non bisogna avere paura di proporre ai giovani mete « alte », ma piuttosto mettersi al loro fianco, costruendo relazioni vere.

Inoltre è importante individuare indicazioni e suggerimenti per accompagnare la vita affettiva del diversamente abile.

Per quanto concerne la vita di coppia e di famiglia è importante promuovere la consapevolezza che fedeltà e indissolubilità non sono qualità estrinseche all'amore ma suoi elementi costitutivi; recuperare la capacità progettuale e relazionale della coppia; valorizzare la spiritualità familiare anche attraverso una spiritualità degli affetti; sviluppare la capacità di accettare l'altro e il suo processo di cambiamento; educare gli affetti al tirocinio della durata.

Quando la coppia e la famiglia raggiungono un'adeguata maturità affettiva, nasce il desiderio generativo di aprirsi agli altri.

È sempre più urgente pensare a itinerari formativi che accompagnino la coppia dal suo costituirsi sino alla sua piena realizzazione: preparazione remota e prossima al matrimonio; preparazione al sacramento; percorsi di formazione e accompagnamento per giovani coppie, itinerari di formazione per genitori.

Più in generale è importante creare occasioni di incontro e di ascolto, adeguare i tempi della pastorale parrocchiale ai tempi della famiglia, promuovere politiche attente alle esigenze delle relazioni familiari.

Non meno importante è la dimensione affettiva nella vita delle persone consacrate.

Un'adeguata formazione iniziale e un conseguente itinerario di formazione permanente non possono trascurare questa dimensione fondamentale della vita di ogni persona.

Una piena maturità affettiva dei sacerdoti e dei/delle religiosi/e è la premessa necessaria affinché possano essere attenti compagni di viaggio per le persone, le coppie e le famiglie.

Nello stesso tempo, le famiglie affettivamente mature possono essere di aiuto al sacerdote costituendo nella parrocchia un clima familiare e di accoglienza.

In ultima analisi non si tratta di dare soluzioni precostituite, quanto piuttosto di aiutare le persone a porsi domande di senso, mettendosi in cammino nella certezza che intorno a noi ci possono essere alleati in attesa di essere individuati e valorizzati, nella consapevolezza che anche oggi Dio è presente e sparge semi di santità nei solchi della storia.

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