Matrimonio e famiglia oggi in Italia

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Parte II - La famiglia

12- - La famiglia.

Fondata sul matrimonio, nasce la famiglia.

Anchessa è una comunità d'amore e di vita, che ha ricevuto da Dio la missione di essere la prima e vitale cellula della società, nella quale nascono i nuovi cittadini della società umana ( Cfr. Gaudium et spes n. 48; Apostolicam actuositatem n. 17; Lumen gentium n. 11 ).

Nella famiglia "le diverse generazioni si incontrano e si, aiutano vicendevolmente a raggiungere una saggezza uamana più completa ed a comporre convenientemente i dirltti della persona con le altre esigenze della vita sociale" ( Gaudiume et spes, n. 52; Paolo VI, Populorum progressio n. 36 ).

La famiglia cristiana nata dal sacramento, è poi "immagine e partecipazione del patto d'amore di Cristo e della Chiesa" ( Gaudium et spes n. 48 ).

Essa è definita dal Concilio "Chiesa domestica" ( Lumen gentium, n. 11 ) e come tale, dev'essere segno nel mondo della presenza del Salvatore.

"La famiglia cristiana proclama ad alta voce e le virtù presenti del Regno di Dio e la speranza della vita beata.

Così, col suo esempio e colla sua testimonianza, accusa il mondo di peccato e illumina quelli che cercano la verità" ( Lumen gentium, n. 35 ).

La famiglia, alimentata dall'amore, è la prima, insostituibile comunità educativa.

L'uomo e la donna, i genitori e i figli, quotidianamente costruiscono in essa se stessi fino alla pienezza della matutità umana e cristiana.

Nell'amore ogni persona si apre all'altra, superando l'egoismo, rispettando e valorizzando la dignità e le qualità dell'altra persona, offrendo e accogliendo con intelligenza e generosità il contributo per il reciproco perfezionamento ( Tb 8,8 ).

Nessuno, in modo particolare nei primi anni, dovrebbe essere privo di una famiglia.

I cristiani che generosamente adottano come figli i bambini abbandonati o rimasti soli compiono un'opera sociale e d'apostolato altamente meritoria ( Cfr. Apostolicam actuositatem, n. 11 ).

13. - Azione educativa.

La pr1ma forma d'educazione familiare è quella che i coniugi esercitano fra loro.

Gli sposi trovano nel loro amore lo stimolo per un aiuto reciproco a migliorare e a perfezionare se stessi, non in un livellamento delle personalità, ma nella maggiore espansione di esse.

Il vicendevole aiuto alla propria perfezione, costituisce il migliore fondamento dell'azione educativa dei genitori verso i figli ( Cfr. Lumen gentium, n. 11; Gaudium et spes, n. 48 ).

Le scienze umane, soprattutto la psicologia e la pedagogia, hanno dimostrato l'importanza della prima infanzia nella costruzione della personalità e il primato della famiglia sugli altri istituti educativi.

È osservazione comune che i rapporti fra i genitori e i figli, soprattutto con gli adolescenti e i giovani, sono oggi più difficili che nel passato, e causa di tensioni dolorose per tutti.

È una conseguena dell'accelerazione del ritmo di sviluppo storico, delle diverse sensibilità e gerarchie di valori, della generale crisi dell'autorità e dell'obbedienza, di una ricerca d'autonomia che non sempre è autentica libertà umana e cristiana.

Non esistono rimedi pronti ed universalmente efficaci.

Mai come oggi i genitori devono procedere nella loro opera educativa con pazienza e fiducia.

Mai come oggi debbono essere preoccupati dell'esempio che offrono ai, figli, in modo particolare nella vita morale e religiosa.

Mai come oggi debbono invocare la grazia del Signore con la preghiera.

Vanno raccomandate quelle iniziative che possono aiutare i genitori a compiere il loro dovere di educatori.

Ci permettiamo ricordare ai genitori alcuni proplemi di notevole importaza.

a) La necessità che l'educazione sia opera congiunta dei genitori.

Padre e madre sono i primi e più diretti responsabili della formazione, anche religiosa, dei figli ( Cfr. Gravisimum educationis, n. 3 ).

Il ruolo paterno e il ruolo materno, lo spirito di paternità e quello di maternità, sono egualmente necessari.

Anche nell'educazione dei figli, l'amore coniugale continua ad essere essenzialmente unitivo e procreativo.

b) La necessità di non rinunciare all'esercizio rispettoso, fermo e fiducioso, dell'autorità, intesa come necessario servizio di amore, praticata col metodo del dialogo, resa credibile dalla testimonianza dell'esempio, al fine di aiutare la persona del figlio a conquistare una progressiva capacità di libero e responsabie orientamento.

c) L'importapza dell'educazione, indiretta, ossia del clima familiare fatto di spirito religioso, di, serenità, di semplicità, di sincero affetto, aperto ai valori e agli interessi che oggi sono diffusi nella società civile e nella Chiesa.

Si favorirà così l'ercizio, progressivo e serio, di una coraggiosa testimonianza cristiana.

d) La necessità che i genitori non cedano a nessuno i loro compiti educativi, ma li sappiano esercitare con senso di responsabilità collaborando con gli organismi civili ed ecclesiali che possono aiutarli nella opera educativa, soprattutto per quanto riguarda la scuola ( Cfr. Gravissimum educationis nn. 3.6; Apostolicam actuositatem, n. 11; Dignitatis humanae, n. 5; Lumen gentium, n. 11).

A questo fine saranno aiutati dalla partecipazione, attiva alle iniziative che su questi temi devono essere promosse da associazioni ed enti, che svolgono attività familiari.

Nella famiglia l'educazione avviene anche da parte dei figli verso i genitori.

Crescendo insieme, nel dialogo con i figli, i genitori sono stimolati a ripensare gli orientamenti di fondo della vita, a valutare gli ideali di cui i giovani si fanno portatori, a rinnovare la coerenza della propria esistenza.

Infine nella famiglia i figli si educano vicendevolmente, come è provato dall'esperienza delle famiglie numerose.

È la prima forma di coeducaione, che può influire in modo efficace sull'equilibrato ed integrale sviluppo della personalità dei giovani.

14. - La famiglia in dialogo con il mondo.

La famiglia deve essere cordialmente aperta al dialogo con il mondo.

Le giovani generazioni debbono in essa potersi formare ad un impegno autenticamente umano e cattolico.

La famiglia deve cioè concorrere al superamento di ogni forma di egoismo e di ogni pregiudizio di classe, di razza e di religione.

L'ideale della Chiesa missionaria può offrire alla famiglia cristiana un valido aiuto pedagogico.

È necessario che la famiglia sappia promuovere un'atentica educazione sociale, allontanando la tentazione di realizzare, chiudendosi in se stessa, la propria perfezione e di cercare un rapporto con gli altri soltanto in funzione della propria utilità.

Nell'ambito stesso della, vita di famiglia i giovani dovranno essere educati all'incontro e al colloquio con gli altri, partendo dalle più piccole comunità di caseggiato o di quartiere, o di scuola, sino alla più vasta comunità amministrativa e politica.

Importanza fondamentale assume l'educazione alla pace ( Paolo VI, Discorso all'ONU; Discorso in occasione della Giornata della pace 1969 ), che la famiglia tanto contribuirà a portare nel mondo quanto l'avrà realizzata in se stessa.

Il dialogo con il mondo, in modo particolare nel nostro tempo, esige un'educazione allo spirito di povertà.

Questa consiste nell'insegnare ai giovani, con la parola e con l'esempio, che il denaro è soltanto un mezzo: che alcuni valori non hanno prezzo; che bisogna sentire come proprio il dramma della povertà e dell'ingiustizia vissuto da tanta parte dell'umanità; che le ragioni della vita sono superiori alla vita stessa; che è dovere saper rinunciare a qualcosa di proprio per aiutare chi è nel bisogno.

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