La pastorale della salute nella Chiesa Italiana |
1. Numerosi sono i motivi che consigliano di offrire alla comunità cristiana, agli operatori e alle istituzioni sanitarie cattoliche alcune considerazioni e orientamenti sulla pastorale nel mondo della sanità.
I profondi cambiamenti avvenuti in questo settore della vita sociale, in cui si riflettono le speranze e le contraddizioni del mondo contemporaneo, sollecitano nuove risposte da parte della comunità ecclesiale per un servizio efficace agli uomini con i quali essa è intimamente solidale ( cf. GS 1 ).
2. È vero che la chiesa non ha l'esclusiva dei problemi della salute; essa però è chiamata a offrire il suo specifico contributo perché le trasformazioni in atto nel mondo della sanità si risolvano in autentico progresso, nel rispetto della dignità dell'uomo « prima e fondamentale via della chiesa » ( RH 14 ).
Alla comunità ecclesiale, infatti, spetta il compito d'impegnarsi affinché i valori della vita e della salute siano rispettati e orientati verso la salvezza e il momento della malattia e della morte possano ricevere oltre il sostegno della scienza e della solidarietà umana anche quello della grazia del Signore.
3. Se i problemi del mondo sanitario sono vasti e complessi, insufficienti si dimostrano risposte parziali e disarticolate.
Come ha affermato il santo padre, « è necessario delineare un progetto unitario di pastorale della salute, disponendo l'intera comunità cristiana a tale tipo di apostolato ».1
4. Ancor dall'inizio di questa nota pastorale, desideriamo esprimere sincero apprezzamento a quanti operano nel mondo della sanità siano essi sacerdoti, diaconi, religiosi o laici, invitandoli a continuare con impegno nella loro opera, verso la quale il Signore ha mostrato una predilezione particolare e che sta tanto a cuore alla chiesa.
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1 | Giovanni Paolo II, 28 novembre 1981 |