Le persone impegnate in campo sociale e politico

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Premessa

1. - La presente Nota è frutto di una riflessione sulle modalità attraverso cui è possibile far diventare effettivamente un comune terreno di lavoro, di confronto e di reciproco arricchimento le scelte pastorali compiute dall'Episcopato italiano per gli anni novanta.1

Al centro della nostra riflessione, una delle "tre vie privilegiate" proposte: la presenza responsabile dei cristiani nel sociale e nel politico.2

Riportando all'attenzione le motivazioni che hanno indotto i Vescovi italiani a compiere questa scelta, offriamo il contributo di alcuni suggerimenti sul tema specifico della pastorale della Chiesa per le persone impegnate direttamente nelle realtà sociali e politiche.

2. - La carità di Cristo, che spinge i laici ad assumere un'attiva responsabilità nei confronti del mondo in tutti i suoi aspetti, dalla cultura all'economia alla politica,3 obbliga i Vescovi ad una particolare sollecitudine pastorale verso coloro che sono direttamente impegnati nell'ambito, delicato e complesso, dell'impegno sociale e politico, certamente una tra le meno facili forme di servizio all'uomo.4

A nessun cristiano, d'altronde, è lecito disinteressarsi dei grandi valori morali e antropologici che scaturiscono dalla sua fede, dividendoli l'uno dall'altra o collaborare alla loro pratica negazione.5

3. - Intorno a valori quali il primato e la centralità della persona;

il carattere sacro e inviolabile della vita umana in ogni istante della sua esistenza;

la figura e il contributo della donna nello sviluppo sociale;

il ruolo e la stabilità della famiglia fondata sul matrimonio;

la libertà e i diritti inviolabili degli uomini e dei popoli;

la giustizia sociale a livello nazionale e mondiale

non può non realizzarsi la convergenza e l'unità di impegno dei cristiani.6

Questi valori devono essere vissuti nella propria coscienza e nel comportamento personale ed espressi nelle strutture, nelle leggi e nelle istituzioni, per aiutare la società attuale a non perdere la vera e integrale misura dell'uomo.7

4. - L'attuazione di una formazione cristiana dei laici, adeguata alle loro responsabilità sociali e politiche, è un compito sempre e ovunque urgente, ma oggi indilazionabile per la Chiesa italiana, desiderosa di veder superate tante delle difficoltà che attualmente affliggono la convivenza civile del nostro Paese.

La permanenza e la radicalizzazione di orientamenti culturali e politici tesi a emarginare dalla realtà sociale e dalle istituzioni ogni riferimento all'etica cristiana, particolarmente in ambiti di decisiva importanza come quelli della famiglia, della tutela della vita, dell'educazione, hanno condotto a scelte contrarie alla dignità e inviolabilità della persona e ai veri interessi della nostra società.8

5. - Ai Confratelli Vescovi italiani intendiamo proporre, a questo proposito, percorsi e metodi di conoscenza e diffusione della visione cristiana della dignità della persona e della dottrina sociale pensati in particolare per coloro che attivamente operano nelle realtà sociali e politiche, certi che sarà efficacissimo perché insostituibile il contributo che le Comunità ecclesiali possono dare al recupero della capacità di "inquadrare gli interessi particolari in una coerente visione del bene comune".9

Le singole Chiese particolari, secondo le tradizioni e le situazioni a loro proprie e il loro specifico cammino, sapranno rivolgere, in modo articolato, una specifica azione pastorale ai cristiani che intendono vivere come tali il loro impegno nelle realtà sociali e politiche; ai responsabili e rappresentanti delle istituzioni; a tutti coloro che, pur non condividendo la fede cristiana, sono attivamente impegnati negli stessi campi sociali e politici.

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1 Cf C.E.I., Evangelizzazione e testimonianza della carità.
Orientamenti pastorali dell'Episcopato italiano per gli anni '90 ( 8 dicembre 1990, n. 43 )
2 Cf Ivi, n. 43
Con l'aggettivo "sociale" si intende l'economico, il professionale, il sindacale < dei lavoratori e degli imprenditori > e in genere tutte le attività di ordine temporale che si riferiscono alla società
3 Cf Ivi., n. 23
4 Cf Ivi., n. 22
5 Cf Ivi., n. 41
6 Cf Ivi., n. 41
7 Cf Ivi., nn. 40-41
8 Cf Ivi., n. 40
9 Cf Giovanni Paolo II, Centesimus annus, n. 47