Compendio Dottrina sociale della Chiesa

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Maria e il Suo « fiat » al disegno d'amore di Dio

59 Erede della speranza dei giusti d'Israele e prima tra i discepoli di Gesù Cristo è Maria, Sua madre.

Ella, col Suo « fìat » al disegno d'amore di Dio ( Lc 1,38 ), a nome di tutta l'umanità, accoglie nella storia l'inviato del Padre, il Salvatore degli uomini: nel canto del « Magnificat » proclama l'avvento del Mistero della Salvezza, la venuta del « Messia dei poveri » ( Is 11,4; Is 61,1 ).

Il Dio dell'Alleanza, cantato nell'esultanza del Suo spirito dalla Vergine di Nazaret, è Colui che rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili, ricolma di beni gli affamati e rimanda i ricchi a mani vuote, disperde i superbi e conserva la Sua misericordia per coloro che Lo temono ( Lc 1,50-53 ).

Attingendo dal cuore di Maria, dalla profondità della Sua fede, espressa nelle parole del « Magnificat », i discepoli di Cristo sono chiamati a rinnovare sempre meglio in se stessi « la consapevolezza che non si può separare la verità su Dio che salva, su Dio che è fonte di ogni elargizione, dalla manifestazione del suo amore di preferenza per i poveri e gli umili, il quale, cantato nel Magnificat, si trova poi espresso nelle parole e nelle opere di Gesù ».71

Maria, totalmente dipendente da Dio e tutta orientata verso di Lui con lo slancio della Sua fede, « è l'icona più perfetta della libertà e della liberazione dell'umanità e del cosmo ».72

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71 Giovanni Paolo II, Redemptoris Mater 37
72 Congreg. per la Dottrina della Fede, Istr. Libertatis conscientia, 97