Compendio Dottrina sociale della Chiesa

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Le prime comunità cristiane

380 La sottomissione, non passiva, ma per ragioni di coscienza ( Rm 13,5 ), al potere costituito risponde all'ordine stabilito da Dio.

San Paolo definisce i rapporti e i doveri dei cristiani verso le autorità ( Rm 13,1-7 ).

Insiste sul dovere civico di pagare i tributi: « Rendete a ciascuno ciò che gli è dovuto: a chi il tributo, il tributo; a chi le tasse, le tasse; a chi il timore, il timore; a chi il rispetto, il rispetto » ( Rm 13,7 ).

L'Apostolo non intende certo legittimare ogni potere, quanto piuttosto aiutare i cristiani a « compiere il bene davanti a tutti gli uomini » ( Rm 12,17 ), anche nei rapporti con l'autorità, in quanto essa è al servizio di Dio per il bene della persona ( Rm 13,4; 1 Tm 2,1-2; Tt 3,1 ) e « per la giusta condanna di chi opera il male » ( Rm 13,4 ).

San Pietro esorta i cristiani a stare « sottomessi ad ogni istituzione umana per amore del Signore » ( 1 Pt 2,13 ).

Il re e i suoi governatori hanno il compito di « punire i malfattori e premiare i buoni » ( 1 Pt 2,14 ).

La loro autorità deve essere « onorata » ( 1 Pt 2,17 ), cioè riconosciuta, perché Dio esige un comportamento retto, che chiuda « la bocca all'ignoranza degli stolti » ( 1 Pt 2,15 ).

La libertà non può essere usata per coprire la propria malizia, ma per servire Dio ( 1 Pt 2,15 ).

Si tratta allora di un'obbedienza libera e responsabile ad un'autorità che fa rispettare la giustizia, assicurando il bene comune.

381 La preghiera per i governanti, raccomandata da san Paolo durante le persecuzioni, indica esplicitamente ciò che l'autorità politica deve garantire: una vita calma e tranquilla, da trascorrere con tutta pietà e dignità ( 1 Tm 2,1-2 ).

I cristiani devono « essere pronti per ogni opera buona » ( Tt 3,1 ), « mostrando ogni dolcezza verso tutti gli uomini » ( Tt 3,2 ), consapevoli di essere stati salvati non per le loro opere, ma per la misericordia di Dio.

Senza « un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo, effuso [da Dio] su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro » ( Tt 3,5-6 ), tutti gli uomini sono « insensati, disobbedienti, traviati, schiavi di ogni sorta di passioni e di piaceri, [ vivono ] nella malvagità e nell'invidia, degni di odio e [ odiandosi ] a vicenda » ( Tt 3,3 ).

Non si deve dimenticare la miseria della condizione umana, segnata dal peccato e riscattata dall'amore di Dio.

382 Quando il potere umano esce dai limiti dell'ordine voluto da Dio, si autodivinizza e chiede l'assoluta sottomissione; diventa allora la Bestia dell'Apocalisse, immagine del potere imperiale persecutore, ebbro « del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù » ( Ap 17,6 ).

La Bestia ha al suo servizio il « falso profeta » ( Ap 19,20 ), che spinge gli uomini ad adorarla con portenti che seducono.

Questa visione addita profeticamente tutte le insidie usate da Satana per governare gli uomini, insinuandosi nel loro spirito con la menzogna.

Ma Cristo è l'Agnello Vincitore di ogni potere che si assolutizza, nel corso della storia umana.

Di fronte a tale potere, san Giovanni raccomanda la resistenza dei martiri: in questo modo i credenti testimoniano che il potere corrotto e satanico è vinto, perché non ha più nessun ascendente su di loro.

383 La Chiesa annuncia che Cristo, vincitore della morte, regna sull'universo che Egli stesso ha riscattato.

Il Suo regno si estende anche nel tempo presente e finirà soltanto quando tutto sarà consegnato al Padre e la storia umana si compirà con il giudizio finale ( 1 Cor 15,20-28 ).

Cristo svela all'autorità umana, sempre tentata dal dominio, il suo significato autentico e compiuto di servizio.

Dio è Padre unico e Cristo unico maestro per tutti gli uomini, che sono fratelli.

La sovranità appartiene a Dio.

Il Signore, tuttavia, « non ha voluto riservare solo a sé l'esercizio di tutti i poteri.

Egli assegna ad ogni creatura le funzioni che essa è in grado di esercitare, secondo le capacità proprie della sua natura.

Questo modo di governare deve essere imitato nella vita sociale.

Il comportamento di Dio nel governo del mondo, che testimonia un profondissimo rispetto per la libertà umana, dovrebbe ispirare la saggezza di coloro che governano le comunità umane.

Costoro devono comportarsi come ministri della provvidenza divina ».773

Il messaggio biblico ispira incessantemente il pensiero cristiano sul potere politico, ricordando che esso scaturisce da Dio ed è parte integrante dell'ordine da Lui creato.

Tale ordine è percepito dalle coscienze e si realizza, nella vita sociale, mediante la verità, la giustizia, la libertà e la solidarietà che procurano la pace.774

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773 Cat. Chiesa Cat. 1884
774 Giovanni XXIII, Pacem in terris;
Giovanni Paolo II, Sollicitudo Rei Socialis 39