Santo Domingo

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2.3. Il Dio del Regno, il Padre di Gesù Cristo

325 Proclamando la venuta del regno di Dio ( Mc 1,15 ) Gesù Cristo riprende un'aspettativa fondamentale della fede israelita e molto viva tra i suoi contemporanei. ( Lc 17,20 )

Questa espressione sintetizza l'azione salvifica di Dio, nella creazione e nella storia, a favore del suo popolo, la quale deve culminare in una salvezza futura e piena.

Identificando il Regno con la sua persona indica che il contenuto e la novità di questa espressione saranno date proprio dalla sua vita e dalle sue parole.

326 Il comportamento di Gesù Cristo relativizza le tradizioni religiose umane, quando si tratta di fare il bene a qualcuno nel bisogno. ( Mt 12,9-14 )

Tratta con uomini e donne socialmente emarginati, considerati lontani da Dio e dalla società, perché sono segnati dal peccato: pubblicani di cui frequentava la mensa, ( Mt 11,19; Lc 15,2; Mc 2,14-17 ) peccatori ai quali perdonava, ( Lc 7,36-50 ) lebbrosi, ( Lc 17,11-19 ) pagani, ( Lc 7,1-10 ) fino ai poveri che, non conoscendo la legge, la infrangevano. ( Gv 7,49 )

327 Questo atteggiamento di Gesù è spiegato e confermato dalle sue parole ( Mc 2,13-17; Lc 15 ) che ci rivelano un Dio pieno di amore per tutti e ognuno degli esseri umani, di ogni condizione religiosa o sociale.

In questo modo, con la sua azione e la sua dottrina, Gesù rivelava una determinata immagine di Dio, il volto del suo Dio.

Questi appare come qualcuno che accoglie l'uomo perché è un uomo, che lo ama e lo perdona senza imporre condizioni, ( Mt 5,45; Rm 5,8 ) che predilige i peccatori ( Lc 5,32 ) e i poveri. ( Mt 11,25 )

328 Nella vita e nelle parole di Gesù abbiamo così accesso all'atteggiamento di Dio nei nostri confronti. ( Lc 18,9-14 )

L'irruzione del Regno nella persona di Gesù rivela chi è Dio, facendo germinare la novità del regno di Dio e distinguendola dalle altre interpretazioni, compresa quella di Giovanni Battista. ( Mt 3,1-12 )

329 L'immagine di Dio rivelata in Gesù Cristo implica una grande intimità con Lui quale fonte di questa conoscenza.

« Nessuno conosce il Figlio se non il Padre, nessuno conosce il Padre se non il Figlio ». ( Mt 11,27 )

Gesù usava anche chiamare Dio « mio Padre » ( Mt 7,21; Mt 11,27 ) o presentarsi come « il Figlio ». ( Mc 13,32 )

Questa profonda unione traspare soprattutto nella sua preghiera a Dio come « abbà » ( papa ), ( Mc 14,36 ) espressione, questa, mai usata dagli Ebrei come invocazione individuale nella preghiera.

Quindi Gesù Cristo è la rivelazione perfetta del Padre, ( Gv 14,9 ) « immagine di Dio », ( 2 Cor 4,4 ) « immagine del Dio invisibile ». ( Col 1,15 )

Di conseguenza il vocabolo Dio, se prescinde dalla vita e dal messaggio di Gesù, diventa vuoto di contenuto, dando facilmente luogo a utilizzazioni idolatriche.

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