Divini Redemptoris

Indice

La società non può frodare l'uomo dei suoi diritti personali dati dal Creatore

30 Pertanto come l'uomo non può esimersi dai doveri voluti da Dio verso la società civile, e i rappresentanti dell'autorità hanno il diritto, quando egli si rifiutasse illegittimamente, di costringerlo al compimento del proprio dovere.

Così la società non può frodare l'uomo dei diritti personali che gli sono stati concessi dal Creatore, i più importanti dei quali sono stati da Noi sopra accennati, né rendergliene impossibile per principio l'uso.

È quindi conforme alla ragione e da essa voluto che alla fin fine tutte le cose terrestri siano ordinate alla persona umana, affinché per mezzo suo esse trovino la via verso il Creatore.

E si applica all'uomo, alla persona umana, ciò che l'Apostolo delle Genti scrive ai Corinti sull'economia della salvezza cristiana: "Tutto è vostro, voi siete di Cristo, Cristo è di Dio". ( 1 Cor 3,23 )

Mentre il comunismo impoverisce la persona umana, capovolgendo i termini della religione, dell'uomo e della società, la ragione e la rivelazione la elevano cosi in alto!

Giustizia sociale e amore cristiano nell'ordine economico-sociale

31 Sull'ordine economico-sociale i princìpi direttivi sono stati esposti nell'Enciclica sociale di Leone XIII sulla questione del lavoro,13 e nella Nostra sulla ricostruzione dell'ordine sociale14 sono stati adattati alle esigenze del tempo presente.

Poi, insistendo di nuovo sulla dottrina secolare della Chiesa circa il carattere individuale e sociale della proprietà privata.

Noi abbiamo precisato il diritto e la dignità del lavoro, i rapporti di vicendevole appoggio e aiuto che devono esistere tra quelli che detengono il capitale e quelli che lavorano, il salario dovuto per stretta giustizia all'operaio per sé e per la sua famiglia.

Richiamo ai principi sociali svolti dalla "Quadragesimo anno"

32 Nella stessa Nostra Enciclica abbiamo mostrato che i mezzi per salvare il mondo attuale dalla triste rovina nella quale il liberalismo amorale ci ha piombati, non consistono nella lotta di classe e nel terrore, e neppure nell'abuso autocratico del potere statale, ma nella penetrazione della giustizia sociale e del sentimento di amore cristiano nell'ordine economico e sociale.

Abbiamo mostrato come una sana prosperità deve essere ricostruita secondo i veri princìpi di un sano corporativismo che rispetti la debita gerarchia sociale, e come tutte le corporazioni devono unirsi in armonica unità, ispirandosi al principio del bene comune della società.

E la missione più genuina e principale del potere pubblico e civile consiste appunto nel promuovere efficacemente questa armonia e la coordinazione di tutte le forze sociali.

Gerarchia sociale e prerogative dello Stato secondo la dottrina cattolica

33 In vista di questa collaborazione organica verso la tranquillità, la dottrina cattolica rivendica allo Stato la dignità e l'autorità di un vigilante e previdente difensore dei diritti divini e umani, sui quali le Sacre Scritture e i Padri della Chiesa insistono tanto spesso.

Non è vero che tutti abbiano uguali diritti nella società civile, e che non esista legittima gerarchia.

Ci basti richiamarci alle Encicliche di Leone XIII, sopra accennate, specialmente a quella sul potere dello Stato15 e all'altra sopra la costituzione cristiana dello Stato.16

In esse il cattolico trova esposti luminosamente i principi della ragione e della fede, che lo renderanno capace di proteggersi contro gli errori e i pericoli della concezione statale comunista.

La spogliazione dei diritti e l'asservimento dell'uomo, il rinnegamento dell'origine prima e trascendente dello Stato e del potere statale, l'abuso orribile del potere pubblico a servizio del terrorismo collettivista sono proprio il contrario di ciò che corrisponde all'etica naturale e alla volontà dei Creatore.

Sia l'uomo sia la società civile traggono origine dal Creatore, e sono da Lui mutualmente ordinati l'uno all'altra; quindi nessuno dei due può esimersi dai doveri correlativi, né rinnegare o menomarne i diritti.

Il Creatore stesso ha regolato questo mutuo rapporto nelle sue linee fondamentali ed è ingiusta usurpazione quella che il comunismo si arroga, d'imporre cioè in luogo della legge divina basata sugli immutabili principi della verità e della carità, un programma politico di partito, che promana dall'arbitrio umano ed è pieno di odio.

Bellezza della dottrina sociale della Chiesa che vuole un felice progresso della società

34 La Chiesa, nell'insegnare questa luminosa dottrina, non ha altra mira che di attuare il felice annunzio cantato dagli Angeli sulla grotta di Betlemme alla nascita del Redentore "Gloria a Dio… e… pace agli uomini" ( Lc 2,14 ) pace vera e vera felicità, anche quaggiù quanto è possibile, in vista e in preparazione della felicità eterna, ma agli uomini di buona volontà.

Questa dottrina è ugualmente lontana da tutti gli estremi dell'errore come da tutte le esagerazioni dei partiti o sistemi che vi aderiscono, si attiene sempre all'equilibrio della verità e della giustizia; lo rivendica nella teoria, lo applica e lo promuove nella pratica; conciliando i diritti e i doveri degli uni con quelli degli altri, come l'autorità con la libertà, la dignità dell'individuo con quella dello Stato, la personalità umana nel suddito con la rappresentanza divina nel superiore, e quindi la doverosa soggezione e l'amore ordinato di sé, della famiglia e della patria, con l'amore delle altre famiglie e degli altri popoli, fondato nell'amore di Dio, padre di tutti, primo principio ed ultimo fine.

Essa non disgiunge la giusta cura dei beni temporali dalla sollecitudine degli eterni.

Se quelli subordina a questi, secondo la parola del suo divino Fondatore: "Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia e tutto il resto vi sarà dato per giunta"; ( Mt 6,33 ) è lungi dal disinteressarsi delle cose umane e dal nuocere ai progressi civili e ai vantaggi materiali, che anzi li sostiene e li promuove nella più ragionevole ed efficace maniera.

Così, anche nel campo economico-sociale, la Chiesa, benché non abbia mai offerto un determinato sistema tecnico, non essendo questo compito suo, ha però fissato chiaramente punti e linee che, pur prestandosi a diverse applicazioni concrete secondo le varie condizioni dei tempi, dei luoghi e dei popoli, indicano la via sicura per ottenere il felice progresso della società.

Nella "Rerum novarum" e nella "Quadragesimo anno" sapienti principi di ordine sociale

35 La saggezza e somma utilità di questa dottrina viene ammessa da quanti veramente la conoscono.

Ben a ragione insigni statisti poterono affermare che, dopo aver studiato i diversi sistemi sociali, non avevano trovato nulla di più sapiente che i princìpi esposti nelle Encicliche: Rerum novarum e Quadragesimo anno.

Ma anche in paesi non cattolici, anzi neppur cristiani, si riconosce quanto siano utili per la società umana le dottrine sociali della Chiesa; così, or fa appena un mese, un eminente uomo politico dell'Estremo Oriente, non cristiano, non dubitò di proclamare che la Chiesa con la sua dottrina di pace e di fraternità cristiana porta un altissimo contributo allo stabilimento e al mantenimento della pace operosa tra le nazioni.

Perfino gli stessi comunisti, come sappiamo dalle sicure relazioni che affluiscono da ogni parte a questo Centro della cristianità, se non sono ancora del tutto corrotti, quando viene loro esposta la dottrina sociale della Chiesa, ne riconoscono la superiorità sulle dottrine dei loro capi e maestri.

Soltanto gli accecati dalla passione e dall'odio chiudono gli occhi alla luce della verità e la combattono ostinatamente.

Fu il cristianesimo ad innalzare il lavoro manuale alla sua vera dignità

36 Ma i nemici della Chiesa, pur costretti a riconoscere la sapienza della sua dottrina, rimproverano alla Chiesa di non aver saputo agire in conformità di quei principi, e perciò affermano di doversi cercare altre vie.

Quanto questa accusa sia falsa e ingiusta lo dimostra tutta la storia del cristianesimo.

Per non accennare che a qualche punto caratteristico, fu il cristianesimo a proclamare per primo, in una maniera e con una ampiezza e convinzione sconosciute ai secoli precedenti, la vera e universale fratellanza di tutti gli uomini di qualunque condizione e stirpe, contribuendo così potentemente all'abolizione della schiavitù, non con sanguinose rivolte, ma per l'interna forza della sua dottrina, che alla superba patrizia romana faceva vedere nella sua schiava una sua sorella in Cristo.

Fu il cristianesimo, che adora il Figlio di Dio fattosi uomo per amor degli uomini e divenuto come "Figlio del Fabbro", anzi "Fabbro" Egli stesso ( Mt 13,55; Mc 6,3 ), fu il cristianesimo ad innalzare il lavoro manuale alla sua vera dignità; quel lavoro manuale prima tanto disprezzato, che perfino il discreto Marco Tullio Cicerone, riassumendo l'opinione generale del suo tempo, non si peritò di scrivere queste parole di cui ora si vergognerebbe ogni sociologo: "Tutti gli artigiani si occupano in mestieri spregevoli, poiché l'officina non può avere alcunché di nobile" .21

L'azione della Chiesa ha rigenerato la società umana

37 Fedele a questi principi la Chiesa ha rigenerato la società umana; sotto il suo influsso sorsero mirabili opere di carità, potenti corporazioni di artigiani e lavoratori d'ogni categoria, derise bensì dal liberalismo del secolo scorso come cose da Medio Evo, ma ora rivendicate all'ammirazione dei nostri contemporanei che cercano in molti paesi di farne in qualche modo rivivere il concetto.

E quando altre correnti intralciavano l'opera e ostacolavano l'influsso salutare della Chiesa, questa fino ai giorni nostri non desisteva dall'ammonire gli erranti.

Basti ricordare con quanta fermezza, energia e costanza il Nostro Predecessore Leone XIII rivendicasse all'operaio il diritto di associazione, che il liberalismo dominante negli Stati più o meno potenti si accaniva a negargli.

E questo influsso della dottrina della Chiesa anche al presente è più grande che non sembri, perché grande e certo, benché invisibile e non facilmente mensurabile, è il predominio delle idee sui fatti.

Dal disprezzo degli insegnamenti della Chiesa sono derivati il socialismo e il comunismo

38 Si può ben dire con tutta verità che la Chiesa, a somiglianza di Cristo, passa attraverso i secoli facendo del bene a tutti.

Non vi sarebbe né socialismo né comunismo se coloro che governano i popoli non avessero disprezzati gli insegnamenti e i materni avvertimenti della Chiesa: essi invece hanno voluto sulle basi del liberalismo e del laicismo fabbricare altri edifici sociali, che sulle prime parevano potenti e grandiosi, ma ben presto si videro mancare di solidi fondamenti, e vanno miseramente crollando l'uno dopo l'altro, come deve crollare tutto ciò che non poggia sull'unica pietra angolare che è Gesù Cristo.

Necessità di ricorrere ai ripari di fronte all'ideologia comunista

39 Questa, Venerabili Fratelli, è la dottrina della Chiesa, l'unica che possa apportare vera luce, come in ogni altro campo, così anche nel campo sociale, e possa recare salvezza di fronte all'ideologia comunista.

Ma bisogna che tale dottrina passi sempre più nella pratica della vita, secondo l'avvertimento dell'Apostolo San Giacomo: "Siate… operatori della parola e non semplici uditori, ingannando voi stessi"; ( Gc 1,22 ) perciò quello che più urge al presente è di adoperare con energia gli opportuni rimedi per opporsi efficacemente al minaccioso sconvolgimento che si va preparando.

Nutriamo la ferma fiducia che almeno la passione con cui i figli delle tenebre giorno e notte lavorano alla loro propaganda materialistica e atea, valga a santamente stimolare i figli della luce ad uno zelo non dissimile, anzi maggiore, e per l'onore della Maestà divina.

Indice

13 Leone XIII, Rerum novarum
14 Pio XI, Quadragesimo anno
15 Leone XIII, Diuturnum illud
16 Leone XIII, Immortale Dei
21 M.T. Cicerone, De officiis, lib. I, c. 42