Aeterna Dei sapientia

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II.5

Vasta risonanza di mirabile opera

L'opera veramente insigne svolta da san Leone a salvaguardia dell'autorità della chiesa di Roma non fu vana.

Grazie, infatti, al prestigio della sua persona, la « cittadella della roccia apostolica » venne lodata e venerata non soltanto dai vescovi dell'occidente, presenti nei concili riuniti a Roma, ma da più di cinquecento membri dell'episcopato orientale riunito a Calcedonia,44 e dagli imperatori di Costantinopoli.45

Anzi, prima ancora del celebre concilio, Teodoreto, vescovo di Ciro, aveva tributato nel 449 al vescovo di Roma e al suo privilegiato gregge questi alti elogi:

« A voi tocca il primo posto in tutto, a motivo delle prerogative che onorano la vostra sede.

Le altre città, infatti, si gloriano o per la loro grandezza o per il numero degli abitanti …

Il Datore di ogni bene alla vostra città ne ha elargito in sovrabbondanza.

Giacché essa è la più grande e la più illustre di tutte le città, governa il mondo, è ricca di popolazione …

Possiede inoltre i sepolcri di Pietro e Paolo, comuni padri e maestri della verità, che illuminano le anime dei fedeli.

Questi due santissimi luminari ebbero bensì origine in oriente e diffusero i loro raggi dovunque; ma per loro spontanea volontà subirono il tramonto della loro vita in occidente, e di là ora illuminano il mondo. Costoro resero nobilissima la vostra sede; qui è il culmine dei vostri beni.

Ma il loro Dio anche ora rende illustre la loro sede, mentre in essa fa scaturire dalla vostra santità i raggi della vera fede ».46

Le esimie lodi che i rappresentanti delle chiese di oriente tributarono a Leone, non vennero meno con la di lui morte.

Infatti la liturgia bizantina, nella festa del 18 febbraio a lui dedicata, lo esalta quale « duce dell'ortodossia, dottore ornato di pietà e di maestà, astro dell'universo, ornamento degli ortodossi, lira dello Spirito Santo ».47

Altrettanto significativi sono gli elogi che al grande pontefice tributa il Menologio Gelasiano:

« Questo nostro padre Leone, ammirevole per le sue molte virtù, la continenza e la purità, consacrato vescovo della grande Roma, fece molte altre cose degne delle sue virtù, ma rifulse la sua opera soprattutto in ciò che riguarda la retta fede ».48

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44 Mansi, Concil. amplissima collect. , VI, p. 913
45 Ep. 100, Marciani imper. ad Leonem episc. Romae, 3: PL 54, 972;
Ep. 77, Pulcheriae aug. ad Leonem episc. Romae, 1: PL 54, 907
46 Ep. 52, Theodoreti episc. ad Leonem episc. Romae, 1: PL 54, 847
47 Μηναια ταυ ολον ενιαυτου, III, Roma 1896, p. 612
48 PG 117, 319