Aeterna Dei sapientia |
L'opera veramente insigne svolta da san Leone a salvaguardia dell'autorità della chiesa di Roma non fu vana.
Grazie, infatti, al prestigio della sua persona, la « cittadella della roccia apostolica » venne lodata e venerata non soltanto dai vescovi dell'occidente, presenti nei concili riuniti a Roma, ma da più di cinquecento membri dell'episcopato orientale riunito a Calcedonia,44 e dagli imperatori di Costantinopoli.45
Anzi, prima ancora del celebre concilio, Teodoreto, vescovo di Ciro, aveva tributato nel 449 al vescovo di Roma e al suo privilegiato gregge questi alti elogi:
« A voi tocca il primo posto in tutto, a motivo delle prerogative che onorano la vostra sede.
Le altre città, infatti, si gloriano o per la loro grandezza o per il numero degli abitanti …
Il Datore di ogni bene alla vostra città ne ha elargito in sovrabbondanza.
Giacché essa è la più grande e la più illustre di tutte le città, governa il mondo, è ricca di popolazione …
Possiede inoltre i sepolcri di Pietro e Paolo, comuni padri e maestri della verità, che illuminano le anime dei fedeli.
Questi due santissimi luminari ebbero bensì origine in oriente e diffusero i loro raggi dovunque; ma per loro spontanea volontà subirono il tramonto della loro vita in occidente, e di là ora illuminano il mondo. Costoro resero nobilissima la vostra sede; qui è il culmine dei vostri beni.
Ma il loro Dio anche ora rende illustre la loro sede, mentre in essa fa scaturire dalla vostra santità i raggi della vera fede ».46
Le esimie lodi che i rappresentanti delle chiese di oriente tributarono a Leone, non vennero meno con la di lui morte.
Infatti la liturgia bizantina, nella festa del 18 febbraio a lui dedicata, lo esalta quale « duce dell'ortodossia, dottore ornato di pietà e di maestà, astro dell'universo, ornamento degli ortodossi, lira dello Spirito Santo ».47
Altrettanto significativi sono gli elogi che al grande pontefice tributa il Menologio Gelasiano:
« Questo nostro padre Leone, ammirevole per le sue molte virtù, la continenza e la purità, consacrato vescovo della grande Roma, fece molte altre cose degne delle sue virtù, ma rifulse la sua opera soprattutto in ciò che riguarda la retta fede ».48
Indice |
44 | Mansi, Concil. amplissima collect. , VI, p. 913 |
45 | Ep. 100, Marciani imper. ad Leonem episc. Romae, 3: PL 54, 972; Ep. 77, Pulcheriae aug. ad Leonem episc. Romae, 1: PL 54, 907 |
46 | Ep. 52, Theodoreti episc. ad Leonem episc. Romae, 1: PL 54, 847 |
47 | Μηναια ταυ ολον ενιαυτου, III, Roma 1896, p. 612 |
48 | PG 117, 319 |