Sacerdotalis caelibatus  

Indice

La parte dei fedeli

96 La virtù sacerdotale è un bene di tutta quanta la Chiesa, è una non umana ricchezza e gloria, che ridonda a edificazione e beneficio di tutto il popolo di Dio; vogliamo perciò rivolgere la Nostra affettuosa e pressante esortazione a tutti i fedeli, Nostri figli in Cristo, affinché si sentano responsabili anch'essi della virtù dei loro fratelli, i quali hanno assunto la missione di servirli nel sacerdozio per la loro salvezza.

Preghino e si adoperino per le vocazioni sacerdotali e aiutino i sacerdoti con devozione e con amore filiale, con docile collaborazione, con la studiata intenzione di offrire ad essi il conforto di una lieta corrispondenza alle loro cure pastorali.

Incoraggino questi loro padri in Cristo a superare le difficoltà d'ogni genere che incontrano nell'assolvere ai loro doveri in piena fedeltà, a edificazione del mondo.

Coltivino in spirito di fede e di carità cristiana un profondo rispetto e un delicato riserbo nei confronti del sacerdote, in modo particolare della sua condizione di uomo interamente consacrato a Cristo e alla Chiesa.

97 Il Nostro invito si rivolge in particolare a quei laici, i quali cercano più assiduamente e intensamente Dio e tendono alla perfezione cristiana nella vita secolare: essi potranno con la loro devota e cordiale amicizia essere di grande aiuto ai ministri.

I laici, infatti, inseriti nell'ordine temporale e nello stesso tempo impegnati in una più generosa e perfetta corrispondenza alla vocazione battesimale, sono in grado, in alcuni casi, di illuminare e confortare il sacerdote, il quale, immerso nel mistero di Cristo e della Chiesa, da certe situazioni e da certo torbido spirito del mondo potrebbe subire nocumento alla integrità della sua vocazione.

In tal modo tutto il popolo di Dio onorerà il Signore Gesù in coloro che lo rappresentano e dei quali egli ha detto: Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato, ( Mt 10,40 ) promettendo certa ricompensa a chi in qualunque modo eserciterà la carità verso i suoi inviati. ( Mt 10,42 )

98 Venerabili Fratelli Nostri, Pastori del gregge di Dio che è sotto tutti i cieli, e dilettissimi sacerdoti fratelli e figli Nostri, accingendoci a concludere questa Lettera che vi indirizziamo con l'anima aperta a tutta la carità di Cristo, vi invitiamo a rivolgere con rinnovata fiducia e con filiale speranza lo sguardo e il cuore alla dolcissima Madre di Gesù e Madre della Chiesa, per invocare sul sacerdozio cattolico la sua materna e potente intercessione.

In lei il Popolo di Dio ammira e venera la figura e il modello della Chiesa di Cristo nell'ordine della fede, della carità e della perfetta unione con lui.

Vergine e Madre, Maria ottenga alla Chiesa, anch'essa salutata vergine e Madre,150 di gloriarsi umilmente e sempre della fedeltà dei suoi sacerdoti al dono sublime della sacra verginità e di vederlo fiorire e apprezzare in misura sempre più grande in tutti gli ambienti, affinché infittisca sulla terra la schiera di coloro che seguono il divino Agnello dovunque egli vada. ( Ap 14,4 )

99 La Chiesa proclama altamente questa sua speranza in Cristo: essa è conscia della drammatica scarsità del numero dei sacerdoti in rapporto ai bisogni spirituali della popolazione del mondo, ma è ferma nella sua attesa, fondata sulle infinite e misteriose risorse della grazia, che la qualità spirituale dei sacri ministri genererà anche la quantità, perché tutto è possibile a Dio. ( Mc 10,27; Lc 1,37 )

In questa fede e in questa speranza sia a tutti auspicio delle celesti grazie e testimonio nella nostra paterna benevolenza, la Benedizione Apostolica che con tutto il cuore impartiamo.

Dato in Roma, presso San Pietro, il 24 giugno festa di san Giovanni Battista, dell'anno 1967, quinto del Nostro Pontificato.

Paolo VI

Indice  

150 Lumen Gentium 63;
Lumen Gentium 64