Evangelii nuntiandi

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Adattamento e fedeltà del linguaggio

63 Le Chiese particolari profondamente amalgamate non solo con le persone, ma anche con le aspirazioni, le ricchezze e i limiti, i modi di pregare, di amare, di considerare la vita e il mondo, che contrassegnano un determinato ambito umano, hanno il compito di assimilare l'essenziale del messaggio evangelico, di trasfonderlo, senza la minima alterazione della sua verità fondamentale, nel linguaggio compreso da questi uomini e quindi di annunziarlo nel medesimo linguaggio.

La trasposizione dev'essere fatta - con il discernimento, la serietà, il rispetto e la competenza che la materia esige - nel campo delle espressioni liturgiche,92 della catechesi, della formulazione teologica, delle strutture ecclesiali secondarie, dei ministeri.

E il termine « linguaggio » deve essere qui inteso meno nel senso semantico o letterario che in quello che si può chiamare antropologico e culturale.

La questione è indubbiamente delicata.

La evangelizzazione perde molto della sua forza e della sua efficacia se non tiene in considerazione il popolo concreto al quale si rivolge, se non utilizza la sua lingua, i suoi segni e simboli, se non risponde ai problemi da esso posti, se non interessa la sua vita reale.

Ma d'altra parte l'evangelizzazione rischia di perdere la propria anima e di svanire, se il suo contenuto resta svuotato o snaturato col pretesto di tradurlo o se, volendo adattare una realtà universale ad uno spazio locale, si sacrifica questa realtà e si distrugge l'unità senza la quale non c'è universalità.

Orbene, soltanto una Chiesa che conservi la consapevolezza della propria universalità e che dimostri di essere effettivamente universale, può avere un messaggio da tutti comprensibile, al di là dei confini regionali.

Del resto una legittima attenzione alle Chiese particolari non può che arricchire la Chiesa.

È anzi indispensabile e urgente.

Corrisponde alle aspirazioni più profonde dei popoli e delle comunità umane di scoprire sempre maggiormente la propria fisionomia.

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92 Sacrosanctum Concilium 37-38;
Anche i libri liturgici e gli altri Documenti emanati successivamente dalla Santa Sede per l'attuazione della riforma liturgica voluta dal medesimo Concilio