Direttorio ecumenico

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II. Dimensione ecumenica della formazione religiosa e teologica

1 - La Formazione spirituale

70. Dovendosi ritenere che lo Spirito Santo agisce nel movimento ecumenico, nella formazione ecumenica, si dia la priorità alla conversione del cuore, alla vita spirituale e al suo rinnovamento; in altre parole "il desiderio dell'unita nasce e matura dal rinnovamento della mente, dall'abnegazione di se stesso e dal pieno esercizio della carità".

Questo rinnovamento deve essere profondamente radicato nella vita della Chiesa stessa, nella sua liturgia e nei suoi sacramenti; è necessario anche che comprenda la preghiera per l'unità di tutti i cristiani e sia indirizzato all'espletamento della missione della Chiesa nel mondo.

La vita spirituale dei cattolici deve essere autentica: avendo come centro lo stesso Cristo salvatore e per fine la gloria di Dio Padre, saprà dare la giusta e conforme importanza ai vari atti della religione.

Perché meglio si metta in evidenza la nota di cattolicità e apostolicità della Chiesa, la vita spirituale ecumenica dei cattolici si alimenti anche con i tesori delle numerose tradizioni, del passato o del presente, che sono in vigore nelle altre chiese o comunità ecclesiali: quali sono i tesori contenuti nella liturgia nell'istituzione monastica e nella tradizione mistica dell'oriente cristiano; nel culto e nella pietà degli anglicani; nella preghiera evangelica e nella spiritualità dei protestanti.

Allo scopo di non limitare soltanto sul piano teorico questo vincolo con le altre tradizioni di spiritualità, quando particolari condizioni lo favoriscono, esso venga perfezionato con la conoscenza pratica delle altre tradizioni di spiritualità.

Sono perciò da incoraggiare una certa forma di preghiera in comune e una certa partecipazione al culto pubblico, applicando le norme sancite dalla competente autorità.

2 - La formazione dottrinale

71. L'ecumenismo deve esercitare il suo influsso in ogni disciplina teologia, come una necessaria dimensione di ciascuna, contribuendo ad una piú ampia manifestazione della pienezza del Cristo.

Ciò nonostante, la trattazione specifica dell'ecumenismo, considerata l'opportunità, costituisca materia propria di qualche corso di lezioni, o almeno argomento di qualche lezione da inserire nei principali trattati dogmatici.

3 - La dimensione ecumenica nelle discipline teologiche in genere

72. L'ecumenismo deve abbracciare questi aspetti:

a) gli elementi del patrimonio cristiano sul piano della verità e della santità, che si trovano in comune in tutte le chiese e comunità cristiane, sebbene talvolta enunciati con una differente formulazione teologica;

b) il tesoro di spiritualità e la ricchezza di dottrina che sono propri delle varie comunioni cristiane, e atte ad aiutare tutti i cristiani a raggiungere una conoscenza piú profonda della natura della Chiesa;

c) i punti che in materia di fede sono causa di dissenso e di discordia, ma che possono incoraggiare ad investigare piú profondamente la parola di Dio, in modo che risulti con chiarezza quali sono le contraddizioni reali nell'enunciare la verità, e quelle che sono solo apparenti.

4 - La dimensione ecumenica nelle singole discipline teologiche

73. In ogni disciplina teologica l'aspetto ecumenico faccia considerare il vincolo esistente tra quella e il mistero dell'unità della Chiesa.

Inoltre, nell'esporre la materia, si deve inculcare negli alunni il senso di pienezza della tradizione cristiana nella dottrina, nella spiritualità e nella disciplina ecclesiastica.

Gli alunni poi prenderanno coscienza di questa pienezza, quando confronteranno la propria tradizione con le ricchezze delle tradizioni cristiane d'oriente e d'occidente, o nelle loro antiche forme, o nelle loro moderne espressioni.

Questo modo di considerare il patrimonio delle altre chiese cristiane e comunità ecclesiali, in realtà è di grande importanza;

nello studio della sacra scrittura, fonte comune della fede di tutti i cristiani;

nello studio della tradizione apostolica, quale risulta nelle opere dei santi padri e degli scrittori ecclesiastici della Chiesa orientale e occidentale;

nella formazione liturgica, dove le varie forme di culto divino e la loro importanza dottrinale e spirituale sono poste a confronto con metodo scientifico;

nell'esposizione della teologia dogmatica e morale, specialmente per quanto concerne i problemi sorti dal movimento ecumenico;

nella storia della Chiesa, dove si indaga accuratamente sull'unità della Chiesa stessa nelle vicende dei tempi e sulle cause di separazione dei cristiani;

nell'insegnamento del diritto canonico, in cui vanno ben distinti gli elementi di diritto divino da quelli di diritto unicamente ecclesiastico, che possono essere soggetti a mutamento in ragione del tempo, dell'indole di cultura o di tradizione;

infine nella formazione pastorale e missionaria e anche negli studi sociologici, nei quali è da porsi speciale attenzione alla condizione comune di tutti i cristiani circa le esigenze del mondo moderno.

Cosí la pienezza della rivelazione divina viene espressa con una forma migliore e piú completa, e parimenti si viene ad adempiere la missione che Cristo affidò alla sua Chiesa verso il mondo.

5 - Condizioni per una autentica mentalità ecumenica in teologia

74. L'azione ecumenica "non può essere se non pienamente e sinceramente cattolica, cioè fedele alla verità che abbiamo ricevuta dagli apostoli e dai padri, e consona alla fede che la Chiesa cattolica ha sempre professato".

Sempre quindi sia rispettato l'ordine organico, ossia la "gerarchia" nelle verità della dottrina cattolica, le quali, sebbene esigano tutte il dovuto assenso di fede, nondimeno non occupano tutte un posto uguale e principale, quasi centrale, nel mistero rivelato in Gesú Cristo; poiché diverso è il loro nesso con il fondamento della fede cristiana.

Gli alunni imparino a discernere tra le verità rivelate, le quali esigono tutte lo stesso assenso di fede, e le dottrine teologiche.

Imparino quindi a distinguere

tra "il medesimo deposito di fede o verità contenute nella nostra veneranda dottrina" e il modo con cui esse vengono enunciate;

tra la verità da enunciare e i vari modi di percepirla e di metterla in luce migliore;

tra la tradizione apostolica e le tradizioni strettamente ecclesiastiche.

Fin dal tempo della loro formazione filosofica gli alunni debbono essere preparati a cogliere la legittima diversità di qualche enunciato anche nella sacra teologia, in base alla diversità di metodi e di vie con cui le verità divine vengono penetrate e formulate dai teologi; ne segue perciò che le varie formulazioni teologiche non di rado si debbano dire tra di loro complementari piuttosto che opposte.

6 - L'ecumenismo come disciplina speciale

75. Per il fatto che la dimensione ecumenica coinvolge tutta la formazione teologica, non si rende superfluo un corso sull'ecumenismo.

In tale materia si possono considerare i seguenti elementi, secondo le diverse circostanze e il tempo messo a disposizione:

a) le nozioni di "oecumene", "oecumenismus", la loro origine storica e il loro significato presente;

b) i fondamenti dottrinali dell'ecumenismo, con riguardo particolare ai vincoli di comunione tuttora esistente tra le chiese e le comunità ecclesiali;

c) il fine e il metodo dell'ecumenismo, le varie forme di unione e di collaborazione, la speranza di ristabilire l'unità, le condizioni dell'unità, la piena e perfetta unità, la pratica dell'ecumenismo soprattutto in campo sociale;

d) la storia dell'ecumenismo, particolarmente i numerosi tentativi intrapresi durante i secoli per ristabilire l'unità, considerandone gli aspetti positivi e negativi;

e) l'esposizione dell'elemento "istituzionale" e della vita contemporanea delle varie comunioni cristiane: le tendenze in campo dottrinale, le cause reali delle separazioni, gli sforzi missionari, la spiritualità, le forme di culto divino;

f) i numerosi problemi aventi per oggetto l'ecumenismo, vale a dire: le specifiche questioni scaturite dal movimento ecumenico, circa l'ermeneutica, il ministero, il culto divino, la "intercomunione", la tradizione, il proselitismo di cattiva lega, il falso irenismo, i laici, i ministeri affidati alle donne nella Chiesa, e simili;

g) l'ecumenismo spirituale, in particolare il significato della preghiera per l'unità e le forme molteplici d'ecumenismo spirituale;

h) le relazioni che oggi intercorrono tra la Chiesa cattolica e le altre chiese e comunità ecclesiali o loro federazioni, e le relazioni che permettono a queste chiese o federazioni di mantenersi in contatto reciproco;

i) l'importanza singolare che riveste nel movimento ecumenico il consiglio ecumenico delle chiese, e lo stato attuale dei rapporti esistenti tra la Chiesa cattolica romana e il consiglio ecumenico delle chiese.

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