Formazione liturgica nei seminari

Indice

Parte seconda - La messa e il culto eucaristico

Art. I: Nozioni generali sulla messa da spiegare agli alunni

30. Anzitutto si esporranno i testi dei Nuovo Testamento sull'istituzione dell'Eucaristia e si confronteranno con i testi giudaici dell'orazione quotidiana, della cena pasquale e con altre testimonianze che prefigurano la celebrazione eucaristica.

31. Si descriverà brevemente la storia della messa, in modo da far apparire i principali elementi comuni a tutte le liturgie della messa, affinché meglio si avvertano nella celebrazione odierna e più facilmente vengano presentati al popolo cristiano.

É poi desiderabile che, dove è possibile, si leggano dagli alunni i testi primitivi scelti dalle opere dei Padri o presi dalle più antiche liturgie, oggi raccolti in molte antologie.

Particolarmente in quelle regioni dove vivono i fedeli di riti orientali, è utile dare ai seminaristi nozioni sulla messa di questi riti, soprattutto sotto l'aspetto spirituale.

32. Si illustrino i vari modi della celebrazione: messa stazionale, messa comune col popolo, messa senza il popolo.

Le parti del celebrante, dei concelebranti, dei ministri, della schola e dei fedeli, vengano indicate secondo l'Introduzione generale del messale romano, pubblicata nel 1970.

33. Più diffusamente e in maniera speciale verrà illustrata la concelebrazione con la sua odierna disciplina secondo la tradizione orientale e latina.

34. In conformità della medesima Introduzione generale, cap.5-6, si esporranno le condizioni richieste per la celebrazione della messa, non solo in forza della tradizione e della legge, ma anche secondo la necessità della mente e della natura umana: la chiesa e l'altare con il suo ornamento, i vasi sacri, le vesti dei sacerdoti e dei ministri e altre cose di questo genere.

Art. II: Norme per esporre rettamente agli alunni le singole parti e i riti della messa

35. Gli insegnanti mettano in risalto le due parti delle quali in un certo senso consta la messa: la liturgia della parola e quella eucaristica, così strettamente congiunte da formare un unico atto di culto.100

36. L'insegnante esporrà diffusamente i singoli riti della messa sottolineando l'importanza di ciascuno, così che vengano chiaramente messi in evidenza i vari riti dell'ingresso, il proseguimento delle lezioni nella liturgia della parola fino al vangelo, all'omelia e all'orazione dei fedeli, la preparazione dei doni, la sostanza e la forma di tutta la preghiera eucaristica, i riti di preparazione alla comunione e i riti finali.

Per quanto è possibile si illustrino i singoli riti tanto sotto l'aspetto storico quanto sotto l'aspetto comparativo con i riti delle altre liturgie.

37. Con questo metodo principalmente si definiranno e illustreranno tutte le altre parti che costituiscono la prece eucaristica.101

38. L'uso della comunione sotto le due specie venga spiegato dal punto di vista storico, teologico e pastorale.

39. Secondo l'Istruzione Eucharisticum mysterium, in data 25 maggio 1967, si indichi in qual modo si devono istruire i fedeli, affinché la loro partecipazione alla messa diventi più fruttuosa, e anche come l'Eucaristia sia il centro di tutta l'economia sacramentale.

40. Quando l'insegnante esporrà la liturgia della parola, tratterà anche di quelle celebrazioni della parola che sono raccomandate dalla Costituzione liturgica all'art. 35,4.102

Art. III: Il culto eucaristico fuori della messa

41. Poiché il culto dell'Eucaristia fuori della messa ha avuto grande sviluppo nel corso dei tempi, si dovrà aver cura che tale sviluppo venga spiegato tenendo conto del santo sacrificio della messa e della mente della citata Istruzione del 25 maggio 1967, e si esponga la parte del Rituale Romano promulgata il 21 giugno 1973, De sacra communione et de cultu mysterii eucharistici extra missam.

Si parlerà dunque tanto della comunione eucaristica fuori della messa, quanto della custodia dell'Eucaristia, del suo fondamento teologico e pastorale, delle condizioni giuridiche che la regolano.

Si tratterà poi delle devozioni eucaristiche e delle loro principali manifestazioni, quali sono le processioni, l'esposizione del Ss.mo Sacramento, i congressi eucaristici, manifestazioni che sono raccomandate dai medesimi documenti, e regolate in modo da risultare in rapporto con la messa e da orientare i fedeli verso la partecipazione al sacrificio eucaristico e alla comunione.

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100 Cfr. Cost. Sacrosanctum Concilium, n. 56
101 Cfr. Institutio generalis, n. 55;
S. C. per il Culto Divino, Lettera circolare sulle preci eucaristiche, 27 aprile 1973
102 Cfr. S. C. dei Riti, Instructio, 26 settembre 1964, nn. 37-39