Cerimoniale dei Vescovi

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Capitolo III - La Chiesa cattedrale

42. La chiesa cattedrale è quella nella quale si trova la cattedra del vescovo, segno del magistero e della potestà del pastore della Chiesa particolare, nonché segno dell'unità di coloro che credono in quella fede che il vescovo proclama come pastore del gregge.

In essa, nei giorni più solenni, il vescovo presiede la liturgia e, a meno che motivi di carattere pastorale non inducano a fare diversamente, confeziona il sacro crisma e compie le sacre ordinazioni.

43. La chiesa cattedrale « nella maestà delle sue strutture architettoniche, raffigura il tempio spirituale che interiormente si edifica in ciascuna anima, nello splendore della grazia, secondo il detto dell'apostolo: "Voi infatti siete il tempio del Dio vivente" ( 2 Cor 6,16 ).

La cattedrale poi è anche possente simbolo della Chiesa visibile di Cristo, che in questa terra prega, canta e adora; di quel corpo mistico, in cui le membra diventano compagine di carità, alimentata dalla linfa della grazia ».42

44. Per questo la chiesa cattedrale giustamente deve essere considerata il centro della vita liturgica della diocesi.

45. Nell'animo dei fedeli sia inculcato nelle forme, più opportune l'amore e la venerazione verso la chiesa cattedrale.

A questo fine giovano molto l'annuale celebrazione della sua dedicazione e i pellegrinaggi che i fedeli, distribuiti soprattutto per parrocchie o secondo le regioni della diocesi, compiranno per farvi devotamente visita.

46. La chiesa cattedrale sia dimostrazione esemplare alle altre chiese della diocesi di quanto è prescritto nei documenti e libri liturgici circa la disposizione e l'ornamentazione delle chiese.43

47. La cattedra, di cui più sopra al n. 42, sia unica e fissa, collocata in modo tale che il vescovo appaia veramente il presidente dell'intera assemblea dei fedeli.

Il numero dei gradini della cattedra sia determinato tenendo conto della struttura di ciascuna chiesa, in modo che il vescovo possa essere ben visto dai fedeli.

Sopra la cattedra non venga posto il baldacchino; tuttavia con attenta cura siano conservate le opere preziose tramandate da secoli.

Eccettuati i casi previsti dal diritto, sulla cattedra siede il vescovo diocesano o un vescovo a cui egli stesso lo abbia concesso.44

Per gli altri vescovi invece o prelati per caso presenti, sia approntata una sede in un luogo conveniente; non sia tuttavia eretta in modo di cattedra.45

La sede per il presbitero celebrante sia apprestata in un luogo diverso.

48. L'altare sia costruito e ornato a norma del diritto.

Soprattutto bisogna curare che occupi un luogo che sia veramente il centro verso cui spontaneamente converga l'attenzione di tutta l'assemblea dei fedeli.46

L'altare della chiesa cattedrale di norma sia fisso e dedicato, separato dalla parete in modo che si possa facilmente girarvi attorno e in esso la celebrazione possa compiersi verso il popolo.47

Tuttavia quando un altare antico è collocato in maniera tale da rendere difficile la partecipazione del popolo, né può essere trasferito senza danno al valore artistico, sia costruito un altro altare fisso, realizzato con arte e dedicato, e soltanto su di esso si compiano le sacre celebrazioni.

L'altare non sia ornato di fiori dal mercoledì delle ceneri fino al canto dei Gloria a Dio della veglia pasquale e nelle celebrazioni dei defunti.

Fanno eccezione tuttavia la domenica Lætare ( IV di quaresima ), le solennità e le feste.

49. Si raccomanda che il tabernacolo, secondo una antichissima tradizione conservata nelle chiese cattedrali, sia collocato in una cappella separata dall'aula centrale.48

Se tuttavia in un caso particolare il tabernacolo si trovasse sopra l'altare sul quale il vescovo sta per celebrare, il ss. Sacramento sia portato in un altro luogo degno.

50. Il presbiterio, cioè il luogo dove il vescovo, i presbiteri e i ministri esercitano il loro ministero, sia opportunamente distinto dall'aula della chiesa o per mezzo di una qualche elevazione o grazie alla particolare struttura e all'ornato, così da mettere in evidenza attraverso la sua stessa disposizione la funzione gerarchica dei ministri.

Sia di tale ampiezza, che i sacri riti possano comodamente svolgersi ed essere visti.

Nel presbiterio i sedili o scanni o sgabelli siano disposti in modo adatto, cosi che sia disponibile il posto proprio ad ognuno dei concelebranti, dei canonici, dei presbiteri che eventualmente non concelebrano ma assistono in abito corale, e dei ministri, e sia favorito così il corretto espletamento della funzione di ciascuno.

Non entri in presbiterio durante le sacre celebrazioni qualunque ministro che non indossi la veste sacra o la talare e la cotta o altra veste legittimamente approvata.49

51. La chiesa cattedrale abbia un ambone costruito secondo le norme vigenti.50

Tuttavia il vescovo parli al popolo di Dio dalla sua cattedra, a meno che la condizione del luogo non induca a fare diversamente.

Il cantore, il commentatore o il maestro del coro, di norma non salgano all'ambone, ma adempiano la propria funzione da un altro luogo adatto.

52. La chiesa cattedrale abbia un battistero, anche nel caso in cui non sia parrocchiale, per poter celebrare il battesimo almeno nella notte di pasqua.

Il battistero sia costruito secondo le norme presenti nel "Rituale Romano".51

53. Nella chiesa cattedrale non manchi il secretarium, cioè un'aula degna, per quanto è possibile vicina all'ingresso della chiesa, nella quale il vescovo, i concelebranti e i ministri possano indossare i paramenti liturgici e dalla quale prenda inizio la processione di ingresso.

Dal secretarium di norma sia distinta la sacrestia, nella quale si conserva la sacra suppellettile e nella quale nei giorni ordinari il celebrante e i ministri possano prepararsi per la celebrazione.

54. Perché l'assemblea possa riunirsi, si preveda, per quanto è possibile, accanto alla chiesa cattedrale, un'altra chiesa o aula adatta, o una piazza, o un chiostro dove si tengano la benedizione delle candele, dei rami, del fuoco, e le altre celebrazioni preparatorie, e da dove prendano inizio le processioni verso la chiesa cattedrale.

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42 Paolo VI, Costituzione apostolica Mirificus eventus, 7 dicembre 1965
43 Cf. Messale Romano, Principi e norme, nn. 253-312;
Ordinamento delle letture della messa, Introduzione, nn. 32-34;
Pontificale Romano; Dedicazione della Chiesa e dell'Altare, cap. II, n. 3; cap. IV, rin. 6-1 l;
Rituale Romano, Rito della comunione fuori della messa e culto eucaristico, Introduzione generale, nn. 9-11
44 Cf. C.I.C., can. 436 § 3;
cf. più sotto i nn. 1171 e 1176
45 Cf. S. Congregazione dei riti, Istruzione sulla semplificazione dei riti e delle insegne pontificali, Pontificales ritus, 21 giugno 1968, nn. 10-13: A.A.S. 60 (1968), p. 408-409
46 Cf. Messale Romano Principi e norme n. 262
47 Ibidem, n. 262
48 Cf. S. Congregazione dei riti, Istruzione sul culto del mistero eucaristico, Eucharisticum Mysterium, 25 maggio 1967, n.53: A.A.S. 59 ( 1967), p. 568;
Rituale Romano, Rito della comunione fuori della messa e culto eucaristico, Introduzione generale, n. 9
49 Cf. più sotto nn. 65-67;
cf. Messale Romano, Ordinamento delle letture della messa, Introduzione, n. 54
50 Cf. Messale Romano, Principi e norme, n. 272;
Ordinamento delle letture della messa, Introduzione, nn. 32-34
51 Cf. Rituale Romano, Rito dei battesimo dei bambini: Iniziazione cristiana, Introduzione generale, n. 25