Cerimoniale dei Vescovi

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Capitolo III - La messa presieduta dal Vescovo senza che egli celebri l'Eucaristia

175. Dal momento che, secondo la dottrina e la tradizione della Chiesa, è compito dei vescovo presiedere nelle sue comunità l'eucaristia, è sommamente opportuno che quando partecipa ad una messa, celebri lui stesso l'eucaristia.

Tuttavia, qualora per una giusta causa partecipa alla messa senza celebrarla, conviene che, se non deve celebrare un altro vescovo, presieda egli stesso la celebrazione, guidando almeno la liturgia della parola e benedicendo alla fine il popolo.104

Ciò vale soprattutto per quelle celebrazioni eucaristiche nelle quali si deve compiere qualche rito sacramentale o di consacrazione o di benedizione.

In questi casi dunque, si osservino le indicazioni che sono descritte più sotto.

176. Il vescovo, accolto nel modo descritto più sopra al n. 79, nel secretarium o in un altro luogo opportuno, indossa sopra il camice: la croce pettorale, la stola e il piviale di colore conveniente e, di norma, riceve la mitra e il pastorale.

Lo assistono due diaconi, o almeno uno, rivestiti degli abiti liturgici del loro ordine.

Tuttavia, in loro mancanza, assistano il vescovo alcuni presbiteri rivestiti di piviale.

177. Nella processione all'altare, il vescovo incede dopo il celebrante o i concelebranti, accompagnato dai suoi diaconi e ministri.

178. Dopo essere giunti all'altare, il celebrante o i concelebranti fanno profonda riverenza; se invece nel presbiterio è conservato il ss. Sacramento, fanno la genuflessione; quindi salgono all'altare, lo baciano e vanno al posto loro assegnato.

Il vescovo, dopo aver consegnato al ministro il pastorale e aver deposto la mitra, con i diaconi e i ministri fa profonda riverenza all'altare, a meno che, come è detto sopra, non si debba fare la genuflessione.

Quindi sale all'altare e lo bacia.

Se si usa l'incenso, il vescovo incensa nel modo consueto l'altare e poi la croce, accompagnato dai due diaconi.

Quindi si reca alla cattedra per la via più breve con i suoi diaconi, i quali stanno da una parte e dall'altra presso la cattedra, in modo da essere pronti al servizio dei vescovo.

179. Dall'inizio della messa fino alla conclusione della liturgia della parola, si osservino le indicazioni date per la messa stazionale del vescovo ( cf. più sopra i nn. 128-144); tuttavia, se si deve celebrare qualche rito sacramentale o di consacrazione o di benedizione, si tengano presenti le norme particolari a riguardo del simbolo e della preghiera universale.

180. Terminata la preghiera universale oppure celebrato il rito sacramentale, o di consacrazione o di benedizione, il vescovo siede e riceve la mitra.

Allora i diaconi e i ministri preparano come al solito l'altare.

Se le offerte vengono presentate dai fedeli, sono ricevute da chi celebra la messa o dal vescovo.

Quindi il celebrante, dopo aver fatto profonda riverenza al vescovo, si accosta all'altare e comincia la liturgia eucaristica secondo il rito della messa.

181. Se si fa l'incensazione, il vescovo viene incensato dopo il celebrante.

Deposta la mitra, si alza per ricevere l'incensazione, diversamente dopo il Pregate, fratelli; e sta in piedi alla cattedra fino all'epiclesi nella preghiera eucaristica.

182. Dall'epiclesi fino alla elevazione del calice compiuta, il vescovo sta in ginocchio rivolto verso l'altare su un inginocchiatoio preparato per lui o davanti alla cattedra o in altro luogo più adatto.

Quindi sta nuovamente in piedi alla cattedra.

183. Dopo l'invito dei diacono: Scambiatevi un segno di pace, il vescovo dà la pace ai suoi diaconi.

Il vescovo, se si comunica, prende il corpo e il sangue del Signore all'altare dopo il celebrante.

184. Mentre si distribuisce la santa comunione ai fedeli, il vescovo può stare seduto fino all'inizio dell'orazione dopo la comunione che lui stesso proclama stando all'altare o alla sede.

Terminata l'orazione, il vescovo benedice il popolo come è descritto più sotto ai nn. 1120-1121.

Uno dei diaconi assistenti, invece, congeda il popolo ( cf. più sopra n. 170 ).

185. Infine il vescovo e il celebrante di norma venerano l'altare con un bacio.

Quindi, dopo aver fatto la debita riverenza, si ritirano tutti con lo stesso ordine con cui erano venuti.

186. Qualora il vescovo non presieda nel modo più sopra descritto, partecipi alla messa rivestito di mozzetta e rocchetto, tuttavia non alla cattedra, ma in un luogo più adatto per lui preparato.

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104 Cf. S. Congregazione dei riti, Istruzione sulla semplificazione dei riti e delle insegne pontificali, Pontificales ritus: 21 giugno 1968, n.24: A.A.S. 60 ( 1968 ), p. 410