Cerimoniale dei Vescovi

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Capitolo VII - La messa del crisma

274. Questa messa che il vescovo concelebra con il suo presbiterio e nella quale consacra il santo crisma e benedice gli altri oli, è come la manifestazione della comunione dei presbiteri con il loro vescovo.139

Con il santo crisma consacrato dal vescovo vengono unti i nuovi battezzati e vengono segnati coloro che devono ricevere il sacramento della confermazione; inoltre vengono unte le mani dei presbiteri e il capo dei vescovi, la chiesa e gli altari durante il rito della dedicazione.

Con l'olio dei catecumeni invece essi vengono preparati e disposti a ricevere il battesimo.

Infine con l'olio degli infermi i malati trovano sollievo nelle loro infermità.

Per questa messa si radunano e concelebrano in essa i presbiteri, dal momento che nella confezione del crisma sono testimoni e cooperatori del loro vescovo, della cui sacra funzione nella edificazione, santificazione e guida del popolo di Dio sono partecipi,140 e così si manifesta chiaramente l'unità del sacerdozio e del sacrificio continuamente presente nella Chiesa di Cristo.

Per meglio significare l'unità del presbiterio, il vescovo procuri che siano presenti dalle diverse zone della diocesi presbiteri concelebranti.141

I presbiteri che per caso non concelebrano, in questa messa possono ricevere la comunione sotto le due specie.

275. La consacrazione del crisma e la benedizione dell'olio degli infermi e dell'olio dei catecumeni, di norma sono compiute dal vescovo il giovedì della settimana santa, nella messa propria da celebrarsi nelle ore mattutine.

Se notevoli difficoltà si frapponessero alla riunione del clero e del popolo con il vescovo, si può anticipare la benedizione ad altro giorno, ma in prossimità della pasqua e sempre con il formulario proprio della messa.142

276. Per il suo significato e la sua importanza pastorale nella vita della diocesi, la messa del crisma sia celebrata secondo il rito della messa stazionale nella chiesa cattedrale o, per motivi pastorali, in altra chiesa.

277. In conformità alla tradizione della liturgia latina, la benedizione dell'olio degli infermi si compie prima della conclusione della preghiera eucaristica, la benedizione dell'olio dei catecumeni e la consacrazione del crisma si compiono dopo la comunione.

È tuttavia consentito, per ragioni pastorali, compiere tutto il rito della benedizione dopo la liturgia della parola.143

278. Per la benedizione degli oli, oltre a quanto è necessario per la messa stazionale, si preparino:

a) nel secretarium o in un altro luogo adatto:

- le ampolle con gli oli;

- le sostanze profumate occorrenti per il crisma, se il vescovo stesso intende farne la mescolanza nel corso dell'azione liturgica;

- il pane, il vino e l'acqua per la messa, da portare all'altare con gli oli prima della preparazione dei doni.

b) in presbiterio:

- il "Pontificale Romano";

- un tavolo per posarvi sopra le ampolle degli oli, collocato in modo tale che l'intera azione sacra possa essere ben vista e partecipata dal popolo;

- la sede per il vescovo, se la benedizione si compie davanti all'altare.144

Descrizione del rito

279. La preparazione dei vescovo, dei concelebranti e degli altri ministri, il loro ingresso in chiesa e tutti riti che ci sono dall'inizio della messa fino al vangelo incluso, si svolgono come è indicato nel rito della messa stazionale.145

280. Nell'omelia il vescovo, con mitra e pastorale e seduto in cattedra, se non gli sembra opportuno fare diversamente, esorta i presbiteri a rimanere fedeli al loro ministero e li invita a rinnovare pubblicamente le promesse sacerdotali.

Terminata l'omelia, il vescovo interroga i presbiteri, mentre stanno in piedi, per riceverne la rinnovazione delle promesse sacerdotali.146

281. Il vescovo depone il pastorale e la mitra e si alza in piedi.

Non si dice il simbolo.

Si dice la preghiera universale, nella quale i fedeli sono invitati a pregare per i loro pastori come nel "Messale Romano".

282. Allora, mentre il vescovo sta seduto in cattedra con mitra, i diaconi ( o in loro assenza alcuni presbiteri ), i ministri incaricati di portare gli oli, come pure alcuni fedeli che portano il pane, il vino e l'acqua, si recano ordinatamente nel secretarium o al luogo dove sono stati predisposti gli oli e le altre offerte.

Nel ritorno all'altare, procedono con questo ordine:

prima il ministro che porta il recipiente con le sostanze profumate nel caso che il vescovo voglia farne lui stesso la mescolanza nella consacrazione del crisma;

segue un altro ministro con l'ampolla dell'olio dei catecumeni, se deve essere benedetto;

quindi un altro con l'ampolla dell'olio degli infermi.

Viene portato per ultimo, da un diacono o da un presbitero, l'olio per il crisma.

Seguono i ministri o i fedeli che recano il pane, il vino e l'acqua per la celebrazione dell'eucaristia.147

283. Mentre la processione si snoda attraverso la chiesa, la cappella esegue l'inno O Redemptor, a cui tutti rispondono, o un altro Canto adatto al posto del canto per l'offertorio.

284. Il vescovo riceve i doni alla cattedra o in un luogo più opportuno.

Il diacono che porta l'ampolla per il sacro crisma, la presenta al vescovo, dicendo ad alta voce: Ecco l'olio per il santo crisma.

Il vescovo prende l'ampolla e la dà a uno dei diaconi ministranti, che la colloca sul tavolo preparato.

Allo stesso modo si regolano quelli che recano le ampolle dell'olio degli infermi e dei catecumeni.

Il primo dice: Ecco l'olio degli infermi; e l'altro: Ecco l'olio dei catecumeni.

Il vescovo prende le ampolle e i ministri le depongono sul tavolo preparato.148

Quindi la messa prosegue nel modo consueto, a meno che tutto il rito della benedizione non debba essere compiuto immediatamente, come è detto più sotto al n. 291.

285. Alla fine della preghiera eucaristica, prima che il vescovo dica: Per Cristo nostro Signore tu, o Dio, crei e santifichi sempre nella preghiera eucaristica I, o prima della dossologia: Per Cristo, con Cristo e in Cristo nella altre preghiere eucaristiche, colui che portò prima l'ampolla dell'olio degli infermi, la porta adesso all'altare e la tiene davanti al vescovo, mentre egli benedice l'olio degli infermi, proclamando l'orazione: O Dio, Padre di ogni consolazione.

Terminata la benedizione, l'ampolla dell'olio degli infermi viene nuovamente collocata al suo posto, sopra il tavolo preparato, e la messa procede fino alla comunione inclusa.149

286. Proclamata l'orazione dopo la comunione, le ampolle con l'olio dei catecumeni e il crisma, vengono deposte dai diaconi sopra un tavolo opportunamente collocato in mezzo al presbiterio.

287. Il vescovo e i concelebranti si avvicinano al tavolo con i diaconi e i ministri, in modo che il vescovo, stando in piedi rivolto verso il popolo, abbia attorno a sé da entrambe le parti i concelebranti in forma di corona, mentre i diaconi con i ministri stanno in piedi dietro di lui.

288. Dopo che tutti si sono così disposti il vescovo procede alla benedizione dell'olio dei catecumeni se deve essere benedetto.

Stando in piedi senza mitra, rivolto verso il popolo, con le braccia allargate, proclama l'orazione: O Dio, sostegno e difesa del tuo popolo.150

289. Quindi, a meno che non sia già stato fatto in precedenza, il vescovo, seduto, riceve la mitra, infonde le sostanze profumate nell'olio e prepara il crisma, senza dire nulla.

290. Dopo di ciò, si alza e, stando in piedi senza mitra, proclama la monizione: Fratelli carissimi, rivolgiamo la nostra preghiera.

Poi, secondo l'opportunità, alita sull'ampolla del crisma.

Quindi, con le braccia allargate proclama una delle orazioni consacratorie, durante la quale tutti i concelebranti, mentre il vescovo dice: Ora ti preghiamo, o Padre, stendono la mano destra verso il crisma fino al termine dell'orazione, senza dire nulla.151

291. Se motivi pastorali consigliano di compiere tutto il rito della benedizione degli oli dopo la liturgia della parola, si procede in questo modo: le ampolle con l'olio degli infermi, quello dei catecumeni e per il crisma, dopo che sono state presentate al vescovo, vengono poste dai diaconi su un tavolo opportunamente collocato in mezzo al presbiterio, e si osservano i riti descritti più sopra ai nn. 283-284 e 287-290.

Al termine, la messa prosegue nel modo consueto dalla preparazione dei doni fino alla orazione dopo la comunione.

292. Terminata la consacrazione del crisma, se è stata compiuta dopo la comunione, diversamente invece terminata l'orazione dopo la comunione, il vescovo impartisce la benedizione nel modo consueto; quindi mette nel turibolo l'incenso e lo benedice.

Dopo che il diacono ha detto: La messa è finita: andate in pace, la processione si avvia verso il secretarium.

293. Precede il turiferario con il turibolo fumigante e immediatamente dopo la croce vengono portati gli oli benedetti dai rispettivi ministri, mentre la cappella e il popolo cantano alcuni versetti dell'inno O Redemptor, o un altro canto adatto.

294. Nel secretarium, il vescovo ricordi opportunamente ai presbiteri come devono essere trattati e venerati gli oli santi e con quale diligenza devono essere conservati.152

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139 Cf. Messale Romano, Principi e norme, n. 57;
ibidem, Introduzione alla messa del crisma
140 Cf. Conc. Vat. II, Presbyterorum Ordinis, n. 2
141 Cf. Messale Romano, Giovedì della settimana santa, Introduzione alla messa del crisma
142 Cf. Pontificale Romano, Rito della benedizione degli oli, nn. 9-10
143 Cf. ibidem, nn. 11-12
144 Cf. ibidem, n. 13
145 Cf. ibidem, n. 15
146 Cf. Messale Romano, Giovedì della settimana santa, Introduzione alla messa del crisma
147 Cf. Pontificale Romano, Rito della benedizione degli oli, n. 16
148 Cf. ibidem, nn. 17-18
149 Cf. ibidem, n. 20
150 Cf. ibidem, nn. 21-22
151 Cf. ibidem, nn. 23-25
152 Cf. ibidem, nn. 27-28