Cerimoniale dei Vescovi

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Capitolo XIII - La benedizione dell'altare

Premesse

972. L'altare si dice mobile, quando non è congiunto con il pavimento, così che lo si può spostare.

Ad esso si deve un religioso rispetto, perché è la mensa destinata in modo esclusivo e permanente al convito eucaristico.

Conviene pertanto che prima dell'uso venga, se non dedicato, almeno benedetto.733

973. L'altare mobile può essere costruito con qualsiasi materiale solido, conveniente all'uso liturgico, secondo le tradizioni e le usanze delle diverse regioni.734

974. Nella costruzione di un altare mobile si osservi, con gli opportuni adattamenti, ciò che è stabilito nei libri liturgici; non è però consentito racchiudere nel suo basamento reliquie di santi.735

975. L'altare mobile viene opportunamente benedetto dal vescovo diocesano o dal presbitero rettore della chiesa.736

976. L'altare mobile si può benedire in qualunque giorno, fatta eccezione per il venerdì santo e il sabato santo; si scelga però di preferenza un giorno in cui i fedeli possano partecipare numerosi, specialmente la domenica, a meno che ragioni pastorali non suggeriscano diversamente.737

977. Nel rito della benedizione si dice la messa del giorno.

Invece nella liturgia della parola, tranne che nei giorni indicati ai nn. 1-9 della tabella dei giorni liturgici, si possono proclamare una o due letture fra quelle proposte nel "Lezionario" per la dedicazione dell'altare.738

978. Fino all'inizio della liturgia eucaristica l'altare sia completamente spoglio.

Pertanto la croce, se occorre, la tovaglia, le candele e tutte le altre cose necessarie per la preparazione dell'altare, si dispongono in un luogo opportuno del presbiterio.739

Descrizione del rito

979. Nella messa tutto si svolge come di consueto.

Terminata la preghiera universale, il vescovo si avvicina per benedire l'altare.

Nel frattempo si canta l'antifona Come virgulti d'ulivo o un altro canto adatto.740

980. Poi il vescovo, stando in piedi senza mitra, si rivolge ai fedeli, dicendo: La nostra comunità è in festa o un'altra monizione simile a questa.

E tutti pregano per qualche momento di silenzio.

Quindi il vescovo, con le braccia allargate, canta o proclama ad alta voce l'orazione Benedetto sei tu, Dio grande e misericordioso.741

Quindi il vescovo asperge l'altare con l'acqua benedetta e lo incensa.

Poi ritorna alla cattedra, riceve la mitra, viene incensato e siede.

Il ministro incensa poi il popolo.742

981. I ministri stendono sull'altare una tovaglia e, secondo l'opportunità, lo adornano di fiori; dispongono poi i candelieri con le candele richieste per la celebrazione della messa e, se occorre, anche la croce.743

982. Preparato l'altare, alcuni fedeli portano il pane, il vino e l'acqua per la celebrazione del sacrificio dei Signore.

Il vescovo riceve i doni alla cattedra.

Frattanto opportunamente si canta l'antifona Se presenti la tua offerta all'altare o un altro canto adatto.744

983. Quando tutto è stato preparato, il vescovo va all'altare e, deposta la mitra, lo bacia.

La messa prosegue come di consueto; non si incensano però le offerte né l'altare.745

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733 Cf. Pontificale Romano, Rito della dedicazione della chiesa e dell'altare, capitolo VI:
Rito della benedizione dell'altare, n. 1;
cf. Messale Romano, Principi e norme, n. 261, n. 265
734 Messale Romano, Principi e norme, n. 264
735 Cf. Pontificale Romano, Rito della dedicazione della chiesa e dell'altare, capitolo VI:
Rito della benedizione dell'altare, n. 3
736 Ibidem, n. 4
737 Ibidem, n. 5
738 Cf. più sotto, l'Appendice II;
Messale Romano, Ordinamento delle letture della messa, nn. 117-122
739 Cf. Pontificale Romano, Rito della dedicazione della chiesa e dell'altare, capitolo VI:
Rito della benedizione dell'altare, n. 7
740 Cf. ibidem, n. 8
741 Cf. ibidem, n. 9
742 Cf. ibidem, n. 10
743 Cf. ibidem, n. 11
744 Cf. ibidem, n. 12
745 Cf. ibidem, n. 13