Diario dei colloqui con Fra Leopoldo

Torino, 13 Gennaio 1919

Ci alziamo per tempo ed andiamo a fare la Santa Comunione all'Ausiliatrice.

Mia sorella è entusiasta e fa la S. Comunione con vera edificazione.

Usciamo e ci rechiamo al Cottolengo a deporre sulla tomba fiori e accordarci per la visita del pomeriggio.

Suor Maria Silvini ci accoglie con molta deferenza e ci aspetta dopo pranzo per la visita.

Io vado in ufficio e mia sorella va dalla Suora.

A mezzogiorno colazione e alle 14 visita al Cottolengo.

Non trascrivo le impressioni di mia sorella perché mi sarebbe impossibile.

Io che ho visitato non so quante volte la Piccola Casa, ne sono sempre uscito con commozione crescente e buona.

Mia sorella, nel vedere tanto dolore, tante miserie lenite, tanta carità, tanto miracolo di sacrificio, tanto spirito di abnegazione, osservava tutto con una tale commozione da non potersi dire.

Visitammo la cucina, dove si provvede a ben 8.000 persone e mia sorella contemplò quel luogo come un miracolo di ordine, di pulizia, non potendo capacitarsi che le donne riuscissero a fare tutti quei lavori con tanto ordine, con un silenzio così ammirabile, senza nessuna costrizione né lamentela da parte di nessuna.

Visitammo la Cappella delle Reliquie, la camera ove viveva il Venerabile, il reparto dei bimbi orfani, degli invalidi, dei buoni figlioli, delle sordomute ed ovunque mia sorella è rimasta commossa per l'organizzazione, la carità e mai come ora ha sentito la necessità delle Suore.

Abbiamo visitato il pastificio e soprattutto il forno dove stavano facendo e cuocendo il pane, non potendo visitare gli ospedali causa l'epidemia, per ordine prefettizio.

Mia sorella l'ho sentita dire parole di tale ammirazione che mi rendevano felice pensando al bene di quella visita.

Ancora dalla Suora e poi da Fra Leopoldo, che ci vide di nuovo con vero piacere.

Le sue parole, ardenti di amore per Gesù, ci edificarono e quando uscimmo mia sorella mi disse non sapere perché, ma si sentiva così felice, così bene vicino a quel religioso, che ci sarebbe stata sempre.

Fra Leopoldo la esortò a praticare la Santa Divozione e le regalò diverse pagelle.

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