Diario dei colloqui con Fra Leopoldo

Torino, 8 Marzo 1919

Oggi alle 16 fui da Fra Leopoldo.

Si parlò subito su quanto mi disse ieri, quantunque Fra Leopoldo l'avesse risolta definitivamente ieri.

Ma visto che io non ero ancora tranquillo perché temevo che il detto del Signore si dovesse eseguire in modo come io non sentivo, mi dice per tranquillizzarmi che ieri sera pregando il Signore gli ha detto che "non devo turbarmi per nessuna cosa, di continuare, che egli sarebbe stato la mia guida".

Fra Leopoldo insiste ancora nell'interpretazione data ieri, che egli ritiene sia un bene, perché si può essere veri religiosi in mezzo al mondo come il Perazzo e fare molto bene che essere tiepidi Sacerdoti.

Vuole che stia allegro, che faccia ogni giorno la S. Comunione, e su questo insiste, e poi di andare avanti così, che il Signore mi avrebbe aiutato.

Mi parla della bontà e delicatezza di Nostro Signore verso le anime.

E quando io mi lamento perché da qualche tempo mi sento cattivo, e direi arido, Fra Leopoldo mi ricorda che durante il mese di gennaio era rimasto freddo come un marmo, cercando però di continuare tutto come il solito.

Ebbene un giorno il Signore gli aveva chiesto "se gli voleva ancora bene" perché non gli aveva detto più niente, e che pure in quel periodo gli era sempre stato vicinissimo.

Gli parlo delle tentazioni continue del demonio, ed egli è contento di sentirmi parlare con tanta franchezza sia per il mio stato di vita come pure su questo.

E mi ripete le lotte che ha dovuto sostenere col demonio, lotte, direi, a corpo a corpo, e mi racconta dei veri dispetti che Satana gli ha fatto anche in cucina, trovando smosse tutte le mattonelle senza guastarle.

E mi tace di altre perché troppo orribili.

Mi dice che Nostro Signore è più forte e vince sempre.

Mi ripete pure come qualcuno dubiterà che il Santo Crocifisso possa parlargli, perché glielo aveva detto egli stesso, essendo di legno, eppure gli aveva ripetuto il Crocifisso "sono proprio io che ti parlo, vivo e vero".

Dice che le gioie, le estasi che Nostro Signore gli dà non è possibile dirle.

Mi ripete la rivelazione meravigliosa fatta per il mio papà che in qualunque modo dovesse morire egli si sarebbe salvato e chiedendo io se ciò era per il solo papà mio oppure anche per la mia mamma, Fra Leopoldo mi dice che crede di sì, che forse il Signore non la nomina perché ne aveva meno di bisogno, ma certamente riguardava entrambi.

Mi parla ancora di una rivelazione che non conosce nemmeno il Prof. Teodoreto circa i Fratelli delle Scuole Cristiane, e che doveva celarla anche a me.

Io gli raccomando di pregare perché possa realmente diventare buono, e non solo superficialmente, e Fra Leopoldo sorride dicendo che certo dobbiamo migliorare sempre.

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