Diario dei colloqui con Fra Leopoldo

Torino, 18 Marzo 1919

Quantunque ieri abbia scritto nulla, fui due volte in giornata a visitare Fra Leopoldo.

Oggi alle 16, appena entrato, mi si dice che è a letto, preso dal suo disturbo al cuore, e salgo subito in camera.

Lo vedo un po' sofferente, ma egli dice che vorrebbe saper soffrire per offrire qualche cosa per il Signore.

Benedice la mano di Dio che lo scuote, e dice che desiderava fare un fioretto a S. Giuseppe, ed il Signore ha permesso di farlo.

Mi dice di andare a baciare il Santo Crocifisso, e poi mi parla molto dei miei, di lui, ed alle 17, sapendo che volevo andare al Duomo, mi dice di far pure, ma se fossi rimasto gli avrei fatto molto piacere.

Rimango a tenergli compagnia ed egli gratissimo mi consegna una corona del Santo Rosario, che usava lui, una reliquia di S. Leopoldo ed un piccolo Crocifisso, perché rimetta il tutto a Cambiaghi.

Alle 18, quantunque non si senta bene, si alza per andare in cucina a fare il suo lavoro.

Mi inginocchio, mi dà la sua benedizione, ed esco.

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