Articoli processo Ordinario Informativo

Capo X - Della Temperanza eroica

76. - Il Servo di Dio praticò la temperanza eroica col tenere nei giusti limiti i moti interni ed esterni dell'animo suo sensibilissimo in modo da essere sempre mansueto e calmo, anche nei momenti eccezionali di trambusto, come ad esempio, nei grandi pranzi che qualche volta doveva preparare in casa dei Conti suoi padroni.

- Come proveranno ecc.

77. - Tutti quelli che lo conobbero da vicino sono unanimi nell'affermare la sua temperanza eroica nei cibo e nel sonno.

Un conservo di Viale d'Asti scrisse: « Luigi Musso era regolatissimo nel mangiare e nel bere.

Il suo riposo era breve perchè lavorava sino a tardi alla sera e al mattino si alzava presto ».

Un altro conservo, suo aiutante per sette anni a Torino e a Viale, scrisse di lui: « Riguardo al cibo egli dava sempre la parte migliore agli altri e per sè, ora per un pretesto, ora per un altro, trovava sempre modo di mortificarsi facendoci restare edificati per la sua virtù ».

- Come proveranno ecc.

78. - Nel convento la temperanza eroica di Fra Leopoldo spiccò in modo particolare.

Ecco ciò che scrisse di lui un Padre Francescano: « Questo Religioso che io conobbi modesto, mortificato e di poche parole, era parco nel mangiare e nel bere; non parlò mai di cibo o di bevanda, neanche per incidenza ».

Un altro confratello che visse con Fra Leopoldo per tutti gli anni da lui passati a S. Tommaso scrisse: « Temperatissimo nel cibo e nella bevanda, Frate Leopoldo sembrava che non avesse mai appetito.

Nel prendere sonno era di una temperanza esemplare; a lui bastavano abitualmente due o tre ore di sonno; il resto lo passava in preghiera ovvero, quando occorreva, nell'assistere gl'infermi della casa.

Durante l'estate e anche nei grandi calori portava tonache molto pesanti ».

- Come proveranno ecc.

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