Osservazioni diagnostiche su Fra Leopoldo Maria Musso |
a cura di Ezio Risatti sdb ( Torino, 24.05.2012 )
Il mio lavoro parte da un presupposto ben presente nella storia della Chiesa: è possibile che il Signore e/o Maria SS. colloquino familiarmente con uomini e donne di ogni tempo.
La tradizione della religione cristiana riconosce un numero considerevole di santi che hanno avuto il dono di colloquiare direttamente con il Signore, con Maria SS. e gli angeli.
La valutazione di autenticità non era fatta in base a criteri diagnostici di patologie psichiche.
La valutazione era fatta direttamente dal popolo che riconosceva la validità di queste persone e dei loro dialoghi soprannaturali con un'espressione molto evidente di attenzione, simpatia e disponibilità a seguire le indicazioni di queste persone.
Oppure venivano classificate direttamente come visionarie, emarginate, compatite ed ignorati i loro discorsi.
Va notato che, su tempi brevi o in gruppi ristretti, le diagnosi potevano essere invertite e uno psicotico scambiato per un santo ed un santo scambiato per uno psicotico.
Ma in questi casi si registravano forti passioni, contrasti accesi e un successivo riconoscimento su tempi più lunghi della realtà dei fatti.
Le persone che avevano questi colloqui venivano considerate sante o matte in base all'insieme della loro vita.
Davanti ad un impegno reale di vita cristiana, davanti alla coerenza delle loro scelte con il Vangelo, ad una capacità di gestire i rapporti affettivi in modo valido e gestire il loro lavoro, venivano riconosciuti come santi e valutate positivamente le voci che sentivano.
Negli altri casi, davanti all'incoerenza delle scelte di vita e delle relazioni, soprattutto affettive, la diagnosi infausta seguiva inevitabilmente.
Non ritengo necessario riportare un elenco di santi che magari hanno fatto più o meno fatica a far riconoscere le loro voci, come Giovanna d'Arco, Bernadette Soubirous, i tre pastorelli di Fatima ...
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