Segretario del Crocifisso |
Casale Monferrato, 18 maggio 1954
La sig.ra Monegaldo Regina, investita da un cavallo in fuga, venne portata all'Ospedale
di Casale Monferrato con una spalla rotta e diverse parti del corpo ammaccate e contuse.
Le venne fatta la trazione, ma la spalla non migliorò e venne deciso
che dopo averle fatto riprendere forza sarebbe stata necessaria un'operazione.
Intanto le si sviluppò una polmonite, che la ridusse in fin di vita.
Quando le figlie della paziente (madre di cinque figli) mi portarono questo responso,
io sentii l'impulso di rivolgermi al Servo di Dio Fra Leopoldo Maria Musso, nativo di Terruggia,
del quale pochi anni prima si era iniziata la causa di Beatificazione.
Mi rivolsi a lui con fede, con confidenza, con fervore, pregandolo di intercedere presso il buon Dio
per la guarigione della povera inferma, ormai condannata.
Ed il caro Santo volle ascoltare le mie preghiere; la carità di Dio toccata dalle preghiere
del suo servo buono e fedele, fece il miracolo.
La polmonite, dopo di aver portato l'ammalata fino alle porte dell'eternità, venne vinta.
Il pericolo di morte cessò, e a suo tempo, anche il male fu vinto.
Rimaneva però ancora da guarire la spalla, ed i medici temevano ancora molto,
perché dopo ogni operazione, vi è pericolo di polmonite e se questa si fosse manifestata una seconda volta,
data la debolezza dell'ammalata, chissà come se la sarebbe cavata.
E qui si manifestò più visibilmente l'intervento divino.
Quella spalla che nessuna trazione aveva potuto guarire, quel braccio e quelle dita,
che non si potevano più muovere, un giorno, come toccate da divina grazia,
cominciarono a rispondere ai desideri dell'ammalata.
Prima furono le dita, poi la mano incominciò a poter reggere le posate, poi la spalla,
di modo che, in neanche un mese, la poveretta poté tornare in seno alla sua famiglia;
se non proprio guarita, in piena convalescenza, mentre i medici medesimi
si mostravano meravigliati di questa guarigione.
E due anni sono trascorsi, ma la Sig.ra Monegaldo lavora, può accudire alla sua numerosa famiglia,
e se sente qualche disturbo, come tutti al mondo, non sta però più disturbata dall'arto ferito.
Di questo ringrazio il buon Dio, la Divina Provvidenza, ed il Santo Servo di Dio Fra Leopoldo Maria Musso,
che volle ascoltare la mia preghiera, ed essermi intercessore preso il trono dell'Altissimo.
Savina Signorelli in Martinelli
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