Segretario del Crocifisso

La trasfigurazione della vita nella carità

« 2 settembre 1908. La Vergine Santissima mi fece intendere che chi vuole beatificarsi presto,

ami Gesù, e a chi ama il suo Divin Figlio, fa anticipatamente pregustare le soavità paradisiache » ( D 117 ).

L'amore al suo Gesù Crocifisso svegliava Fra Leopoldo di buon mattino

e lo teneva per due ore prostrato ai suoi piedi in orazione.

Lo stesso amore lo rendeva « ansioso » di ricevere Gesù nella S. Comunione, lo attraeva nuovamente in camera,

dopo la colazione, per trattenervisi circa un'ora a praticare la Divozione in ringraziamento della S. Comunione;

ardenti giaculatorie a Gesù Crocifisso e Sacramentato erompevano dal suo labbro durante il lavoro.

Dopo pranzo, l'amore a Gesù Sacramentato portava Fra Leopoldo in Chiesa dove si fermava a lungo.

La sera, dopo cena, era tanto l'ardore che egli aveva di andare dinanzi al SS. Sacramento

che doveva fare degli sforzi per non entrare in rapimento dinanzi ai Confratelli,

quando la Comunità tardava ad uscire dal refettorio.

Appena libero dai lavori, si recava ai piedi dell'Altare e là, nel silenzio e solo,

saliva ginocchioni e nella preghiera i gradini fino a portarsi vicino al Santo Tabernacolo,

dove si fermava almeno fino alle ore 22 in intimi colloqui col suo Gesù.

Ritornato in camera, si prostrava ai piedi del suo Crocifisso Gesù e rimaneva in fervente orazione fino a mezzanotte.

Questo fu il tenor di vita di Fra Leopoldo durante venti anni di chiostro.

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