Cammino di perfezione  

Capitolo 42

Tratta delle ultime parole del Pater noster: Sed libera nos a malo. Amen.

Ma liberaci dal male. Amen.

1. Il buon Gesù aveva ben ragione, mi sembra, di chiedere questo anche per se stesso.

Sì, perché noi vediamo quanto fosse stanco di questa vita quando disse ai suoi apostoli, nell’ultima cena: Ho desiderato ardentemente di mangiare questa pasqua con voi, che era l’ultima della sua vita.

Da ciò si vede quanto dovesse essere ormai stanco di vivere; e oggi gli uomini anche quelli che hanno cento anni, non solo non si sentono stanchi, ma hanno sempre il desiderio di vivere più a lungo.

In verità, la nostra esistenza non scorre così male, né con tante sofferenze e povertà come quella di Sua Maestà.

Che cosa fu tutta la sua vita se non una morte continua per il fatto di avere sempre davanti agli occhi la fine crudele che gli avrebbero inflitto?

E questo era ancora il meno, ma le tante offese che si facevano a suo Padre e le tante anime che si perdevano!

Se questo, quaggiù, per un’anima che abbia carità è un grande tormento, che cosa sarà stato per la carità senza limiti e senza misura di nostro Signore?

E come aveva ragione di supplicare il Padre di liberarlo da tanti mali e sofferenze e di introdurlo per sempre nella pace di quel regno di cui egli era il vero erede.

2. « Amen ».

Con la parola « Amen » credo che, siccome pone fine a tutte le richieste, il Signore chieda al Padre di liberare da ogni male per sempre anche noi.

Così io supplico il Signore di liberarmi da ogni male per sempre, perché, lungi dall’estinguere i debiti che ho con lui, vado forse aumentandoli ogni giorno di più.

E quel che io non posso sopportare, Signore, è non riuscire a sapere con certezza se vi amo e se i miei desideri vi sono accetti.

Oh, mio Signore e mio Dio, liberatemi alfine da ogni male e compiacetevi di condurmi dove regna solo il bene!

Cosa possono ormai sperare quaggiù coloro ai quali avete dato una qualche conoscenza di ciò che è il mondo e coloro che hanno una viva fede in ciò che l’eterno Padre ha loro riservato?

3. Chiedere questo con vivo desiderio e assoluta determinazione è un indizio sicuro, per i contemplativi, del fatto che le grazie da loro ricevute nell’orazione vengono da Dio; coloro ai quali il Signore lo concederà, pertanto, abbiano molta stima di tale desiderio.

Se lo chiedo io, non è per questo motivo, voglio dire che non lo si attribuisca a questo motivo.

La vera ragione è che, avendo vissuto così male, temo ormai di vivere più a lungo e sono stanca di tante sofferenze.

Non è da stupirsi che coloro i quali partecipano dei doni di Dio desiderino stare dove non ne godano solo a sorsi, che non vogliano rimanere nella vita terrena, ove si frappongono tanti ostacoli al godimento di un tale bene e che aspirino a trovarsi dove non tramonti mai per essi il sole di giustizia.

Dopo quelle grazie sembrerà loro tutto oscuro quanto vedono quaggiù e mi stupisco che possano continuare a vivere.

Non vivrà certo con gioia chi ha cominciato a godere di esse ed ha ricevuto da Dio, già su questa terra, il suo regno.

Se vive ancora quaggiù non è per sua volontà, ma per quella del suo Re.

4. Oh, come dovrebbe essere diversa questa vita, per non desiderare la morte!

Come la nostra volontà ha inclinazioni diverse da quelle di Dio!

La sua volontà divina esige che noi amiamo la verità e noi amiamo la menzogna;

vuole che aspiriamo a ciò che è eterno, e noi, quaggiù, propendiamo a ciò che è transitorio;

vuole che desideriamo cose grandi e sublimi e noi, qui, ci affezioniamo alle miserie della terra;

vorrebbe che amassimo solo ciò che è sicuro e noi, qui, amiamo ciò che è incerto:

davvero, figlie mie, non dobbiamo se non supplicare Dio che ci liberi da ogni pericolo per sempre e ci tolga da ogni male.

E, per quanto imperfetto sia ancora il nostro desiderio, sforziamoci di insistere in questa richiesta.

Che ci costa chiedere molto, visto che ci rivolgiamo all’Onnipotente?

Ma, per riuscire meglio, lasciamo alla sua volontà di darci quel che vuole, avendogli già consegnato la nostra.

Sia per sempre santificato il suo nome in cielo e in terra e si compia sempre in me la sua volontà! Amen.

5. Considerate ora, sorelle, come il Signore mi ha alleggerito la fatica, insegnando a voi e a me il cammino di cui avevo cominciato a parlarvi e facendomi capire quali grandi cose chiediamo quando recitiamo questa preghiera del Vangelo.

Sia per sempre benedetto, perché certo non mi era mai passato per la mente che essa contenesse così grandi segreti.

Avete, infatti, visto che racchiude in sé tutto il cammino spirituale, dal principio fino a quando l’anima si immerge in Dio, ed egli le dà abbondantemente da bere a quella fonte di acqua viva che, come ho detto, si trova al termine del cammino.

Sembra che il Signore abbia voluto farci intendere, sorelle, il grande conforto in essa racchiuso e di quanto grande utilità sia per le persone che non sanno leggere.

Se esse lo capissero bene, da questa preghiera potrebbero trarre parecchia dottrina e trovare in essa motivo di consolazione.

6. Infine, sorelle, dall’umiltà che c’insegna il nostro buon Maestro, impariamo ad esser umili.

Supplicatelo anche di perdonarmi se ho osato parlare di cose tanto sublimi.

Sua Maestà sa bene che se egli non mi avesse insegnato quello che ho detto, con la mia intelligenza ne sarei stata incapace.

Perciò ringraziatelo voi, sorelle, giacché deve averlo fatto per l’umiltà che vi ha ispirato a chiedermi questo scritto e a voler essere istruite da una così miserabile creatura.

7. Se il padre Presentato fra Domingo Báñez, che è il mio confessore, al quale rimetterò il libro prima che lo vediate voi, reputando che serva al vostro profitto, ve lo darà in lettura, certo mi sarà di conforto che ne abbiate motivo di consolazione.

Ma se fosse tale da non meritare di essere letto da alcuno, accettate la mia buona volontà, perché, scrivendo quest’opera, ho obbedito a ciò che mi avete chiesto.

Con questo io mi reputo ben pagata della fatica sostenuta nello scriverla, perché quanto a pensare ciò che ho scritto, non ho affatto sofferto.

Sia benedetto e lodato il Signore, dal quale ci viene tutto il bene che è nelle nostre parole, nei nostri pensieri e nelle nostre azioni!

Amen.

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