Leggenda dei tre compagni

Capitolo XIII

Della efficacia della sua predicazione

e del primo luogo che egli ebbe e come i frati vi abitavano e come poi se ne allontanò

[1463] 54. Ottenuta dunque l'investitura da parte del Papa, andando Francesco per città e castelli, cominciò a predicare dappertutto con più grande impegno e sicurezza, non ricorrendo a persuasivi ragionamenti fondati sulla sapienza umana, ma basandosi sulla dottrina e sulla virtù dello Spirito Santo, annunziando con fiducia il regno di Dio.

Era un evangelizzatore della verità, fatto forte dall'autorità apostolica.

Non ricorreva all'adulazione, sprezzava il bel parlare.

Quella che proponeva agli altri nelle sue esortazioni, era innanzi tutto sua vissuta convinzione personale; così era in grado di annunziare sinceramente la verità.

Anche uomini di lettere e di cultura stupivano della efficacia del suo parlare e di quella carica di verità che il Santo non aveva appreso da maestri umani.

Numerosi erano quelli che si assiepavano per vederlo e ascoltarlo, come uomo venuto da un altro mondo.

Molti nobili e popolani, ecclesiastici e laici, spinti da ispirazione divina, presero a seguire le orme di Francesco e, abbandonate le preoccupazioni e vanità del mondo, si misero a vivere sotto la sua Regola.

[1464] 55. Dimorava allora il Padre con i suoi figli in un luogo vicino ad Assisi, chiamato Rivo Torto, dove sorgeva un tugurio abbandonato da tutti: una stamberga così angusta, che solo a gran fatica potevano sedersi e distendersi.

Spessissimo erano privi di pane, e si nutrivano di rape ottenute in elemosina mendicando qua e là.

L'uomo di Dio aveva scritto i nomi dei fratelli sulle travi del tugurio, così che, chiunque volesse riposare o pregare, potesse riconoscere il proprio posto, senza far rumore e turbare il raccoglimento, in un rifugio tanto piccolo e stretto.

Ma un giorno, mentre i frati si trovavano colà, ecco giungere un contadino seguito dal suo somaro, con l'intenzione di entrare nel tugurio con l'animale.

Perché i frati non facessero resistenza, si affacciò e disse al giumento: " Entra, entra, ché faremo del bene a questo luogo ".

Il padre santo, udendo tali parole e intuendo il proposito del villano, provò un moto di ostilità verso quell'importuno, soprattutto perché aveva fatto un gran chiasso con il suo somaro, inquietando i frati che in quel momento erano immersi nel silenzio e nell'orazione.

Francesco disse loro: " Vedo, fratelli, che Dio non ci ha chiamati a preparare una stalla per l'asino, né per avere impacci con la gente, ma per andare a predicare agli uomini la via della salvezza dando dei buoni consigli, e ancor più per consacrarci all'orazione e al ringraziamento ".

[1465] Lasciarono dunque quella stamberga a uso dei poveri lebbrosi, e si trasferirono a Santa Maria della Porziuncola, accanto alla quale sorgeva una casetta, dove avevano abitato prima di ottenere quella chiesa.

56. Successivamente Francesco, seguendo la volontà e ispirazione di Dio, domandò umilmente la chiesa all'abate di San Benedetto del monte Subasio, presso Assisi.

E la raccomandò con affettuosa insistenza al ministro generale e a tutti i fratelli, come luogo prediletto della Vergine gloriosa fra tutte le chiese del mondo.

Molto contribuì ad accrescere l'attaccamento e l'amore per questo luogo una visione che un frate ebbe mentre stava ancora nel mondo.

Francesco amò questo suo discepolo con particolare affetto, finché visse con lui, e gli dimostro calda amicizia.

Egli desiderava consacrarsi al servizio di Dio, - ed effettivamente lo servì con fedeltà dopo che si fu fatto religioso, - quando ebbe una visione.

Gli pareva che tutti gli uomini della terra fossero diventati ciechi e stessero in ginocchio intorno alla chiesa della Porziuncola, a mani giunte e levate insieme col viso verso il cielo.

E ad alta voce, piangevano, supplicavano il Signore che si degnasse nella sua misericordia di ridonare loro la vista.

Mentre pregavano, gli sembrò che dal cielo uscisse e scendesse su di loro un grande splendore, che tutti li illuminò con la sua luce risanatrice.

Svegliatosi, rinnovò fermamente l'intenzione di mettersi al servizio di Dio.

E poco dopo abbandonò per sempre questo secolo malvagio e tutte le sue seduzioni, si fece religioso e perseverò umile e devoto nel servizio di Dio.

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