Anonimo perugino

Capitolo IV

Come ammonì i frati e li inviò per il mondo

[1508] 18. Francesco, pieno di grazia dello Spirito Santo, preannunciò quanto sarebbe avvenuto ai suoi amici.

E chiamati a sé questi sei frati che aveva, nella selva che circondava la Porziuncola ( andavano di frequente a pregare in quella chiesa ), disse loro: « Carissimi fratelli, consideriamo la nostra vocazione: Dio misericordioso non ci ha chiamato solo per noi stessi, ma anche per l'utilità e la salvezza di molti.

Andiamo dunque per il mondo, esortando e ammaestrando uomini e donne con la parola e con l'esempio, affinché facciano penitenza dei loro peccati e si ricordino dei comandamenti del Signore, che da lungo tempo hanno gettato in dimenticanza ».

E disse ancora: « Piccolo gregge non abbiate timore, ma nutrite fiducia in Dio.

Non vogliate dire tra voi: "Siamo persone rozze e senza istruzione: come faremo a predicare?".

Invece, richiamate a mente le parole che rivolse Gesù ai suoi discepoli: Non siete voi che parlate, ma è lo Spirito del vostro Padre che parla in voi.

Il Signore stesso vi comunicherà spirito e sapienza per esortare e mostrare a uomini e donne la via e le opere dei suoi precetti.

Troverete dei credenti mansueti, umili e benevoli, che riceveranno con gaudio e amore voi e le vostre parole.

Troverete di quelli che non credono, superbi e bestemmiatori, che vi resisteranno svillanneggiando voi e i vostri discorsi.

Proponetevi perciò di sopportare ogni cosa con pazienza e umiltà ».

Sentite che ebbero queste parole, i frati provarono paura.

Vedendo la loro apprensione, Francesco soggiunse: « Non temete!

Sappiate infatti che fra non molto tempo verranno a noi numerosi sapienti, prudenti e nobili, e staranno insieme con noi.

Predicheranno alle genti e ai popoli, ai re e ai principi, e molti si convertiranno al Signore.

E per tutto il mondo il Signore moltiplicherà la sua famiglia ».

Ciò detto li benedisse, ed essi partirono.

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