Leggenda di Santa Chiara Vergine

Il quotidiano ammaestramento delle Sorelle

[3227] 36. Come maestra di giovani da formare e come colei che nel palazzo del gran Re è preposta alla cura delle fanciulle, le educava con tale pedagogia e le cresceva con tale delicato amore, che nessuna parola potrà esprimerlo compiutamente.

Le istruisce anzitutto ad allontanare dall'abitazione della mente ogni rumore, per poter aderire unicamente alle profondità del mistero di Dio.

Insegna loro a non lasciarsi più influenzare dall'amore dei parenti secondo la carne e a dimenticare la casa paterna, per piacere a Cristo.

Le esorta a non tenere conto delle esigenze della fragilità del corpo e a tenere a freno, col dominio della ragione, le quisquilie della carne.

Dimostra loro come il nemico insidioso tenda alle anime pure occulti agguati, e come in un modo tenti i santi, in un altro chi è legato al mondo.

[3228] Infine vuole che in ore determinate attendano a lavori manuali, in modo tale, tuttavia, che secondo il desiderio del Fondatore, rinnovino il fervore con l'esercizio della preghiera e, rifuggendo dal torpore della negligenza, scuotano col fuoco del santo amore il gelo dell'indevozione.

[3229] Mai, in alcun luogo, fu maggiore l'osservanza del silenzio; mai più splendida la parvenza e la sostanza di un vivere casto.

Non v'è lì loquacità a rivelare un animo indisciplinato, né leggerezza di parole a tradire leggerezza d'affetti.

La stessa maestra, invero, parca di parole, stringe in brevità di discorsi la ricca ispirazione della mente.

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