Discorsi sul Nuovo Testamento

Indice

Dalla medesima lettura del Vangelo di Giovanni

Gv 9: Sulla vista donata al cieco nato

1 - Il dono della vista al cieco nato
2 - L'errore del cieco, convinto che i peccatori non sono ascoltati
3 - La cecità dei Giudei che accusavano falsamente Cristo di trascurare il sabato
4 - Come si addensò la cecità dei Giudei con la venuta di Cristo
5 - La testimonianza di Paolo quanto all'impotenza della Legge e all'accecamento dei Giudei
6 - Di che è figura Eliseo quando invia in precedenza il bastone allora che sta recandosi di persona a rendere la vita ad un morto

1 - Il dono della vista al cieco nato

Abbiamo ascoltato la lettura del santo Vangelo, quella che siamo soliti fare; ma è un bene che sia ripresentata, è un bene richiamarla alla memoria da una prolungata dimenticanza.

Infine una lettura fatta assai da tempo ci ha recato piacere quasi come una nuova.

Cristo donò la vista ad un uomo cieco dalla nascita; perché vi meravigliate?

Cristo è Salvatore: con questo beneficio soddisfece alla menomazione che aveva operato nel seno materno.

D'altra parte non commetteva assolutamente un errore quando lo privava della vista.

Rimandava invece al miracolo.

Voi forse dite: Come lo sai? L'ho saputo da lui stesso, l'ho detto or ora; l'abbiamo udito insieme.

Infatti, quando i suoi discepoli vollero sapere dicendo: Chi ha peccato, costui e i suoi genitori per il fatto che è nato cieco?

Che cosa rispose? L'avete ascoltato insieme a me: Né questi ha peccato e neppure i suoi genitori; ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio. ( Gv 9 )

Ecco spiegato perché differiva privandolo della vista.

Non fece allora ciò che doveva fare poi; non fece ciò che sapeva avrebbe fatto quando conveniva.

E non giudicate, fratelli, che i genitori di lui non avessero avuto alcun peccato o che, quando egli nacque, non abbia contratto il peccato originale, per il quale peccato, che va rimesso, i bambini vengono battezzati al fine della remissione dei peccati.

Ma quella cecità non fu dovuta al peccato dei genitori, non al peccato personale di lui, ma perché si manifestassero in lui le opere di Dio.

Poiché tutti noi, quando siamo nati, abbiamo assunto il peccato originale, pur tuttavia non siamo nati ciechi.

Approfondisci meglio: veramente siamo nati ciechi.

Chi infatti non è nato cieco? Però nella mente, ma il Signore, che ha creato entrambi, curò entrambi.

2 - L'errore del cieco, convinto che i peccatori non sono ascoltati

Con gli occhi della fede avete veduto questo cieco, lo avete veduto pure dotato della vista da cieco che era; ma lo avete udito cadere in errore.

Espongo in che si sbagliava questo cieco: anzitutto perché riteneva che Cristo fosse un profeta.

Non conosceva il Figlio di Dio.

Poi abbiamo ascoltato una sua risposta totalmente erronea; asserì infatti: Noi sappiamo che Dio non ascolta i peccatori. ( Gv 9 )

Se Dio non ascolta i peccatori, quale speranza abbiamo?

Se Dio non ascolta i peccatori, a che scopo preghiamo e diamo la prova del nostro peccato col batterci il petto?

E non è proprio il caso di quel Pubblicano, che insieme al Fariseo salì al tempio e, mentre il Fariseo si vantava sciorinando i meriti che aveva, quello, tenendosi a distanza, con gli occhi fissi a terra e battendosi il petto, confessava i propri peccati?

E costui che riconosceva i propri peccati si allontanò giustificato dal tempio a differenza di quel Fariseo. ( Lc 18,10-14 )

Ma chi si espresse in tal modo non aveva ancora lavato la vita del cuore in Siloe.

Negli occhi di lui il segno misterioso aveva agito per primo, ma nel cuore non si era ancora attuato il benefico effetto della grazia.

Quando codesto cieco lavò la vista del suo cuore?

Allora che, cacciato fuori dai Giudei, il Signore lo internò nella verità di sé.

Lo trovò e gli parlò, così come abbiamo ascoltato: Credi tu nel Figlio di Dio?

E quello: Chi è, Signore, perché io creda in lui?

Che già vedeva con gli occhi è sicuro: ma con il cuore? Non ancora.

Attendete: adesso vedrà. Gli rispose Gesù: Sono io che ti parlo. ( Gv 4,34 )

Rimase dubbioso? Lavò immediatamente la vista.

Stava appunto parlando con quel Siloe, che significa " l'inviato ". ( Gv 5,30 )

Chi è l'inviato se non Cristo? Colui che spesso dichiarò con le parole: Io compio la volontà del Padre mio che mi ha inviato. ( Gv 6,38 )

Dunque, egli in persona era Siloe.

Il cieco si accostò con il cuore, ascoltò, credette, adorò; deterse la vista, vide.

3 - La cecità dei Giudei che accusavano falsamente Cristo di trascurare il sabato

Ma coloro che lo avevano espulso rimasero ciechi, dal momento che accusavano falsamente il Signore, perché era un sabato quando fece del fango con la saliva e ne spalmò gli occhi del cieco.

I Giudei lo accusavano apertamente quando, ad ogni modo, il Signore operava guarigioni solo con la parola.

Infatti di sabato non faceva alcunché se il suo volere, espresso, si realizzava.

La calunnia era manifesta: lo calunniavano nell'atto di volere, lo calunniavano se in procinto di parlare, come se da parte loro non aprissero bocca nel corso del sabato.

Posso dire che non dicevano parola non solo durante il sabato, ma in alcun altro giorno, perché si sottrassero alle lodi del vero Dio.

Tuttavia, come ho detto, fratelli, la calunnia era manifesta.

Diceva il Signore a un uomo: Stendi la tua mano; l'uomo risanava e il Signore veniva accusato perché guariva di sabato. ( Mt 12,10-14 )

Che cosa fece? In che fu occupato? Che carico portò?

Ma in questo caso sputare in terra, fare del fango, spalmarlo sugli occhi dell'uomo, già era fare un lavoro.

Nessuno lo dubiti, era un lavorare.

Il Signore non teneva conto del sabato: ma non per questo era colpevole.

Egli, la Luce, era venuto, dissipava le ombre.

Il Sabato infatti fu prescritto dal Signore Dio, fu prescritto dallo stesso Cristo, il quale era con il Padre quando veniva data la legge.

Da lui stesso fu prescritto, ma adombrava il futuro: Nessuno dunque vi condanni più in fatto di cibo o bevanda, o riguardo a feste, a noviluni e a sabati, il che è ombra delle cose future. ( Col 2,16-17 )

Era venuto colui del quale queste cose davano l'annunzio.

Com'è che vi compiacete delle ombre? Giudei, aprite gli occhi, è qui il sole.

Noi sappiamo. Che sapete? Che quest'uomo, il quale in tal modo non osserva il sabato, non viene da Dio. ( Gv 9,16 )

Cristo, che voi, meschini, dite non venga da Dio, ha prestabilito il sabato, appunto il sabato.

Voi osservate il sabato materialmente, non avete la saliva di Cristo.

Vedete di scorgere nella terra anche la saliva del sabato di Cristo e riconoscerete, nel sabato, l'annunzio profetico del Cristo.

Ma voi che sui vostri occhi non avete con la terra la saliva di Cristo, per questo non siete venuti in Siloe, e non avete deterso la vista e siete rimasti ciechi; per il bene di quello, cieco, o meglio, non più cieco né riguardo alla carne né riguardo alla mente.

Ricevette il fango intriso di saliva, ne furono spalmati i suoi occhi, si accostò a Siloe, deterse la vista, credette in Cristo, vide, non si impedì entro quella condanna terribile assai: Io sono venuto in questo mondo per giudicare, affinché quelli che non vedono, vedano; e quelli che vedono, diiventino ciechi. ( Gv 9,39 )

4 - Come si addensò la cecità dei Giudei con la venuta di Cristo

Che grave terrore! Affinché quelli che non vedono, vedano: sta bene.

È il modo di agire del Salvatore, è l'arte salutare della medicina: Affinché quelli che non vedono, vedano.

Che vuol dire, Signore, ciò che hai aggiunto: Affinché quelli che vedono, diventino ciechi?

Se arriviamo a capire risulta assolutamente vero, giustissimo.

Che s'intende, tuttavia, per quelli che vedono? Sono i Giudei.

Allora vedono? A sentirli, vedono; stando alla verità, non vedono.

Quindi, che significato ha: vedono? Ritengono di vedere, sono convinti di vedere.

Credevano infatti di vedere giusto quando difendevano la legge in opposizione a Cristo.

Noi sappiamo: di conseguenza, vedono.

Che vuol dire: Noi sappiamo, se non: " noi vediamo "?

Che vuol dire: che quell'uomo, il quale in tal modo non osserva il sabato, non viene da Dio? ( Gv 9,16 )

Avevano la vista, poiché leggevano ciò che diceva la legge.

Fu stabilito infatti che il violatore del sabato fosse lapidato. ( Nm 15,36 )

Pertanto dicevano: Costui non viene da Dio; ad occhi aperti, però, erano ciechi, perché è venuto nel mondo colui che sarà il giudice dei vivi e dei morti.

Perché è venuto? Affinché quelli che non vedono vedano: perché ricevano la luce quanti riconoscono di non vedere.

Affinché quelli che vedono diventino ciechi: vale a dire: " quanti non riconoscono la loro cecità, si trovino in tenebre più dense ".

Alla fine si è compiuto: Quelli che vedono diventino ciechi.

I difensori della legge, gli espositori della legge, i dottori della legge, i conoscitori della legge uccisero l'autore della legge.

Che accecamento! È proprio quell'accecamento che si procurò Israele in parte dei suoi.

Che vuol dire: Affinché quelli che non vedono, vedano?

Perché entrasse l'insieme delle Genti, è un fatto l'accecamento di una parte di Israele. ( Rm 11,25 )

Il mondo intero fu posto nelle tenebre, ma egli venne dai Giudei e dai Giudei fu crocifisso; fece del suo sangue un collirio per i ciechi.

Fattisi più induriti, a quelli che si gloriavano di avere gli occhi ben aperti alla luce si appesantirono le tenebre, essi crocifissero la luce.

Quanto accecamento! Uccisero la Luce: ma la Luce, sulla croce, illuminò i ciechi.

5 - La testimonianza di Paolo quanto all'impotenza della Legge e all'accecamento dei Giudei

Ascolta uno che era cieco ed ora vede.

Ecco come urtarono con grave danno contro quella croce quanti non vollero confessare al Medico la loro cecità.

Ad essi era rimasta la legge. Che può fare la legge senza la grazia? O infelici!

Che fece la legge senza la grazia? Che opera la terra senza la saliva di Cristo?

Che fa la legge senza la grazia se non aggravare la situazione dei rei?

Per quale ragione? Perché ascoltatori della legge senza metterla in pratica e, per questo, peccatori, trasgressori.

Morì il figlio della donna che ospitò l'uomo di Dio e fu mandato il suo bastone per mezzo del servo, e venne posto sul volto del fanciullo, ma questi non riprese vita. ( 2 Re 4 )

Che fa la legge senza la grazia? Che dice l'Apostolo ormai vedente, da cieco ormai illuminato?

Se infatti fosse stata data una legge capace di conferire la vita, la giustificazione scaturirebbe davvero dalla legge.

Fate attenzione: dobbiamo dare risposte e fare domande.

Che significa ciò che ha detto? Se non poteva dare la vita, a che scopo fu data?

Se infatti fosse stata data una legge capace di conferire la vita, la giustificazione scaturirebbe davvero dalla legge.

Se non poteva dare la vita, a che scopo fu data?

Avendo proseguito, aggiunse: La Scrittura invece ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato perché ai credenti la promessa venisse data per la fede in Cristo Gesù. ( Gal 3,21-22 )

Perché potesse essere realizzata a favore dei credenti la promessa dell'illuminazione, la promessa dell'amore di Dio, quella Scrittura, cioè la legge, ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato.

Che vuol dire: Ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato?

Non conoscevo il peccato se la legge non diceva: Non desiderare. ( Rm 7,7 )

Che vuol dire: La Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato?

Fece peccatore anche il trasgressore, giacché non poté ridare integrità a chi aveva peccato.

Ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato: ma in forza di quale speranza?

Nella speranza della grazia, nella speranza della misericordia.

Ricevesti la legge; il tuo volere fu di metterla in pratica, non ti fu possibile; cadesti giù dalla superbia, avesti la prova della tua debolezza.

Corri dal medico, detergi gli occhi.

Scegli Cristo, confessa Cristo, abbi fede in Cristo: lo Spirito sopravviene alla lettera e sarai salvo.

Poiché, se alla lettera vuoi sottrarre lo spirito, la lettera uccide; se uccide, dove si fonda la speranza?

Ma lo Spirito dà vita. ( 2 Cor 3,6 )

6 - Di che è figura Eliseo quando invia in precedenza il bastone allora che sta recandosi di persona a rendere la vita ad un morto

Riceva dunque il bastone Giezi, il servo di Eliseo come il servo di Dio Mosè aveva ricevuto la legge.

Riceva il bastone, prenda, vada in fretta, preceda, prevenga, ponga il bastone sul volto del fanciullo defunto.

E così avvenne: ricevette, si recò in fretta, pose il bastone sul volto del fanciullo defunto.

Ma a che scopo? A chi il bastone? Se fosse stata data una legge capace di conferire la vita, il fanciullo, mediante il bastone, sarebbe risuscitato.

Ma poiché la Scrittura: Ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato, ancora giace morto.

Ora per quale ragione ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato?

Perché ai credenti la promessa venisse data dalla fede in Cristo.

Eliseo, che inviò il bastone per mezzo del servo, venga perciò a constatare la morte del fanciullo; venga egli stesso, venga di persona, egli faccia il suo ingresso nella casa ospitale della donna, salga dal fanciullo, lo trovi morto, conformi il proprio corpo alle membra del morto, egli non morto, ma vivo.

Questo fece infatti: posò il volto sul volto, gli occhi su gli occhi, le mani su le mani, sui piedi le piante dei piedi; si accorciò, si contrasse, della statura di uomo, egli si fece piccolo. ( 2 Re 4 )

Si ridusse; per così dire, diminuì se stesso.

Perché: Pur essendo di natura divina, umiliò se stesso, assumendo la condizione di servo. ( Fil 2,6 )

Che vuol dire: " prese, egli vivo, la forma di un morto "?

Voi domandate che stia a significare? Ascoltate l'Apostolo: Dio mandò il suo Figlio.

Che s'intende nel fatto che si conformò a un morto?

Lo reclami, badi a seguire, ed egli annunzia: In una carne simile a quella del peccato. ( Rm 8,3 )

Il conformarsi a un morto da parte del vivo sta a significare questo: la venuta in mezzo a noi in una carne simile a quella del peccato, non nella carne del peccato.

Il morto giaceva nella carne del peccato, si conformò a lui la carne simile a quella del peccato.

Morì infatti colui che non aveva di che morire.

Il solo libero tra i morti morì, poiché l'intera stirpe umana era assolutamente carne di peccato.

Come sarebbe tornata a vivere se colui che non aveva peccato non fosse venuto in una carne simile a quella del peccato conformandosi a un morto?

O Signore Gesù, per noi il tuo patire, non per te, non avendo colpa e sottomettendoti alla pena per liberare e dalla colpa e dalla pena.

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