Discorsi sul Nuovo Testamento

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Dal Vangelo secondo Giovanni

Gv 11: Sulla risurrezione di Lazzaro

1 - Lazzaro risuscitato da Cristo
2 - Tre morti risuscitati significano tre generi di peccati

1 - Lazzaro risuscitato da Cristo

Questa lettura del Vangelo, a motivo di così grande miracolo si è tanto divulgata che, anche tra gli infedeli, non c'è alcuno che non abbia sentito dire di Lazzaro risuscitato; quanto più è conosciuto tra i fedeli ciò che non hanno potuto ignorare gli infedeli?

Non di meno, quando se ne dà lettura l'animo è sotto un'impressione nuova, quasi come alla vista di una scena attuale.

Non è pertanto fuori posto che anche noi, facendone profitto, ripetiamo ciò che siamo soliti dire riguardo ad essa.

Forse neppure sarà di fastidio ciò che mi dispongo a dire; questa lettura viene infatti ripetuta al vostro ascolto più spesso del nostro commento ad essa.

Giacché se la lettura viene data quando non è sabato o quando non è domenica, non se ne fa il commento.

L'ho detto perché non vi dispiaccia di ascoltare quanto dirò.

Che nessuno, quindi, dica: Già l'ha detto; infatti anche il diacono lo ha già letto, tuttavia è stato ascoltato volentieri.

Dunque, ascoltate.

2 - Tre morti risuscitati significano tre generi di peccati

Nel santo Vangelo abbiamo trovato che dal Signore Gesù Cristo sono stati risuscitati tre morti.

Uno, la figlia del capo della Sinagoga; preavvisato che quella era in pericolo di vita a causa di una malattia, si recò a casa di lui e la trovò morta.

Egli le disse: Fanciulla, dico a te, àlzati! ( Mc 5,41 ) e la risuscitò.

L'altro, un giovane; questi, ormai defunto, veniva trasportato fuori la porta della città e la madre vedova lo piangeva amaramente; egli vide infatti questa scena e comandò ai portatori di fermarsi, poi disse: Giovinetto, dico a te, àlzati, ed il morto si mise a sedere e cominciò a parlare ed egli lo rese alla madre. ( Lc 7,14-15 )

Il terzo è appunto Lazzaro, ed ora con gli occhi della fede lo vediamo morire e risorgere con un miracolo ancora più strepitoso ed una prova grande; era morto infatti da quattro giorni e già imputridiva.

Che cosa significano queste tre morti?

Non mancano infatti di significato, anzi i prodigi operati dal Signore sono parole dense di misteri.

Così, nei peccati degli uomini veniamo a scoprire tre generi di morte.

Secondo il primo, quella fanciulla si trovava, morta, in casa, ancora non era stata portata via; ma quel giovane era stato già portato fuori della porta; quanto a Lazzaro, sepolto e sotto la pressione di un masso di pietra.

Quali sono allora i tre generi dei peccati? Mi spiego.

Se un tale di cattiva coscienza si fa interiormente connivente ed avrà deciso di mettere in pratica ciò a cui quella lo aveva adescato con lusinghe, è già morto.

Nessuno sa perché non è venuto fuori; la morte non è conosciuta, è in casa, nella propria stanza, tuttavia è morte.

Nessuno stia a dire di non aver commesso adulterio, se ha già deciso di attuarlo.

Se, a consumarlo, ha dato il suo assenso alla seduzione del piacere, già lo ha commesso.

Egli è adultero, la donna è casta.

Rivolgiti a Dio; egli ti dica di tale morte avvenuta in privato, della morte nell'intimo, della morte nella propria stanza.

Quanto al trovarsi a letto, leggiamo: Andate meditando nei vostri cuori e nelle vostre stanze rianimatevi. ( Sal 4,5 )

Al riguardo di una tale morte, ascolta quindi il giudizio di colui che risuscita: Chi guarda una donna per desiderarla - dice - ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore, ( Mt 5,28 ) sebbene non abbia avuto rapporti sessuali.

Ma a volte, sotto lo sguardo del Signore, si pente della risoluzione presa e si pente di essersi lasciato andare fino a consentirvi; nella sua stanza è morto, nella sua stanza è risorto.

Se invece giunge ad attuare il proposito, la morte ha già fatto la sua strada, è già fuori; ma anch'essa, per il pentimento, si estingue, e il morto trasportato è restituito alla vita.

Ma se il fatto compiuto è aggravato dalla consuetudine, il morto è già fetente, ed è espresso dal peso dell'abitudine stessa come da un masso; ebbene, Cristo neppure questo disdegna, ha il potere di risuscitare anche lui; piange, però.

Abbiamo ascoltato, durante la lettura del Vangelo, che Cristo aveva pianto Lazzaro in cui torna a palpitare la vita.

Togliete la pietra, disse.

Come poteva verificarsi che quello risorgesse se non fosse stato rimosso il peso della consuetudine?

Alzate molto la voce, legate, cercate di distogliere, rimproverate, rimuovete la pietra; quando scoprite di questi tali, siate implacabili: vi affaticate, ma rimuovete la pietra.

Egli, - e la sua voce prende la via del cuore - egli gridi: Lazzaro, vieni fuori! cioè vivi, esci dal sepolcro, cambia vita, dà fine alla morte.

E quel morto venne fuori, legato, rimase fermo; la ragione: sebbene smettesse di peccare, è pure sempre reo dei suoi trascorsi, ed è necessario che preghi e faccia penitenza delle colpe commesse, non per quelle attuali, perché ora non è libero di agire; torna in vita, non si muove; ma per quanto riguarda il passato, è ancora legato.

Perciò, ai ministri della sua Chiesa, per mezzo dei quali impone le mani ai penitenti, Cristo dice: Scioglietelo e lasciatelo andare. ( Gv 11,43 )

Sciogliete, sciogliete: Tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo. ( Gv 11,44 )

Chi aveva ascoltato da me queste cose e le ricordava, faccia conto di aver letto ora ciò che scrisse; chi invece non aveva ascoltato, lo scriva in cuore per leggerlo quando vuole.

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