Discorsi sul Nuovo Testamento

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Dalle parole del Vangelo di Giovanni

Gv 14,6: " Io sono la via, la verità e la vita "

1 - La verità scoperta dai filosofi secondo questo mondo non è la Via
2 - Come hanno intravisto la verità
3 - Stoltezza degli adoratori degli idoli
4 - Cristo si è fatto via

1 - La verità scoperta dai filosofi secondo questo mondo non è la Via

Leggendosi il santo Vangelo, avete udito tra l'altro ciò che afferma il Signore Gesù: Io sono la via, la verità e la vita. ( Gv 14,6 )

Ogni uomo desidera la verità e la vita, ma non ogni uomo trova la via.

Anche alcuni filosofi secondo questo mondo hanno riconosciuto che Dio è una certa qual vita eterna, immutabile, intellegibile, intelligente, sapiente, datore agli uomini di sapienza.

Senza dubbio riconobbero che la verità è fissa, irremovibile, immutabile, comprensiva di ogni ragione d'essere di tutte le cose create, ma a distanza; l'avvistarono, ma attenendosi a false credenze; e proprio per questo non trovarono la via per la quale giungere a quel così alto, inesprimibile e beatificante possesso.

Infatti scoprirono anch'essi ( per quanto può essere colto dagli uomini ) il creatore attraverso la creatura, il fattore attraverso la fattura, il costruttore del mondo attraverso il mondo; ne è testimone l'apostolo Paolo, al quale tutti i Cristiani sono senz'altro tenuti a credere.

Riferendosi a costoro, afferma: L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà.

Queste, come riconoscete, sono parole dell'apostolo Paolo.

L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia di uomini che recludono la verità nell'ingiustizia. ( Rm 1,18 )

Ha detto forse di loro che non possiedono la verità? Ma recludono la verità nell'ingiustizia.

È un bene ciò che possiedono, ma è un male che lo tengano dove viene recluso.

Recludono la verità nell'ingiustizia.

2 - Come hanno intravisto la verità

Ma bisognava che gli si dicesse: Com'è che quegli empi possiedono la verità?

Dio ha forse parlato con qualcuno di loro?

Forse che hanno ricevuto la legge come il popolo degli Israeliti per mezzo di Mosè?

Come dunque possiedono la verità addirittura nella stessa ingiustizia? Ascoltate quanto segue e lo spiega.

Poiché ciò che di Dio si può conoscere - dice - è loro manifesto; Dio stesso infatti lo ha loro manifestato.

A quelli si manifestò, a quanti non aveva dato la legge?

Si manifestò, ascolta in che modo: Le sue perfezioni invisibili possono infatti essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute.

Interroga il mondo, la magnificenza del cielo, lo splendore e l'armonia degli astri, il sole rispondente alle esigenze del giorno, la luna a moderare l'oscurità della notte; interroga la terra feconda di erbe e di alberi, piena di animali, ordinata per gli uomini; interroga il mare che contiene gran quantità e varietà di animali acquatici; interroga l'atmosfera, cui conferisce vivacità un gran numero di volatili; interroga tutte le cose e vedi se, a loro modo, non ti rispondono: Dio ci ha fatti.

Filosofi nobili hanno fatto di queste ricerche, e dall'opera compiuta hanno conosciuto l'Artefice.

Che dunque? Per quale ragione l'ira di Dio si rivela contro ogni empietà?

Perché recludono la verità nell'ingiustizia?

Venga [ l'Apostolo ], dimostri in che modo.

Ha già detto infatti come sono giunti a conoscere.

Le sue, cioè di Dio, perfezioni invisibili possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute, anche la sua eterna potenza e divinità, perché siano inescusabili.

Infatti, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria, né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa; infatti mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti. ( Rm 1,20-22 )

Ciò che scoprirono spinti dalla brama di sapere lo perdettero per superbia.

Mentre si dichiaravano sapienti, cioè, attribuendo a se stessi il dono di Dio, sono diventati stolti.

Ripeto, sono le parole dell'Apostolo: Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti.

3 - Stoltezza degli adoratori degli idoli

Dimostra, prova la stoltezza di costoro.

Spiega, o Apostolo, e come hai fatto capire a noi, in che modo ad essi è stato possibile giungere al concetto di Dio, poiché le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute, così spiega ora in che modo mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti.

Ascolta: Perché - egli afferma - hanno cambiato la gloria dell'incorruttibile Dio nella somiglianza della figura dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. ( Rm 1,18-23 )

Infatti, della figura di questi animali i Pagani se ne fecero dèi.

Tu hai trovato Dio e adori un idolo.

Hai scoperto la verità ed è appunto la verità che recludi nell'ingiustizia.

E per via di ciò che è esecuzione della mano dell'uomo, perdi quello che hai conosciuto attraverso le opere di Dio.

Hai considerato tutto ciò che esiste; hai colto nell'insieme la disposizione ordinata del cielo, della terra, del mare e di tutti gli elementi; non vuoi fare attenzione a questo: il mondo è opera di Dio, un idolo è fattura di un artigiano.

Se l'artigiano desse all'idolo anche una mente, come ha dato la forma, l'artigiano sarebbe adorato dallo stesso idolo.

Infatti, o uomo, a quel modo che Dio è il tuo artefice, così l'uomo è artefice dell'idolo.

Chi è il tuo Dio? Colui che ti ha formato.

Chi è il Dio dell'artigiano? Colui che lo ha formato.

Chi è il Dio dell'idolo? Colui che lo ha formato.

Quindi, se l'idolo avesse una mente, non adorerebbe l'artigiano che lo ha formato?

Ecco in quale ingiustizia hanno relegato la verità, ma non hanno trovato la via che conduceva al possesso di quella verità che avevano intravisto.

4 - Cristo si è fatto via

Ma Cristo che presso il Padre è verità e vita, è il Verbo di Dio del quale è stato detto: La vita era la luce degli uomini. ( Gv 1,4 )

Appunto perché presso il Padre è verità e vita e noi non avevamo una via da seguire per giungere alla verità, il Figlio di Dio, che nel Padre è per l'eternità verità e vita, assumendo la natura dell'uomo si è fatto via.

Passa attraverso l'uomo e giungi a Dio. Per lui passi, a lui vai.

Non cercare al di fuori di lui per dove giungere a lui.

Se egli non avesse voluto essere la via, saremmo sempre fuori strada.

Perciò si è fatto la via per dove puoi andare.

Non ti dico: Cerca la via. È la via stessa a farsi incontro a te: Alzati e cammina.

Cammina con la condotta, non con i piedi.

Molti infatti hanno un passo regolare, ma con il comportamento procedono male.

A volte quegli stessi che vanno avanti bene finiscono per cadere.

Troverai senz'altro uomini di vita onesta, ma non Cristiani.

Vanno di buon passo e bene, ma la loro sollecitudine non è lungo la via.

Quanto più si affrettano, tanto più si sbandano perché si allontanano dalla vera via.

Nel caso, invece, che uomini tali giungano alla vera via e senza deviare, questa è allora la sicurezza perché e camminano speditamente e non si smarriscono.

Ma se sono sviati, vadano pure avanti bene quanto si vuole, come c'è da compiangere!

È preferibile camminare zoppicando sulla via, ad un incedere energico fuori strada.

Queste cose bastino alla Carità vostra.

Rivolti al Signore …

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