Discorsi sui Santi

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Su i martiri

1 - La grande certezza dei martiri, dono di Dio
2 - Cristo è il soccorso dei martiri. Diverso il caso di chi non conosce Cristo e di chi rinnega il Salvatore

1 - La grande certezza dei martiri, dono di Dio

Ma che possiamo dire dei martiri?

Che grande certezza non venne loro elargita così da non darsi pensiero neppure della lacerazione delle loro membra?

Il Signore si prende cura del numero dei capelli ed alla risurrezione non provvede all'integrità delle membra?

Perciò, confessa Cristo.

Scegli per te una di queste due cose.

Vuoi che Cristo ti riconosca davanti al Padre suo? Certo, dice.

Quindi, anche tu riconosci Cristo davanti agli uomini.

2 - Cristo è il soccorso dei martiri. Diverso il caso di chi non conosce Cristo e di chi rinnega il Salvatore

I santi martiri infatti non contarono su se stessi, ma chiesero nella preghiera il soccorso di Cristo.

Per questo furono anche vittoriosi.

Ascolta come si esprimono coloro che non presumono di sé.

È la voce dei santi martiri: Se il Signore non fosse stato con noi, lo dica ora Israele, se il Signore non fosse stato con noi, quando uomini ci assalirono, forse ci avrebbero inghiottiti vivi. ( Sal 124,1-3 )

Dicono i martiri: Se il Signore non fosse stato con noi, se non avesse dato aiuto, se egli stesso non avesse reso l'animo stabile nella fede, se non avesse dato di perseverare, se ai combattenti non avesse somministrato sempre nuove forze, forse ci avrebbero inghiottiti vivi.

Che vuol dire ci avrebbero inghiottiti vivi?

Così come conosciamo Cristo, come sappiamo che patì e risuscitò, come sappiamo che egli verrà per il giudizio dei vivi e dei morti, se non fosse intervenuto a soccorrere, quelli ci avrebbero inghiottiti vivi.

Chiamò vivi quanti conoscevano Cristo.

Ben diverso è il caso di chi non conosce Cristo.

Viene inghiottito appunto perché ritiene che Cristo non è il Salvatore.

Viene inghiottito, quindi, ma inghiottito da morto.

Infatti chi sa che Cristo è il Salvatore e rinnega, viene inghiottito da vivo.

Lo sa come chi sa da vivo e, deliberatamente, perisce.

Rinnega e sembra non vada perduto; ma è proprio allora che si perde in modo più grave.

Ecco, rinnegarono Cristo, e furono sciolti dalle catene del carcere.

Ditemi voi: si perdettero o non si perdettero?

Mi rivolgo alla fede del cuore, non agli occhi della carne.

Voi notate che c'è un rifiuto della morte e un morire che non è morire.

Per questo è stato detto: Chi avrà trovato la sua anima, la perderà. ( Mt 10,39 )

È nel perdere che non perde; non perdendo, fa più grave perdita.

Perché neghi Cristo tu che ora, liberato dalle catene, ti rallegri?

Tu rispondi: "Ho trepidato - dici - per la mia anima.

Dovevo essere ucciso, per questo ho negato.

Mi sono dato pensiero della mia anima per non perderla".

Ancor più l'hai perduta, sei stato inghiottito da vivo.

Se in te ci fosse stato timore, non l'avresti perduta. Stolto!

Hai temuto per il tuo corpo non per l'anima.

Non hai ascoltato colui che ha detto: Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno il potere di uccidere l'anima. ( Mt 10,28 )

Neppure del corpo hai saputo aver cura, perché, nel giorno del giudizio, le anime saranno a bruciare con il corpo.

Per il corpo hai temuto che il persecutore ti uccidesse.

Ecco, non ti ha ucciso perché hai rinnegato Cristo.

Rinnegando Cristo, hai allontanato il persecutore.

Se puoi, allontana la febbre.

Ecco sta per sopraggiungere, ecco si farà molto alta, ecco che scaccia te dal corpo.

Dove andrai tu che sei uscito dal corpo?

Ma, come avevo già accennato, neppure verso il corpo stesso ti sei dato premura.

Tant'è vero che, mentre la tua anima è corrosa e brucia nei tormenti del fuoco, il tuo corpo imputridisce, viene ridotto in cenere.

E i martiri, dice, non sono stati uomini?

Eppure anche i loro corpi sono ridotti in cenere.

Ma, quando sarà venuta la voce dal cielo, risorgerete entrambi.

Viene fuori il martire, vieni fuori anche tu.

Ma bada dove va chi viene fuori: dove il martire, dove tu.

Certamente trovi che il risorgere si attua senza discriminazioni, però, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. ( Gv 5,29 )

Di quale condanna? di quale supplizio?

Ascolta il profeta Isaia: Il loro verme non morirà e il loro fuoco non si spegnerà. ( Is 66,24 )

Se non ti correggi mentre sei vivo, ecco a che risorgi, al fuoco, alle fiamme dove il fuoco non si spegnerà e i vermi non moriranno.

Di che cosa hai avuto timore? Di che ti sei preoccupato? Del corpo.

Ecco attaccarsi al corpo il fuoco dell'inferno e il verme.

Ti puoi render conto che, nella tua paura, neppure ad esso hai provveduto.

Non devi temere, tuttavia, temi.

Non temere che la tua anima dal persecutore sia cacciata fuori di qui.

Non temere che sia messo a morte il tuo corpo.

Non hai avuto timore ed hai avuto cura dell'anima e del corpo.

Dio sarà per te chi accoglie l'anima e il corpo e chi rende l'anima e chi restaura il corpo.

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