Specchio di precetti morali dalla Sacra Scrittura |
Dal libro dei Proverbi di Salomone crediamo doversi trascrivere quanto segue.
Il timore del Signore è principio di saggezza.
Gli stolti disprezzano la sapienza e la scienza.
Ascolta, figlio mio, l'insegnamento di tuo padre e non allontanarti dalle norme ricevute da tua madre [ Pr 1,7-8 ].
E dopo quattordici versi, parlando degli omicidi: Essi, dice, tendono insidie al loro stesso sangue e macchinano inganni contro loro stessi.
Parimenti le vie seguite dagli avari conducono alla rovina l'anima di chi possiede [ ricchezze ] [ Pr 1,18-19 ].
E dopo quattro versi: Fino a quando voi, bambocci, vorrete amare le infantilità?
Fino a quando gli stolti brameranno quel che è ad essi nocivo e gli insipienti odieranno la saggezza? [ Pr 1,22 ].
E dopo undici versi: Allora mi invocheranno ma io non li ascolterò; si alzeranno di buon mattino ma non mi troveranno.
Questo perché hanno odiato la morigeratezza e non hanno accolto il timore di Dio; non si sono piegati al mio consiglio e hanno rifiutato ogni mia riprensione.
Mangeranno pertanto i frutti della loro condotta e si sazieranno dei progetti da loro formulati.
Li ucciderà il loro sbandamento bambinesco e li farà perire la loro stolta prosperità.
Chi invece mi ascolterà vivrà senza paura e godrà dell'abbondanza, senza temere alcun male [ Pr 1,28-33 ].
Dopo quattro versi: Se chiederai la sapienza e volgerai il cuore all'intelligenza; se la ricercherai come si fa per il denaro e scaverai come si usa per i tesori, comprenderai il timore del Signore e troverai la scienza di Dio, perché il Signore è largo nel concedere la sapienza e dalla sua bocca scaturiscono la scienza e l'intelligenza.
Egli assisterà i giusti nella [ via della ] salvezza e proteggerà chi cammina con cuore semplice; egli fa camminare nelle vie della giustizia e protegge i santi nel loro cammino.
Allora tu comprenderai la giustizia, il diritto, l'equità e ogni buon comportamento.
Se la sapienza entrerà nel tuo cuore e la scienza sarà bene accetta alla tua anima, i suoi suggerimenti ti custodiranno e la saggezza ti conserverà [ in vita ]: sarai liberato dalle vie del male e dall'uomo che dice insensatezze.
Costoro abbandonano la retta via e camminano per vie tenebrose, si rallegrano per le proprie malefatte e gioiscono di azioni pessime; le loro vie sono tortuose e innominabili i loro comportamenti.
Sta' lontano dalla donna altrui e dall'adultera che ti rivolge parole lusinghiere, da quante abbandonano l'uomo della loro giovinezza e dimenticano l'alleanza del loro Dio [ Pr 2,3-18 ].
E dopo tredici versetti: Non ti abbandonino mai la misericordia e la verità.
Lègale al tuo collo e scrivile nelle tavole del tuo cuore; così troverai grazia e un buon insegnamento dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini.
Abbi fiducia nel Signore con tutto il cuore e non appoggiarti alla tua saggezza.
Pensa al Signore in ogni tua azione ed egli dirigerà [ a buon fine ] i tuoi passi.
Non essere sapiente dinanzi a te stesso; temi Dio e sta' lontano dal male [ Pr 3,3-7 ].
E dopo un verso: Onora il Signore con l'offerta dei tuoi prodotti e con le primizie di tutti i tuoi raccolti [ Pr 3,9 ].
E dopo due versi: Figlio mio, non ricusare la correzione del Signore, e non stancarti se egli ti tratta severamente.
Il Signore usa severità con coloro che ama: agisce come un padre con il figlio che predilige.
Beato l'uomo che scopre la sapienza e abbonda di saggezza.
Il possesso di lei supera il valore dell'argento e i suoi frutti valgono più dell'oro.
È più preziosa di tutti i beni, e tutte le cose appetibili non reggono al suo confronto [ Pr 3,11-15 ].
E dopo dieci versi: Figlio mio, non si allontanino dai tuoi occhi queste norme!
Osserva la legge e [ i miei ] suggerimenti [ Pr 3,21 ].
E dopo nove versi: Non impedire, a chi ha disponibilità, di fare beneficenza; se puoi, fanne anche tu.
Non dire al tuo amico: " Vattene ora, poi tornerai; domani ti darò [ l'occorrente ] ", mentre potresti darglielo subito.
Non tramare insidie all'amico che ha fiducia in te.
Non litigare con il prossimo senza motivi [ Pr 3,27-30 ].
E dopo sette versi: Egli si beffa dei beffardi, ma dà la grazia ai miti [ Pr 3,34 ].
Dopo quarantatre versi: Con ogni cautela custodisci il tuo cuore, perché dal cuore dipende la vita.
Allontana da te il parlare maligno, e non ti siano vicine le labbra da cui esce la detrazione.
I tuoi occhi guardino alla giustizia e le tue palpebre ti precedano illuminando i tuoi sentieri.
Raddrizza la via davanti ai tuoi piedi e tutte le tue vie siano ben sicure.
Non deviare né a destra né a sinistra, e distogli dal male il tuo piede.
Il Signore infatti approva le vie che vanno a destra; sono invece cattive le strade a sinistra.
Il Signore fa diritti i tuoi sentieri e guida nella pace il tuo cammino [ Pr 4,23-27 ].
Figlio mio, presta attenzione alla mia sapienza e china l'orecchio per udire la mia saggezza: imparerai a sorvegliare i tuoi pensieri e le tue labbra custodiranno la disciplina.
Un favo stillante sono le labbra della prostituta e il suo parlare più fluente dell'olio, ma in fondo ha l'amarezza dell'assenzio e ferisce come una spada a due tagli.
I suoi piedi conducono alla morte, il suo andare sprofonda negli inferi [ Pr 5,1-5 ].
Dopo novantasette versi: Il tuo cuore non brami la bellezza di lei, per non essere accalappiato dal suo ammiccare.
Il prezzo di una prostituta è sì e no quello d'un pane; la donna che ha marito accalappia un'anima preziosa.
Può forse un uomo celarsi in seno il fuoco e impedire che le sue vesti brucino?
Può forse camminare sui carboni [ ardenti ] e le piante dei suoi piedi non verranno bruciate?
Così accade a colui che sta con la moglie del suo prossimo: chiunque la tocca rimane immondo.
Non commette un gran peccato colui che ruba per saziare la sua fame; tuttavia, se scoperto, restituirà sette volte tanto, anzi dovrà consegnare tutte le sostanze della sua casa.
Chi commette adulterio rende vuoto il cuore e rovina la sua anima [ Pr 6,25-32 ].
Dopo quattro versi: Figlio mio, serba in cuore le mie parole e nascondi presso di te i miei precetti.
Osserva i miei comandamenti, e così vivrai; la mia legge sia per te come la pupilla dell'occhio [ Pr 7,1-2 ].
Dopo cinquantasette versi: Voi, piccoli, apprendete la sveltezza e voi, sempliciotti, ponete attenzione [ Pr 8,5 ].
E dopo due versi: Il mio palato rumina la verità e le mie labbra detestano l'empio [ Pr 8,7 ].
E dopo tre versi: Accogliete la mia disciplina e non siate avidi di denaro; amate i miei insegnamenti più dell'oro.
La sapienza infatti supera in pregio anche le cose più preziose: tutto quello che si può desiderare non regge al suo confronto [ Pr 8,10-11 ].
E dopo due versi: Il timore del Signore avversa il male, detesta l'arroganza, la superbia, le vie tortuose e la lingua ingannatrice [ Pr 8,13 ].
E dopo sei versi: Io amo chi mi ama; mi trovano quelli che al mattino si destano per cercarmi.
Presso di me c'è ricchezza e gloria, beni prestigiosi e giustizia.
Il mio frutto vale più dell'oro e delle pietre preziose, i miei prodotti più dell'argento lavorato.
Io cammino nelle vie della giustizia e nei sentieri del [ retto ] giudizio; io desidero arricchire coloro che mi amano e riempire i loro forzieri [ Pr 8,17-24 ].
E dopo ventitré versi: Beato l'uomo che mi ascolta e ogni giorno veglia alle mie porte fissando lo sguardo agli stipiti del mio uscio.
Chi mi trova trova la vita e ottiene la salvezza dal Signore; chi invece pecca contro di me danneggia la propria anima.
Quanti mi odiano amano la morte [ Pr 8,34-36 ].
Dopo nove versi: Finitela con le puerilità; camminate per la via della saggezza e vivrete.
Chi si mette ad istruire il beffardo danneggia se stesso e chi rimprovera l'empio si contamina.
Non rimproverare il beffardo poiché ti prenderebbe in odio; rimprovera il saggio ed egli te ne sarà riconoscente.
Metti alla prova il sapiente e crescerà in sapienza; dà insegnamenti al giusto ed egli si affretterà ad accoglierli.
Principio della sapienza è il timore del Signore; la prudenza è la scienza dei santi [ Pr 9,6-10 ].
Dopo diciotto versi: A nulla giovano i tesori [ frutto ] dell'iniquità; la giustizia libera dalla morte [ Pr 10,2 ].
Dopo quattro versi: Chi raccoglie al tempo della mietitura è un uomo sapiente; chi d'estate sonnecchia resterà confuso [ Pr 10,5 ].
E dopo quattro versi: L'uomo dal cuore sapiente accetta gli ordini, lo stolto si busca sferzate con il suo parlare.
Chi cammina nella semplicità cammina sicuro; chi rende tortuose le sue vie sarà scoperto.
Chi ammicca con gli occhi procura dispiacere; chi è stolto nel parlare riceverà percosse.
Fonte di vita è la bocca del giusto: la bocca degli empi nasconde iniquità.
L'odio suscita litigi, la carità copre tutti i peccati.
Sulle labbra del sapiente troverai sapienza; per le spalle del senza cuore ci vuole il bastone.
I saggi posseggono, nascosta, la sapienza; la bocca dello stolto è vicina alla confusione [ Pr 10,8-14 ].
E dopo quattro versi: La via della vita [ è aperta ] a chi osserva la disciplina; chi al contrario rifiuta le riprensioni va fuori strada.
Le labbra menzognere celano odio; chi proferisce insulti è uno sciocco.
Nel molto parlare non è assente il peccato; chi al contrario tiene a freno la lingua è persona molto assennata.
Argento purificato è la lingua del giusto; il cuore degli empi è cosa senza valore.
Le labbra del giusto istruiscono moltissima gente: gli inesperti [ nella giustizia ] moriranno con il vuoto nel cuore.
La benedizione del Signore arricchisce, e chi è da lui arricchito non esperimenta dolore.
Lo stolto commette scelleratezze come per gioco; la prudenza è fonte di saggezza per l'uomo.
Quel che l'empio teme verrà su di lui; il desiderio dei giusti sarà soddisfatto [ Pr 10,17-24 ].
E dopo due versi: Come l'aceto ai denti e il fumo agli occhi, così il pigro per coloro che lo mandano.
Il timore del Signore prolunga i giorni; gli anni degli empi saranno in diminuzione.
L'attesa dei giusti reca letizia, la speranza degli empi svanisce nel nulla.
Fortezza per l'uomo semplice è la via del Signore; il terrore accompagna chi opera il male.
Il giusto non vacillerà in eterno; gli empi invece non troveranno dimora nella terra [ promessa ].
La bocca del giusto proferisce parole sagge; la lingua dei perversi andrà in rovina.
Le labbra del giusto meditano cose accettabili, la bocca dell'empio cose nocive [ Pr 10,26-32 ].
Una bilancia falsa è abominio presso Dio; il peso giusto incontra il suo beneplacito.
Dove c'è la superbia c'è anche l'ingiuria; dove c'è l'umiltà c'è anche la sapienza.
La semplicità dei giusti li indirizza [ nella via del bene ], l'inganno rovina i perversi.
La ricchezza non apporta vantaggi per il giorno dell'ira, la giustizia al contrario libera dalla morte.
La giustizia dirige il semplice nella sua via, l'empio cade per la sua empietà.
La giustizia libera i buoni; gli iniqui resteranno presi nelle insidie tramate.
Quando muore l'empio, per lui non c'è alcuna speranza: periranno le attese dei turbolenti [ Pr 11,1-7 ].
E dopo cinque versi: Chi disprezza l'amico è un senza cuore; l'uomo prudente preferisce tacere.
Chi cammina nella menzogna rivela i segreti, chi è fedele di animo li tiene nascosti.
Se manca il condottiero, il popolo si smarrisce; se ci sono molti consiglieri, si salva.
Chi si fa garante di uno sconosciuto dovrà sopportare malanni; chi al contrario evita i tranelli vivrà sereno [ Pr 11,12-15 ].
E dopo due versi: L'uomo misericordioso giova alla sua anima; chi è crudele allontana anche i vicini [ Pr 11,17 ].
E dopo tre versetti: Il cuore depravato è abominevole per il Signore; egli ama coloro che procedono con semplicità.
Mano nella mano, non sarà innocente il malvagio; la progenie dei giusti invece si salverà [ Pr 11,20-21 ].
E dopo due versi: Desiderio dei giusti è ogni sorta di beni: aspirazione degli empi l'ira sfrenata.
Alcuni distribuendo i propri averi arricchiscono: altri anche rubando i beni altrui restano sempre in miseria.
L'anima che fa il bene prospererà e chi dà da bere avrà lui stesso da bere.
Maledetto dalla gente chi nasconde il frumento, chi lo vende sarà benedetto.
Chi cerca cose buone farà bene ad alzarsi presto al mattino; chi cerca cose cattive sarà da queste schiacciato.
Chi ripone nelle ricchezze la sua speranza cadrà: i giusti al contrario saranno rigogliosi come foglie verdeggianti [ Pr 11,23-28 ].
E dopo quattro versi: Se qui in terra il giusto riceve [ la sua ricompensa ], quanto di più l'empio e il peccatore? [ Pr 11,31 ].
Chi ama la [ severità della ] disciplina ama il sapere; chi odia i rimproveri è uno stolto.
Il buono ottiene grazia dal Signore; chi ripone fiducia nel proprio pensare agisce da empio.
L'uomo non acquista vigore dall'empietà; la radice dei giusti non muta [ Pr 12,1-3 ].
E dopo alcuni versi: Le brame dell'empio danno forza ai più spregiudicati, la radice dei giusti sarà rigogliosa.
La rovina incombe sul malvagio a causa dei peccati della sua lingua, il giusto scamperà dall'angustia.
Ognuno riceve il bene dai frutti della sua lingua; la retribuzione gli verrà secondo le opere delle sue mani.
La via dello stolto appare diritta ai suoi occhi; chi è sapiente ascolta i consigli [ Pr 12,12-15 ].
E dopo quattro versi: C'è chi promette ma poi è trafitto dalla propria coscienza come da una spada; la lingua dei sapienti reca salute.
Il labbro veritiero è stabile per sempre; al testimone improvvisato occorre una lingua bugiarda.
L'inganno è nel cuore di chi pensa male, la gioia accompagna quanti coltivano progetti di pace.
Qualunque cosa gli accada, il giusto non si rattrista; gli empi saranno pieni di male.
Sono in abominio presso il Signore le labbra menzognere; chi agisce con lealtà è a lui gradito.
L'uomo astuto nasconde la propria scienza; il cuore degli insensati genera stoltezza [ Pr 12,18-23 ].
E dopo due versi: L'uomo che ha preoccupazioni nel cuore si sente avvilito, si rallegra invece per una buona parola.
Chi non calcola le perdite che subisce per amore del proprio amico, è un uomo giusto; la via degli empi finisce nella delusione.
Il truffatore non otterrà guadagni; la stabilità dell'uomo vale quanto l'oro.
E nella via della giustizia c'è la vita, la via tortuosa conduce alla morte [ Pr 12,25-38 ].
Il figlio saggio rispecchia l'insegnamento del padre, il beffardo non ascolta la riprensione.
Dal frutto della sua bocca l'uomo si sazierà di beni; l'anima dei trasgressori è piena d'iniquità.
Chi custodisce la sua bocca custodisce la sua anima; chi parla sconsideratamente esperimenterà disgrazie.
Il pigro vuole e disvuole; l'anima delle persone solerti impingua.
Il giusto aborrisce le parole di menzogna, l'empio crea confusione ma rimane confuso.
La giustizia protegge l'innocente nella sua condotta, l'empietà rovina i peccatori.
Qualcuno fa il ricco mentre non ha nulla, qualcuno fa il povero pur avendo molte ricchezze.
Riscatto per la vita di un uomo sono le sue ricchezze; chi è povero non regge di fronte ai rimbrotti.
La luce dei giusti reca letizia; la lucerna degli empi si spegnerà.
Tra gente superba continui sono i litigi; chi agisce con riflessione è sotto la guida della sapienza.
Le ricchezze improvvise diminuiscono presto; aumentano invece quelle che si accumulano poco alla volta lavorando con le proprie mani.
Sperare in una cosa che venga rinviata affligge il cuore, albero di vita un desiderio realizzato.
Chi sottrae qualcosa al prossimo si obbliga per il domani, chi teme la legge vivrà in pace.
La legge è fonte di vita per il saggio: lo tiene lontano dai lacci della morte.
Il buon insegnamento dona grazia; sul sentiero dei detrattori è aperta una voragine [ Pr 13,1-15 ].
E dopo alcuni versi: Chi risparmia il bastone al figlio lo odia; chi lo ama lo castiga con assiduità.
Il giusto mangia e si sazia, il ventre degli empi non è mai sazio [ Pr 13,24-25 ].
Dopo due versi: Chi cammina per la retta via e teme Dio viene disprezzato da chi batte vie malfamate.
Sulla bocca dello stolto germoglia la superbia: le labbra dei sapienti sono la loro custodia [ Pr 14,2-3 ].
E dopo due versi: Il testimone fedele non mentisce, il falso testimone proferisce menzogne.
Il beffardo cerca la sapienza ma non la trova; per i sapienti è facile lasciarsi istruire.
Opponiti allo stolto e sta' lontano dalle labbra del dissennato.
La saggezza dell'uomo perspicace sta nel comprendere la propria via; l'insensatezza degli stolti porta fuori strada.
Lo stolto scherza col peccato; tra i giusti regna la benevolenza.
Il cuore conosce bene le proprie amarezze; alla sua gioia non partecipano gli estranei.
La casa degli empi andrà in rovina, le tende dei giusti saranno nella prosperità.
C'è una via che all'uomo si presenta come retta ma poi sfocia nella morte.
Il riso si mescola con il dolore: alla fine della festa arriva il pianto [ Pr 14,5-13 ].
E dopo tre versi: Il sapiente è nel timore ed evita il male; lo stolto tira dritto e sta tranquillo.
L'impaziente commette sciocchezze; l'uomo furbo si rende odioso [ Pr 14,16-17 ].
E dopo quattro versi: Chi disprezza il prossimo è reo di colpa; chi ha compassione del povero sarà felice.
Sbagliano coloro che operano il male; la misericordia e la verità procureranno beni.
Nel molto lavoro c'è l'abbondanza, ma dove abbondano le chiacchiere spesso c'è la miseria [ Pr 14,21-23 ].
E dopo quattro versi: Il timore del Signore è la fiducia dell'uomo forte; per i figli di lui c'è la speranza.
Il timore del Signore è fonte di vita; esso allontana dalla morte incombente [ Pr 14,26-27 ].
E dopo due versi: L'uomo paziente è guidato da grande prudenza, l'impaziente mette in mostra la sua stoltezza.
Vita del corpo è un cuore sano; l'odio fa imputridire le ossa.
Chi sparla del misero offende colui che l'ha creato; onora invece Dio chi ha compassione del povero [ Pr 14,29-31 ].
Dopo sette versi: Una risposta gentile placa l'ira, il parlare scortese provoca la rabbia.
La lingua dei saggi rende aggraziato il sapere, la bocca degli stolti spumeggia di stupidità [ Pr 15,1-2 ].
E dopo diciassette versi: L'uomo pestifero non guarda di buon occhio colui che lo rimprovera, né cammina insieme ai sapienti [ Pr 15,12 ].
E dopo cinque versi: È meglio il poco accompagnato dal timore del Signore che grandi tesori per chi non si sazia di possedere.
È meglio essere invitato a mangiare legumi serviti con amore che non a mangiare carne di vitello servita con odio.
L'uomo collerico provoca risse; il paziente placa gli animi irritati.
La via del pigro è come una siepe di spine, la via dei giusti non ha sassi d'inciampo.
Il figlio saggio rallegra il padre: l'uomo stolto disprezza sua madre [ Pr 15,16-20 ].
E dopo due versi: Dove manca il consiglio i progetti vanno in fumo; quando invece molti sono i consiglieri, sicura ne è la riuscita.
L'uomo si rallegra per le risposte della sua bocca; un intervento fatto a proposito è cosa ottima.
La via della vita è aperta all'uomo intelligente: così egli evita l'abisso dell'inferno [ Pr 15,22-24 ].
E dopo quattro versi: Chi dà ascolto all'avarizia porta in casa lo scompiglio, chi odia regali [ disonesti ] possederà la vita.
La mente del giusto è prona all'obbedienza; la bocca degli empi è colma di mali.
Il Signore è lontano dagli empi; egli esaudisce le preghiere dei giusti.
La luce degli occhi rallegra il cuore; la buona fama impingua le ossa.
L'orecchio che presta ascolto alle riprensioni salutari avrà dimora in mezzo ai saggi.
Chi rigetta la severità della disciplina danneggia la propria anima, chi accetta i rimproveri acquista padronanza sul suo cuore.
Il timore del Signore è scuola di sapienza; l'umiltà precede la gloria [ Pr 15,27-33 ].
Compito dell'uomo è disporre l'animo, dono di Dio è controllare la lingua.
Agli occhi del Signore sono note tutte le vie dell'uomo; egli valuta [ tutti ] gli spiriti.
Manifesta al Signore le tue opere: così i tuoi progetti andranno a buon fine.
Il Signore ha compiuto tutte le opere in ordine a se stesso: l'empio l'ha fatto per la sventura.
È un'abominazione al Signore l'uomo altero: quand'anche se ne stia con le mani in mano non sarà esente da colpa.
Con la misericordia e la fedeltà si espia la colpa, con il timore del Signore si evita il male.
Se la condotta di un uomo piace al Signore, costui saprà indurre alla pace anche i suoi nemici.
È meglio il poco insieme con la giustizia che molti proventi uniti all'iniquità.
Il cuore dell'uomo prepara le sue vie ma chi dirige i suoi passi è il Signore.
L'oracolo è sulla bocca del re: nel giudizio non erra la sua bocca.
Pesi e bilance giuste sono giudizio del Signore; sua opera sono tutte le pietre usate per pesare.
Chi si comporta male è abominevole agli occhi del re; con la giustizia si consolida il trono.
Incontrano il beneplacito del re le labbra giuste: chi dice cose sagge cammina sulla retta via.
L'ira del re è annunziatrice di morte: l'uomo sapiente la placa.
Nel volto sorridente del re c'è la vita: la sua clemenza è come pioggia vespertina.
Acquista la sapienza: essa vale più dell'oro; fa' provvista di saggezza: essa è più preziosa dell'argento.
Il sentiero dei giusti è lontano dal male; chi veglia sulla propria anima non abbandona la retta via.
La superbia precede la rovina; lo spirito che s'innalza precipita rovinosamente.
È meglio essere insieme ai mansueti che spartire la preda in compagnia dei superbi.
Chi è misurato nel parlare si procura molti beni; chi spera nel Signore è beato.
Chi ha saggio il cuore merita il nome di sapiente; chi è dolce nel parlare otterrà maggiori successi [ Pr 16,1-21 ].
E dopo diciassette versi: L'uomo paziente è da più dell'uomo forte; e chi sa dominare se stesso vale più di chi conquista le città.
Nel seno [ del giudice ] si gettano le sorti, ma chi le modera è il Signore [ Pr 16,32-33 ].
Un tozzo di pane secco mangiato nella gioia vale più di una casa piena di carni ma turbata da risse.
Un servo avveduto dominerà sui figli scapestrati e diverrà erede insieme ai fratelli.
Col fuoco si prova l'argento, e l'oro nella fornace; allo stesso modo il Signore saggia i cuori.
Il malvagio dà retta alle malelingue, il truffatore ascolta le labbra menzognere.
Chi disprezza il povero ne offende il Creatore: non resterà impunito colui che gode dell'altrui sventura.
Corona degli anziani, i figli dei figli; gloria dei figli, i loro padri.
Non si adatta alla bocca dello stolto il parlare assennato; né sta bene al sovrano proferire menzogne.
Perla quanto mai desiderabile è l'attesa di chi si aspetta [ un dono ]: da qualsiasi parte egli si volga comprenderà e crescerà in saggezza.
Chi non divulga il delitto s'acquista amicizie, chi riferisce i discorsi altrui separa i compagni.
Giova di più una sola riprensione fatta al saggio che cento bastonate sulla schiena dello stolto.
Il malvagio cerca continui litigi: un angelo senza pietà sarà inviato a castigarlo.
È meglio incontrarsi con un'orsa a cui siano stati rapiti i figli che con uno stolto che vada fiero della sua insensatezza.
Se uno rende male per bene, la sciagura non si allontanerà dalla sua casa.
Chi provoca liti è come chi dà la stura all'acqua: già prima che si arrivi all'ingiuria la giustizia ti abbandona.
C'è chi giustifica l'empio e chi condanna il giusto: l'uno e l'altro sono abominevoli dinanzi al Signore [ Pr 17,1-15 ].
E dopo sedici versi: L'empio prende mance dall'altrui tasca per pronunciare giudizi perversi.
Sul volto del saggio riluce la sapienza; gli occhi degli stolti guardano in capo al mondo [ Pr 17,23-24 ].
E dopo tre versi: Chi controlla le sue parole è un uomo intelligente e saggio; ricco di spirito buono è colui che si lascia istruire [ Pr 17,27 ].
Dopo due versi: Cerca pretesti chi vuole abbandonare l'amico: costui merita rimproveri a non finire [ Pr 18,1 ].
E dopo sei versi: Non è bene aver preferenze per l'empio deviando dal giusto giudizio [ Pr 18,5 ].
E dopo sei versi: Chi è molle e svogliato nel lavoro è fratello di colui che butta all'aria le sue fatiche.
Il nome del Signore è una torre munitissima: ad essa corre il giusto e viene esaltato [ Pr 18,9-10 ].
E dopo due versi: Prima d'essere schiacciato, il cuore dell'uomo si innalza; prima d'essere glorificato deve umiliarsi [ Pr 18,12 ].
E dopo sette versi: Il giusto è il primo ad accusare se stesso; viene poi l'amico e lo scruta più a fondo.
La sorte risolve i contrasti e decide anche fra i potenti.
Se il fratello aiuta il fratello si ha come una città fortificata; i giudizi giusti sono le colonne della città [ Pr 18,17-19 ].
E così dopo due versi: La morte e la vita sono in potere della lingua: quanti si affezionano ad essa ne mangeranno i frutti.
Chi trova una buona moglie trova un tesoro: egli otterrà gioia dal Signore.
Il povero parla implorando, il ricco sentenzia con asprezza.
L'uomo affabile e socievole ti diventa amico più di un fratello [ Pr 18,21-24 ].
Il povero che agisce con semplicità è migliore del ricco che torce le labbra tortuose ed è sciocco.
Dove manca la saggezza dello spirito non c'è il bene; chi cammina troppo svelto inciampa.
La stoltezza dell'uomo porta fuori strada i suoi passi: egli si adira in cuor suo contro Dio.
La ricchezza moltiplica gli amici; dal povero si allontanano anche gli amici di un tempo.
Il falso testimone non resterà impunito; chi dice menzogne non sfuggirà [ alla punizione ].
Molti onorano la persona potente e molti sono gli amici di chi elargisce regali.
Quando uno diventa povero anche i fratelli lo odiano e gli stessi amici lo abbandonano.
Chi va a caccia solo di parole non realizza nulla; chi possiede intelligenza ama se stesso [ Pr 19,1-8 ].
E dopo nove versi: L'indolenza fa venire il sonno e l'uomo trascurato finirà col soffrire la fame.
Chi osserva la legge mette al sicuro la sua anima; chi non bada alla sua condotta va incontro alla morte.
Chi soccorre il povero fa un prestito al Signore, che gli renderà il contraccambio.
Correggi il tuo figlio e non perdere la speranza [ di emendarlo ] [ Pr 19,15-18 ].
E dopo sei versi: Chi è nel bisogno facilmente compatisce; l'uomo povero è superiore al bugiardo.
Il timore del Signore conduce alla vita; chi ne ha la pienezza dimorerà al sicuro dalle incursioni del malvagio [ Pr 19,22-23 ].
E dopo due versi: Vedendo sferzato l'uomo pestilenziale, lo stolto diventa più saggio; se correggi il sapiente, egli comprenderà la lezione.
Chi affligge il padre e si stacca dalla madre è ignobile ed infelice.
Non cessare, figlio, di ascoltare gli insegnamenti e non ti restino sconosciuti i discorsi dei saggi.
Il testimone iniquo si fa beffe della giustizia, e la bocca degli empi ingoia avidamente l'iniquità.
Per i beffardi è pronto il giudizio; per le spalle degli insensati i colpi di bastone [ Pr 19,25-29 ].
Il vino produce lussuria, l'ubriachezza tumulti: chi cerca il piacere in tali cose non è sapiente [ Pr 20,1 ].
E dopo alcuni versi: Due pesi e due misure: cose abominevoli per il Signore.
Il [ buon ] ragazzo lo si conosce dalle sue aspirazioni, se cioè le sue opere sono buone e giuste [ Pr 20,10-11 ].
E dopo due versi: Non amare il sonno se non vuoi cadere in miseria; apri per tempo gli occhi e avrai pane in abbondanza [ Pr 20,13 ].
E dopo diciassette versi: È in abominazione al Signore il doppio peso; la bilancia falsa non è cosa buona [ Pr 20,23 ].
Dopo venticinque versi: Chi si tura gli orecchi al lamento del povero, griderà lui stesso e non sarà esaudito.
Un regalo fatto in segreto placherà l'ira, un dono sotto il mantello anche la rabbia più forte.
È un piacere per il giusto praticare la giustizia; l'agitazione accompagna chi commette l'iniquità.
L'uomo che devia dal sentiero della sapienza è da ritenersi caduto nel regno dei morti [ Pr 21,13-16 ].
E dopo nove versetti: Chi tiene a freno le labbra e la lingua, libera dalle angustie la propria anima.
Il superbo e l'arrogante meritano il nome di insipienti se nell'ira compiono atti di orgoglio.
I desideri uccidono il pigro; le sue mani infatti non vogliono mai mettersi all'opera.
[ L'empio ] tutto il giorno brama e desidera, il giusto invece dà senza cessare.
I sacrifici degli empi sono un abominio perché offerti mediante il delitto.
Perirà il teste mendace, l'uomo che benedice canterà vittoria [ Pr 21,23-28 ].
Dopo cinque versi: Una buona riputazione vale più di molte ricchezze [ Pr 22,1 ].
E dopo quindici versi: Chi è incline alla misericordia è benedetto; egli dà al povero il suo proprio pane.
Caccia via il mettimale e con lui usciranno anche le liti, cesseranno le contese e le ingiurie [ Pr 22,9-10 ].
E dopo quattro versi: Dice il pigro: Fuori c'è un leone; sarò ucciso in mezzo alla piazza [ Pr 22,13 ].
E dopo tre versi: Chi opprime il povero per accrescere le sue ricchezze finirà col consegnarle a uno più ricco di sé e cadrà in miseria [ Pr 22,16 ].
E dopo otto versi: Non usare violenza contro il povero perché è povero; non metterti sotto i piedi il misero che sta alla porta: il Signore difenderà i suoi diritti e trafiggerà coloro che lo hanno trafitto.
Non essere amico dell'uomo iracondo e non accompagnarti con l'uomo collerico, se non vuoi imparare i suoi comportamenti e riceverne scandalo.
Non metterti insieme a coloro che porgono la mano e si fanno garanti per i debiti altrui [ Pr 22,22-26 ].
Dopo un poco: Non risparmiare al giovane la severità della disciplina: se lo prendi a bastonate non ne morrà, anzi è usando la verga che libererai la sua anima dall'inferno [ Pr 23,13-14 ].
E dopo otto versi: Non andare a pranzo con i beoni né partecipare ai bagordi di quanti ammucchiano carni per banchettare [ Pr 23,20 ].
E dopo venti versi: Non guardare al vino biancheggiante né al suo colore quando luccica nel bicchiere: entra dolcemente, poi finisce col mordere come una serpe, e come una vipera sparge veleno [ Pr 23,31-32 ].
Dopo sette versi dice: Non imitare i cattivi e non desiderare la loro compagnia, poiché il loro cuore trama rapine e le loro labbra proferiscono menzogne [ Pr 24,1 ].
Dopo sedici versi: Salva quelli che sono condotti al supplizio e non stancarti di liberare i condannati a morte.
Se dirai di non aver abbastanza forze, colui che scruta il cuore ti conosce bene e nulla sfugge al tuo Salvatore: egli ripaga l'uomo secondo le sue opere [ Pr 24,11-12 ].
E dopo nove versetti: Quando il tuo nemico cade, non rallegrarti, né goda il tuo cuore per la sua disgrazia.
Ciò vedrebbe il Signore e gli dispiacerebbe e distoglierebbe da lui la sua ira.
Non litigare con gli uomini spregiudicati e non invidiare gli empi [ Pr 24,17-19 ].
E dopo due versetti: Figlio mio, temi il Signore e il re, e non mescolarti con i calunniatori perché improvvisa giunge la loro rovina, e chi conosce la sciagura che è riservata ad essi?
Anche queste sono parole dei sapienti: " Non è bene usare riguardi personali quando si siede in giudizio ".
Se uno dice all'empio: " Tu sei giusto ", i popoli malediranno questo tale e le tribù lo avranno in odio.
Coloro che riprendono [ il cattivo ] saranno elogiati: su di loro scenderà la benedizione.
Ti dà baci sulle labbra colui che ha risposto con parole giuste [ Pr 24,21-26 ].
E dopo due versi: Non essere testimone inutile contro il tuo prossimo e non lusingare nessuno con le tue labbra.
Non dire: Come egli ha trattato me così io tratterò lui, e renderò a ciascuno quel che si merita.
Ho attraversato il campo del pigro e la vigna dello stolto: tutto era pieno di ortiche, le spine avevano coperto il terreno e le mura di cinta erano crollate.
Vedendo queste cose, me le impressi nella mente e da tali esempi appresi la saggezza [ Pr 24,28-32 ].
Dopo venti versi: Ciò che i tuoi occhi hanno visto non affrettarti a palesarlo nei tuoi litigi, perché non ti sia impedito di rettificare le parole con cui hai denigrato il tuo amico.
Discuti i tuoi problemi con il tuo amico e non rivelare all'estraneo i tuoi segreti, perché dopo averti ascoltato non abbia a svergognarti e la sua derisione non conosca fine.
Frutti d'oro su piatti d'argento sono coloro che parlano a tempo giusto.
Orecchino d'oro e perla splendente è colui che richiama al dovere l'uomo saggio e docile nell'ascoltare [ Pr 25,8-12 ].
E dopo diciassette versi: Come aceto sul salnitro è colui che canta canzoni gioiose a un cuore amareggiato.
E se il tuo nemico ha fame, dàgli da mangiare; se ha sete dàgli da bere: in tal modo ammasserai carboni accesi sul suo capo e il Signore ti ricompenserà [ Pr 25,20-22 ].
E dopo dieci versi: Come una città aperta e senza mura di cinta è l'uomo che nel parlare non sa porre un freno ai suoi [ bollenti ] spiriti [ Pr 25,28 ].
Dopo due versi: Come un uccello migratore, come un passero che vola dove gli aggrada, così una maledizione proferita senza motivo non si sa chi vada a colpire.
Per il cavallo la frusta, per l'asino il morso, il bastone per le spalle degli stolti.
Non rispondere allo stolto come meriterebbe la sua stoltezza, per non diventare simile a lui.
Rispondi allo stolto come richiede la sua stoltezza affinché non si ritenga sapiente [ Pr 26,2-5 ].
E dopo dieci versi: Come il cane che torna al suo vomito così lo sciocco che ripete le sue stupidità.
Hai visto un uomo che dentro di sé si ritiene sapiente? Lo stolto ha più speranza che non lui.
Il pigro dice: Lungo la strada c'è un leone, e una leonessa sul sentiero.
Come gira la porta sui cardini così il pigro nel suo letto.
Il pigro nasconde le mani sotto le ascelle e fa fatica anche a portarle alla bocca.
Il pigro si ritiene più saggio di sette persone che esprimano il loro parere.
Come chi prende il cane per le orecchie, così chi, privo di pazienza, arriva e si immischia negli alterchi altrui.
Come reca danni colui che scaglia lance e frecce mortali, così l'uomo che con inganni danneggia il proprio amico e, se lo si coglie in fallo, risponde: " L'ho fatto per scherzo ".
Finita la legna, il fuoco si spegne; allontanato il maldicente, cessano le contese.
Come il carbone per la brace e la legna per il fuoco, così l'uomo irascibile per suscitare le risse.
Le parole del maldicente sembrano innocue, scendono invece nelle viscere più profonde [ Pr 26,11-22 ].
E dopo tre versi: Il nemico che nel cuore macchina tranelli lo si scopre dalle sue labbra.
Quando la sua voce è carezzevole non prestargli fede, poiché nel suo cuore vi sono sette malvagità.
Se uno nasconde l'odio ricorrendo alla finzione, la sua malizia si paleserà nell'assemblea.
Chi scava una fossa vi precipita dentro; chi rotola un masso questo piomberà su di lui.
La lingua bugiarda non ama la verità, la bocca adulatrice causa rovine [ Pr 26,24-28 ].
Non vantarti del domani; non sai infatti ciò che il domani ti riserba.
Ti lodi il forestiero e non la tua stessa bocca, l'estraneo e non le tue labbra [ Pr 27,1-2 ].
E dopo quattro versi: È meglio un richiamo a viso aperto che un amore nascosto.
Le ferite fatte da chi ti ama sono da preferirsi ai baci ingannatori di chi ti odia [ Pr 27,5-6 ].
E dopo tre versi: Non abbandonare il tuo amico né l'amico di tuo padre [ Pr 27,10 ].
E dopo alcuni versi: Gli inferi e il regno dei morti non si riempiono mai; allo stesso modo sono insaziabili gli occhi dell'uomo.
Come l'argento si prova nel crogiolo e l'oro nella fornace, così l'uomo si prova dalle parole di chi lo loda.
Anche se pestassi lo stolto nel mortaio come quando con un pestello schiacci dall'alto un mucchio di orzo, la sua stoltezza non lo abbandonerebbe [ Pr 27,20-22 ].
Dopo alcuni versi: Un povero che opprime i poveri è simile a un acquazzone che arreca la fame.
Chi abbandona la pratica della legge esalta l'empio; chi l'osserva si infiamma d'ira contro di lui.
I cattivi non pensano al giudizio; quanti cercano il Signore valuteranno ogni cosa.
Il povero che conduce una vita retta è preferibile al ricco che cammina per le vie tortuose [ Pr 28,3-6 ].
E dopo due versi: Chi accumula ricchezze con l'usura e interessi esagerati le accumula per colui che è generoso con i poveri.
Se uno distoglie l'orecchio per non udire la legge, la sua preghiera diventa un'abominazione.
Chi con inganno trascina i giusti per una strada cattiva, quando muore piomberà [nell'inferno] e gli onesti possederanno i suoi beni [ Pr 28,8-10 ].
E dopo quattro versi: Chi nasconde i propri misfatti non avrà successo; chi invece li confessa e se ne allontana troverà misericordia.
Beato l'uomo che è sempre timoroso; chi invece è duro di cuore cadrà nella sventura [ Pr 28,13-14 ].
Dopo altri dodici versetti: L'uomo fedele merita molte lodi; chi al contrario arricchisce celermente non va esente da colpa.
Chi nel giudizio bada all'aspetto delle persone non agisce bene: anche per un tozzo di pane è disposto a tradire la verità.
Chi ha fretta d'arricchire e invidia gli altri non pensa che lo sovrasta la miseria.
Chi ammonisce il prossimo, in seguito troverà grazia presso di lui, a differenza di colui che lo inganna con parole lusinghiere.
Chi sottrae qualcosa a suo padre o a sua madre, dicendo che ciò non è peccato, si comporta come un assassino.
Chi si vanta per desiderio di grandeggiare suscita contese; chi spera nel Signore otterrà la salvezza.
Chi confida nel [ le risorse del ] suo cuore è uno stolto; chi cammina con sapienza si salverà.
Chi dona al povero non cadrà in miseria; chi non si cura del povero che lo supplica esperimenterà l'indigenza [ Pr 28,20-27 ].
Dopo dieci versi: Chi parla con il suo amico usando discorsi melliflui ma falsi, stende una rete là dov'egli cammina [ Pr 29,5 ].
E dopo venticinque versi: Il servo non si può correggere usando [ solo ] parole perché, anche se comprende quanto gli dici, non si cura di rispondere.
Hai visto un uomo discorrere in fretta? In lui c'è da attendersi più la stoltezza che non la correzione [ Pr 29,19-20 ].
E dopo quattro versi: L'umiliazione tiene dietro al superbo; la gloria attende chi è umile di spirito.
Chi possiede buoi insieme con il ladro odia la sua anima: ascolta l'imprecazione e non ne fa parola.
Chi teme [ soltanto ] l'uomo va presto in rovina; chi spera nel Signore sarà glorificato.
Molti cercano il favore del principe, ma il giudizio su ogni persona è pronunziato dal Signore.
I giusti abominano l'uomo empio, gli empi detestano quanti camminano per la via retta [ Pr 29,23-27 ].
Dopo quattordici versi: Due cose ti ho chiesto, non negarmele prima che muoia: Allontana da me la vuotaggine e il parlare menzognero; non darmi estrema povertà né troppe ricchezze; dammi solo quanto è necessario per vivere.
In tal modo non succederà che, sazio di beni, sia portato a rinnegarti e a dire: " Chi è il Signore? ".
Non succederà nemmeno che, spinto dalla miseria, mi metta a rubare e ad ingiuriare il nome del mio Dio.
Non calunniare il servo dinanzi al suo padrone perché non abbia a maledirti e tu vada in rovina [ Pr 30,7-10 ].
Dopo un po': Apri la bocca e giudica con equità: rendi giustizia al misero e al povero [ Pr 31,9 ].
Basta così per quanto riguarda il libro dei Proverbi.
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