Specchio di precetti morali dalla Sacra Scrittura |
Nessuno ignora che la Sacra Scrittura, cioè l'insieme dei libri della Legge, dei Profeti e dei Vangeli e degli scritti apostolici, ai quali riconosciamo autorità canonica, in alcune sue parti si prefigge il solo scopo di nutrire la scienza e dare solide basi alla fede.
Tali le parole: In principio Dio creò il cielo e la terra ( Gen 1,1 ), e le altre: In principio era il Verbo ( Gv 1,1 ) e tutte quelle dove sono narrati fatti divini o umani con l'unico intento di farli conoscere.
Altri testi invece contengono precetti da osservare e mettere in pratica o divieti di fare questa o quell'azione.
Tale il comando: Onora tuo padre e tua madre ( Es 20,12; Mt 15,4 ), e il divieto di commettere adulterio ( Es 20,14; Mt 5,27 ).
Riguardo poi a questi ultimi scritti contenenti prescrizioni e divieti, sappiamo che diverse cose ivi elencate sono coperte dal velo del mistero o della figurazione simbolica.
Sono tutti quei precetti imposti agli uomini dell'Antico Testamento, che quindi il popolo cristiano non deve più osservare ma solo cercare di capire; ed è proprio a questo fine che li si investiga ed espone.
Tali il precetto del sabato e del riposo esterno conseguente ( Dt 5,12 ), le norme sugli azzimi e il pane non fermentato, le leggi sulla Pasqua e l'uccisione dell'agnello ( Es 12,3-2 ).
Vi rientrano anche le numerose specie di sacrifici da offrirsi e di cibi da evitarsi, i noviluni e le solennità annuali ( Nm 28,16-31 ) che i Giudei celebrano fino ai nostri giorni, e inoltre tutte quelle osservanze legali che non rientrano propriamente tra le opere della giustificazione ma debbono essere considerate come figure di qualcos'altro.
Quale cristiano, ad esempio, ha dopo sette anni il dovere di mettere in libertà lo schiavo e, se costui non se ne vuole andare, deve forargli l'orecchio con una lesina facendolo avvicinare allo stipite ( Es 21,2.6 )?
E cose di questo genere.
Quanto alle altre pratiche, se sono ingiunte con leggi precettive le si deve rispettare anche adesso e, se si tratta di divieti, si deve evitarle anche adesso.
Così la legge di onorare il padre e la madre e la proibizione dell'adulterio.
Su queste leggi mi accingo a comporre l'opera che ho fra mano, cioè sulle leggi o iussive o proibitive o concessive contenute nelle sacre Scritture che valgono anche per il Nuovo Testamento e stabiliscono norme per una vita morale conforme alle esigenze della vera religione.
Da tutti i libri canonici dunque raccoglierò, con l'aiuto di Dio, i brani che abbiano un tale contenuto e li sistemerò come in uno Specchio dove ciascuno possa reperirli e consultarli con facilità.
I singoli autori biblici infatti dovettero sistemare il materiale come di fatto l'hanno sistemato, mescolando cioè precetti validi in quanto figure con narrazioni e dialoghi reali, e precetti reali con narrazioni e dialoghi figurativi.
Lo facevano rispettando sempre l'ordine storico, con l'intento però di rispondere agli avversari o di istruire i discepoli o di sorprendere, diciamo così, con la scoperta di sensi occulti coloro che di solito provano ripugnanza per le cose immediate e palesi.
Quanto a noi, con la presente opera non intendiamo convertire l'infedele né maturarlo nella fede e nemmeno scuotere con la proposta di difficoltà salutari le capacità intellettive dell'iniziato alla ricerca.
Ci rivolgiamo piuttosto a colui che, credendo già in Dio, vuole compiere meglio il suo divino volere.
Costui esortiamo a specchiarsi in questo libro per constatare quanto cammino abbia fatto nella santità della vita e nelle opere buone e quanto invece gliene resta da percorrere.
In tal modo egli potrà ringraziare Dio per le mète conseguite e, per quanto non ha ancora raggiunto, impegnarsi per raggiungerlo, mentre lavora e prega con fede e pietà per conservare quello che possiede e per conseguire ciò che gli manca. In tutti i brani che ho voluto presentare all'attenzione del lettore, se ce ne sono di quelli che sembrano contrastare con altri, li si deve in un secondo tempo riesaminare evidenziandone i problemi e cercando poi la soluzione.
In particolare, per quanto riguarda i peccati con le relative punizioni o le opere buone con il loro premio, sebbene abbia ritenuto conveniente passarne in rassegna certune, chi non sa che nel Nuovo Testamento i comportamenti e le valutazioni sono diversi che nell'Antico?
Intraprendiamo dunque la nostra opera riguardante i precetti del Signore che abbiamo promesso di voler selezionare.
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