Vita di Mosé |
I sudditi di Mosè, liberi ormai dalla, superbia, passano in mezzo a popolazioni che vivono in maniera estranea alla loro.
La legge li precede sulla via regale,81 senza farli deviare né a destra né a sinistra.
Non è infatti infrequente che il viandante imbocchi strade sbagliate.
Come chi, percorrendo un sentiero che
passi in mezzo a due precipizi sabbiosi, si trova nel pericolo di uscire fuori
dal mezzo e precipitare nel baratro se devia verso destra o verso sinistra,
così la legge esige che si vada dietro a lei e non ci si sposti o a destra o a
sinistra per non abbandonare la strada veramente stretta e angusta, di cui parla
il Signore (
Mt 4,25
).
Il comando della legge indica che la virtù deve
essere concepita come un bene situato nel mezzo, perché il male deriva appunto
o da un difetto o da un eccesso di virtù.
Così la timidità è mancanza di coraggio, mentre la tracotanza è un coraggio eccessivo.82
Nel mezzo tra questi due difetti opposti sta la virtù.
Lo stesso vale di tutte quelle altre virtù per mezzo delle quali si attua il bene: esse stanno in mezzo tra due mali opposti.
La sapienza sta fra la scaltrezza e la semplicità.
Se non è da lodare l'astuzia del serpente, neppure lo è la semplicità della colomba, quando queste qualità siano prese separatamente ma se le uniamo insieme, esse formano una forte virtù.
Chi è intemperante manca di saggezza ma chi esagera nella temperanza ha una coscienza malata, come dice l'Apostolo ( 1 Tm 4,2 ).
L'uno si abbandona senza ritegno ai piaceri, l'altro disprezza il matrimonio quasi fosse un adulterio.
La fusione di questi due estremi costituisce la saggezza.
Tutto ciò che si oppone alla virtù è male e non interessa quelli che seguono la legge poiché, come dice il Signore, questo mondo è tutto posto nel maligno ( 1 Gv 5,19 ).
Chi in questa vita percorre la strada della virtù, riuscirà sicuramente a portare a termine il suo viaggio, se saprà mantenersi sulla strada regale che è la strada pulita della virtù e non devierà verso le strade informi del male, che s'aprono su ambedue i suoi lati.
Indice |
81 | L'espressione « via regale » viene da
Nm 20,17. Filone ne aveva fatto il simbolo della strada che conduce a Dio. |
82 | È la dottrina aristotelica della virtù come « giusto mezzo » ( Etica Nicomachea II,5 6 ). Gregorio la sviluppa anche in altre opere esegetiche come nel commento al libro dell'Ecclesiaste (PG 44, 729 B). |