La Scala del Paradiso

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Grado XII

Del mentire

Del ferro e della pietra nasce il fuoco, e del molto parlare nasce la scurrilità e la menzogna.

La scurrilità è il parlamento che si fa per fare ridere gli uditori; la menzogna è sterminamento e cacciamento della carità, però che quegli che mente al prossimo, non lo ama.

Il pergiuro è negamento di Dio.

Neuno ben savio pensi che la menzogna, ovvero bugia sia uno minimo peccato, però che lo Spirito Santo dà contra essa la sentenzia più forte che possa essere, quando dice a Dio per lo profeta David: Signore, tu perderai e dannerai tutti quelli che parleranno la menzogna.

Adunque che patiranno coloro, che alla bugia aggiungono lo spergiuro?

Vidi alcuni che si gloriavano delle menzogne che avevano detto, e per iscurrilità e per parlamento ozioso si studiavano di conducere altri a riso sconvenevole, e miserabilmente sterminavano quelle cose, per le quali gli uditori si conducessero al pianto, il quale era mestiere a loro.

Quando le demonia veggiono che noi ci volemo partire e cessare dall'audito delle parole mondane, quasi da una pestilente infermità, facendo interrompere e cessare quel crudele parlamento, allora le demonia si sforzano d'ingannarci, acciò che non ci partiamo, con due cogitazioni: l'una cogitazione si è che non turbiamo colui che parla; l'altra cogitazione si è che non mostriamo d'essere più spirituali ed amatori di Dio, che gli altri che stanno a udire quello parlamento.

Partiti tosto e non tardare, però che se stai a udire, nel tempo dell'orazione avrai le cogitazioni e le imaginazioni che ti moveranno a riso, la qual cosa è molto abominevole a Dio; e non solamente tu dèi fuggire, anzi ti studia di sconciare quel maligno concistoro, e proponi a loro la memoria della morte e del giudicio eternale, però che è meglio che per questo sii ripreso di un poco di vanagloria, essendo laudato, e sii cagione d'utilità e di profitto e frutto spirituale a tutti quelli, che stare e tacere.

La ipocrisia è madre della menzogna e spesse fiate cagione; onde alcuni determinano, che la ipocrisia non è altro che cogitazione ed operazione di menzogna, avendo congiunto con seco il giuramento; quegli che possiede il timore di Dio, à ricevuto nel suo albergo la condennazione della menzogna; questi discaccia da sè le menzogne come cosa da sè aliena e strana, però ch'egli possiede in sè lo stimolo della propia conscienzia, quasi uno giudice crudele e implacabile e non accettatore di persone.

Come in tutte l'altre passioni ed operazioni viziose conoscemo essere differenza di nocimenti, però che l'anima per essi può offendere più e meno secondo le circonstanzie e le cagioni e li modi; così è del mentire, però che altro peccato e giudicio incorre colui che mente per paura di pericolo, ed altro colui che mente sanza paura di nullo pericolo, ed altro colui che gli diletta di mentire, ed altro colui che mente per fare ridere gli uditori, ed altro colui che mente per male e per pericolo del prossimo e per affliggerlo.

Per gli cruciati e tormenti che fanno li principi, si disfanno le menzogne e per la moltitudine delle lagrime perfettamente e al tutto si dispergono.

Spesse fiate quegli che è operatore e componitore della menzogna, dice sè essere seguitatore di Raab per sua scusa, la quale Raab della menzogna che disse, fu lodata e premiata; e questi colla perdizione della propia anima dice sè acquistare la salute altrui.

Quando perfettamente saremo purgati del mentire, d'allora innanzi con molto timore per tempo e per caso di necessità ci sottometteremo ad alcuno modo di mentire, commettendo alcuna duplicità di parola o di modo o di fatto, come fece Abraham e Samuel e David.

Colui che è parvolo, non sa mentire; simigliantemente l'anima che è privata della malignità.

Colui che è letificato dal vino, di tutte le cose non volontariamente dice il vero, e l'anima inebriata di compunzione non può mentire.

Questo è il grado duodecimo, il quale chi l'à salito, il giudice delli beni possiede.

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