Summa Teologica - III

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Articolo 7 - Se la carne di Cristo negli antichi patriarchi sia stata macchiata dal peccato

Infra, a. seq., ad 2; In 3 Sent., d. 3, q. 4, a. 1; expos. 2; In Is., c. 11; In Ioan., c. 3, lect. 5

Pare che la carne di Cristo negli antichi patriarchi non sia stata macchiata dal peccato.

Infatti:

1. La Scrittura [ Sap 7,25 ] afferma che nella Sapienza divina « non si infiltra nulla di contaminato ».

Ma Cristo è « la Sapienza di Dio », come dichiara S. Paolo [ 1 Cor 1,24 ].

Quindi la carne di Cristo non fu mai macchiata dal peccato.

2. S. Giovanni Damasceno [ De fide orth. 3, cc. 2,11 ] dice che Cristo « assunse le primizie della nostra natura ».

Ma la carne umana nello stato primitivo non era macchiata dal peccato.

Quindi la carne di Cristo non fu inquinata né in Adamo, né negli altri patriarchi.

3. S. Agostino [ De Gen. ad litt. 10,20.35 ] afferma che « la natura umana ebbe sempre assieme alle ferite la medicina del peccato ».

Ma ciò che è infetto non può essere un rimedio, avendo piuttosto bisogno esso stesso di medicina.

Quindi nella natura umana ci fu sempre qualcosa di non infetto da cui poi si formò il corpo di Cristo.

In contrario:

Il corpo di Cristo si riporta ad Adamo e agli altri patriarchi solo mediante il corpo della Beata Vergine, dalla quale egli prese la carne.

Ma il corpo della Beata Vergine fu concepito tutto nel peccato originale, come si è detto sopra [ q. 14, a. 3, ad 1 ]; e così pure fu soggetto al peccato nella sua preesistenza nei patriarchi.

Quindi la carne di Cristo secondo la sua presenza nei patriarchi fu soggetta al peccato.

Dimostrazione:

Quando diciamo che Cristo, o la sua carne, preesisteva in Adamo e negli altri patriarchi, noi paragoniamo Cristo o la sua carne con Adamo e con gli altri patriarchi.

Ma è chiaro che altra era la condizione dei patriarchi e altra quella di Cristo: i patriarchi infatti erano soggetti al peccato, mentre Cristo ne era del tutto immune.

Due sono quindi i possibili errori in questo confronto.

Il primo consiste nell'attribuire a Cristo o alla sua carne la medesima condizione dei patriarchi: dicendo p. es. che Cristo peccò in Adamo, essendo stato in qualche modo presente in lui.

Il che è falso, poiché Cristo non preesistette in Adamo in modo da essere contaminato dal suo peccato: infatti non discende da lui secondo la legge della concupiscenza, né secondo la ragione seminale, come si è detto sopra [ a. 1, ad 3; a. 6, ad 1; q. 15, a. 1, ad 2 ].

Il secondo errore consiste nell'attribuire la condizione di Cristo o della sua carne a elementi che preesistevano in atto nei patriarchi: dicendo p. es., con qualche autore, che siccome la carne di Cristo non era in lui soggetta al peccato, così anche nel corpo di Adamo e degli altri patriarchi c'era una particella non soggetta al peccato, da cui poi si sarebbe formato il corpo di Cristo.

Ora, ciò è impossibile.

Primo, perché la carne di Cristo, come si è visto [ a. prec. ], non preesisteva in Adamo e negli altri patriarchi come materia determinata, così che potesse venire distinta dal resto del corpo come il puro dall'impuro.

Secondo, perché la carne umana risulta macchiata dal peccato a motivo del suo concepimento accompagnato dalla concupiscenza: per cui come si estende a tutto il corpo dell'uomo il concepimento, così si estende a tutto il corpo anche l'inquinamento del peccato.

Perciò la carne degli antichi patriarchi era totalmente soggetta al peccato, né c'era in essi qualcosa di immune dal peccato da cui in seguito sarebbe stato formato il corpo di Cristo.

Analisi delle obiezioni:

1. Cristo assunse una carne umana non infetta dal peccato, ma completamente pura.

Quindi « nella Sapienza di Dio non si infiltra alcunché di contaminato ».

2. Si dice che Cristo assunse le primizie della nostra natura per la somiglianza delle due condizioni: assunse cioè una carne non macchiata dal peccato, come era stata la carne dell'uomo prima della sua caduta.

Ma ciò non significa che la carne umana si sia trasmessa pura, cioè immune dal peccato, sino alla formazione del corpo di Cristo.

3. Nella natura umana prima di Cristo la ferita, cioè l'infezione del peccato originale, esisteva in atto.

La medicina invece non esisteva in atto, ma solo in potenza, inquantoché da quei patriarchi doveva provenire la carne di Cristo.

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