Summa Teologica - III

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Articolo 1 - Se fossero convenienti i miracoli operati da Cristo sulle sostanze spirituali

Pare che i miracoli operati da Cristo sulle sostanze spirituali non fossero convenienti.

Infatti:

1. Fra le sostanze spirituali, gli angeli sono superiori ai demoni: poiché, come dice S. Agostino [ De Trin. 3,4.9 ], « gli spiriti forniti di intelletto che disertarono e peccarono sono governati da quelli pii e giusti ».

Ora, non si legge che Cristo abbia fatto miracoli sugli angeli buoni.

Quindi non doveva farne neppure sui cattivi.

2. I miracoli di Cristo erano ordinati a manifestare la sua divinità.

Ma questa non doveva essere manifestata ai demoni, poiché ciò avrebbe impedito il mistero della sua passione, come dice S. Paolo [ 1 Cor 2,8 ]: « Se l'avessero conosciuto, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria ».

Quindi egli non doveva compiere alcun miracolo sui demoni.

3. I miracoli di Cristo erano ordinati alla gloria di Dio: infatti nel Vangelo [ Mt 9,8 ] si legge che « le turbe, vedendo » il paralitico guarito da Cristo, « furono prese da timore e resero gloria a Dio, che aveva dato agli uomini un tale potere ».

Ma i demoni non rendono gloria a Dio: poiché si legge [ Sir 15,9 ] che « la sua lode non si addice alla bocca del peccatore ».

Per cui, come attestano S. Marco [ Mc 1,34 ] e S. Luca [ Lc 4,41 ], egli « non permetteva ai demoni di parlare » di ciò che riguardava la sua gloria.

Perciò non era conveniente che facesse miracoli sui demoni.

4. I miracoli furono operati da Cristo per la salvezza degli uomini.

Ma alcuni demoni furono espulsi con detrimento degli stessi uomini.

Talvolta con detrimento fisico: come quando [ Mc 9,26 ] al comando di Cristo il demonio, « gridando e scuotendo fortemente il fanciullo uscì da lui, e il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: È morto ».

Altre volte anche con detrimento dei beni: come quando [ il Signore ] mandò i demoni nei porci, a loro richiesta, e questi precipitarono in mare, per cui gli abitanti di quella regione « lo pregarono che si allontanasse dal loro territorio », come riferisce S. Matteo [ Mt 8,31ss ].

Pare dunque che quei miracoli non fossero convenienti.

In contrario:

Ciò era stato profetizzato da Zaccaria [ Zc 13,2 ], là dove dice: « Lo spirito immondo farò sparire dal paese ».

Dimostrazione:

I miracoli operati da Cristo erano come altrettante prove della fede che egli insegnava.

Ora Cristo, con la potenza della sua divinità, doveva liberare dal potere del demonio gli uomini che avrebbero creduto in lui, secondo le sue stesse parole [ Gv 12,31 ]: « Ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori ».

Perciò era conveniente che fra gli altri miracoli ci fosse anche la liberazione degli ossessi dal demonio.

Analisi delle obiezioni:

1. Come Cristo doveva liberare gli uomini dal potere dei demoni, così pure doveva associarli agli angeli, secondo quelle parole di S. Paolo [ Col 1,20 ]: « Rappacificando con il sangue della sua croce le cose che stanno sulla terra e quelle dei cieli ».

Perciò sugli angeli egli non doveva operare altri miracoli se non quelli di farli apparire agli uomini: il che avvenne alla sua nascita, alla risurrezione e all'ascensione.

2. Rispondiamo con S. Agostino [ De civ. Dei 9,21 ] che « Cristo si fece conoscere dai demoni quel tanto che volle, e tanto volle quanto era opportuno.

Ma ad essi si manifestò non come agli angeli santi, cioè non in quanto è vita eterna, bensì mediante alcuni segni temporali della sua potenza ».

E prima di tutto, vedendo Cristo affamato a causa del digiuno, [ i demoni ] pensarono che egli non fosse il Figlio di Dio.

Per cui S. Ambrogio [ In Lc 4 ], spiegando quelle parole [ Lc 4,3 ]: « Se sei il Figlio di Dio », ecc., dice: « Che cos'altro significa questo esordio se non che [ il demonio ] sapeva che doveva venire il Figlio di Dio, ma non pensava che sarebbe venuto nella debolezza della carne? ».

In seguito però, vedendone i miracoli, sospettò che fosse il Figlio di Dio.

Per cui il Crisostomo [ cf. S. Tomm., Cat. aurea ], a commento delle parole evangeliche [ Mc 1,24 ]: « Io so chi tu sei: il Santo di Dio », afferma che « [ il demonio ] non aveva una conoscenza certa e sicura della venuta di Dio ».

Sapeva però che egli era « il Cristo promesso nella legge », come risulta da S. Luca [ Lc 4,41 ]: « Perché [ i demoni ] sapevano che egli era il Cristo ».

Per cui, nel dichiararlo Figlio di Dio, più che una certezza essi rivelavano un sospetto.

Da cui il commento di S. Beda [ In Lc 2, su 4,41 ]: « I demoni lo riconoscono Figlio di Dio: e come è detto in seguito "sapevano che egli era il Cristo".

Il demonio infatti, avendolo visto affranto dal digiuno, lo credette dapprima un puro uomo; ma non riuscendo a vincerlo con la tentazione ebbe il dubbio che potesse essere il Figlio di Dio.

Più tardi poi, in seguito ai miracoli, capì, o meglio sospettò tale cosa.

Non spinse dunque i Giudei a crocifiggerlo perché non pensava che egli fosse il Cristo o il Figlio di Dio, ma perché non previde che quella morte avrebbe segnato la propria condanna.

Infatti di questo "mistero nascosto dall'eternità" l'Apostolo dice che "nessuno dei dominatori di questo secolo lo conobbe: se infatti l'avessero conosciuto non avrebbero crocifisso il Signore della gloria" ».

3. Cristo compì i miracoli di scacciare i demoni non per l'utilità di questi, ma per l'utilità degli uomini, cioè affinché questi lo glorificassero.

E proibì ai demoni di dire cose che ritornavano a suo onore: primo, per darci l'esempio.

Poiché, come dice S. Atanasio [ Fragm. in Lc, su 4,33 ], « impediva loro di parlare, benché dicessero la verità, per insegnarci a non occuparci di loro, anche quando pare che dicano la verità.

Non è infatti lecito, avendo la divina Scrittura, lasciarsi istruire dal diavolo ».

Ciò inoltre è pericoloso, poiché i demoni spesso frammischiano la menzogna alla verità.

- Secondo, perché, come dice il Crisostomo [ Cir. Aless., In Lc, su 4,41 ], « non era conveniente che essi usurpassero la gloria dell'ufficio apostolico, né che il mistero di Cristo fosse annunziato da una lingua pestifera »: infatti « la sua lode non si addice alla bocca del peccatore » [ Sir 15,9 ].

- Terzo, perché, come afferma S. Beda [ cf. S. Tomm., Cat. Aurea su Lc 4,41 ], « non voleva provocare l'invidia dei Giudei ».

E così « agli stessi Apostoli Gesù proibiva talora di parlare di lui: affinché la predicazione della sua divina maestà non ritardasse il mistero della sua passione » [ Beda, in Lc 2, su 4,41 ].

4. Cristo era venuto in modo speciale per insegnare e compiere miracoli in favore degli uomini, e principalmente quanto alla salvezza dell'anima.

E così permise che i demoni da lui scacciati recassero danno ai corpi e ai beni degli uomini per l'utilità delle loro anime, cioè per loro ammaestramento.

Il Crisostomo [ In Mt hom. 28 ] dice infatti che Cristo « permise che i demoni entrassero nei porci non perché pregato da loro », ma per i motivi seguenti: « primo, per mostrare agli uomini quale danno recano loro i demoni; secondo, perché tutti imparassero che i demoni non potevano neppure entrare nei porci senza il suo permesso; terzo, per mostrare che negli uomini essi avrebbero potuto produrre mali peggiori che nei porci, se gli uomini non fossero stati soccorsi dalla provvidenza divina ».

E per gli stessi motivi permise che l'uomo che veniva liberato dal demonio fosse momentaneamente tormentato; benché lo abbia liberato subito da questa afflizione.

E così viene dimostrato anche, secondo S. Beda [ In Mc 3, su 9,18 ], che « quando cerchiamo di convertirci a Dio dopo il peccato veniamo assaliti dal demonio con nuove e maggiori insidie.

E questo egli lo fa o per disamorarci della virtù, o per vendicare la sua espulsione ».

L'uomo guarito divenne poi « come morto », afferma S. Girolamo [ In Mc, ib. ], perché a coloro che sono guariti S. Paolo [ Col 3,3 ] dice: « Voi siete morti, e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio ».

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