Summa Teologica - III

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Articolo 4 - Se sia conveniente la forma di questo sacramento: « Io ti segno con il segno della croce », ecc.

Infra, q. 84, a. 3; In 4 Sent., d. 7, q. 1, a. 3, sol. 1, ad 3; sol. 2; De forma abs., c. 1

Pare che non sia conveniente la forma di questo sacramento: « Io ti segno [ Signo te ] con il segno della croce e ti confermo con il crisma della salvezza nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen ».

Infatti:

1. L'uso dei sacramenti deriva da Cristo e dagli Apostoli.

Ma né Cristo istituì tale forma, né si legge che gli Apostoli se ne siano serviti.

Tale forma dunque non è quella che conviene a questo sacramento.

2. Come il sacramento è lo stesso per tutti, così anche la sua forma deve essere la stessa, poiché è alla propria forma che ogni cosa deve la sua unità, come anche il suo essere.

Ma non tutti usano questa forma; alcuni infatti dicono: « Ti confermo con il crisma della santificazione ».

Essa dunque non è la forma conveniente di questo sacramento.

3. Abbiamo detto sopra [ a. 2, ob. 2 ] che questo sacramento deve conformarsi al battesimo come la perfezione alla realtà perfettibile.

Ma nella forma del battesimo non si accenna al contrassegno del carattere, e nemmeno alla croce di Cristo, sebbene nel battesimo l'uomo muoia assieme a Cristo, come dice S. Paolo [ Rm 6,3ss ]; e neppure si accenna all'effetto della salvezza, sebbene il battesimo sia necessario per la salvezza.

Inoltre nella forma del battesimo si parla di un atto soltanto, e si esprime la persona del battezzante, dicendo: « Io [ Ego ] ti battezzo »; la forma suddetta invece è diversa.

Essa quindi non conviene a questo sacramento.

In contrario:

Basta l'autorità della Chiesa, che adopera comunemente questa forma.

Dimostrazione:

La forma predetta è conveniente per questo sacramento.

Come infatti la forma di una realtà naturale ne costituisce la specie, così anche la forma del sacramento deve contenere tutto ciò che riguarda la specie del sacramento.

Ora, come risulta dall'esposizione già fatta [ aa. 1,2 ], in questo sacramento viene dato lo Spirito Santo per il vigore nel combattimento spirituale.

Perciò nella confermazione sono necessarie le tre cose accennate dalla forma suddetta.

La prima è la causa che conferisce la pienezza della forza spirituale, ed è la santa Trinità.

La quale viene espressa con le parole: « Nel nome del Padre », ecc.

- La seconda è lo stesso vigore spirituale che viene conferito all'uomo per la sua salvezza mediante il simbolismo della materia visibile.

E a ciò si allude dicendo: « Ti confermo con il crisma della salvezza ».

- La terza è il contrassegno che viene dato al combattente, come anche per le battaglie materiali i soldati vengono contrassegnati con i distintivi dei loro comandanti.

E questo è indicato dalle parole: « Io ti segno con il segno della croce », cioè con il segno « con il quale trionfò il nostro Re », come dice S. Paolo [ Col 2,15 ].

Analisi delle obiezioni:

1. Come si è detto sopra [ a. 2, ad 1 ], a volte attraverso il ministero degli Apostoli veniva dato l'effetto di questo sacramento, ossia la pienezza dello Spirito Santo, con alcuni miracoli visibili fatti da Dio, il quale può conferire l'effetto di un sacramento senza il sacramento.

E in quei casi non era necessaria né la materia né la forma di questo sacramento.

A volte invece gli Apostoli davano questo sacramento come ministri dei sacramenti.

E allora usavano sia la materia che la forma prescritte da Cristo.

Infatti molti riti che gli Apostoli osservavano nel conferire i sacramenti non sono stati tramandati dalle Scritture, che sono destinate indifferentemente a tutti.

Per cui Dionigi [ De eccl. hier. 7,3,10 ] afferma: « Non è giusto che gli interpreti della Scrittura traggano fuori dall'arcano e mettano sotto gli occhi di tutti le invocazioni efficaci », cioè le parole con le quali si compiono i sacramenti, « o il loro senso mistico, o le meraviglie che Dio compie attraverso di esse, ma queste cose ci vengono insegnate senza pubblicità », cioè occultamente, « dalla nostra sacra tradizione ».

Così S. Paolo stesso, parlando della celebrazione dell'Eucarestia, scrive [ 1 Cor 11,34 ]: « Tutte le altre cose le sistemerò alla mia venuta ».

2. La santità è la causa della salvezza.

Dire quindi « crisma della santificazione » è lo stesso che dire « crisma della salvezza ».

3. Il battesimo è la rigenerazione alla vita spirituale, per cui l'uomo vive in se stesso.

Perciò non si pone nella forma del battesimo se non l'unico atto che si riferisce alla santificazione personale dell'uomo.

Invece il sacramento della confermazione è destinato a santificare l'uomo non soltanto in se stesso, ma anche in vista della lotta esterna.

Per questo si menziona non solo la santificazione interna con le parole: « Ti confermo con il crisma della salvezza », ma si contrassegna anche esteriormente l'uomo con il segno della croce per il combattimento spirituale esterno, dicendo: « Io ti segno con il segno della croce ».

Inoltre il verbo battezzare, che indica l'abluzione, può riferirsi sia alla materia, che è l'acqua abluente, sia all'effetto della salvezza.

Non è così invece per il verbo confermare, per cui era necessario aggiungere tali precisazioni.

Infine si è detto sopra [ q. 66, a. 5, ad 1 ] che il pronome ego non è necessario nella forma battesimale, essendo sottinteso dal verbo in prima persona.

Viene usato tuttavia per esprimere l'intenzione.

Ma ciò non è ugualmente necessario nella cresima, non venendo essa conferita se non da un ministro superiore, come si dirà in seguito [ a. 11 ].

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