Summa Teologica - III

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Articolo 4 - Se per questo sacramento si richieda l'imposizione delle mani

De forma abs., c. 4

Pare che per questo sacramento si richieda l'imposizione delle mani del sacerdote.

Infatti:

1. Nel Vangelo [ Mc 16,18 ] si legge: « Imporranno le mani ai malati, e questi guariranno ».

Ora, i malati spirituali sono i peccatori, che vengono guariti da questo sacramento.

Perciò in questo sacramento si richiede l'imposizione delle mani.

2. Nel sacramento della penitenza l'uomo ricupera lo Spirito Santo perduto; dice infatti il Salmista [ Sal 51,14 ] parlando come penitente: « Rendimi la gioia di essere salvato, e confortami con lo Spirito di fortezza ».

Ma lo Spirito Santo viene dato con l'imposizione delle mani, poiché negli Atti [ At 8,17 ] si legge che gli Apostoli « imponevano loro le mani, e quelli ricevevano lo Spirito Santo »; e il Vangelo [ Mt 19,13 ] riferisce che « al Signore furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani ».

Quindi in questo sacramento è indispensabile l'imposizione delle mani.

3. In questo sacramento le parole del sacerdote non sono più efficaci che negli altri sacramenti.

Ma negli altri sacramenti le parole del ministro non bastano se non sono accompagnate da un atto: come nel battesimo, quando il sacerdote dice: « Io ti battezzo », si richiede anche un'abluzione materiale.

Perciò anche nel dire: « Io ti assolvo » è indispensabile che il sacerdote compia qualche atto circa il penitente, imponendogli le mani.

In contrario:

Quando il Signore disse a Pietro [ Mt 16,19 ]: « Tutto ciò che scioglierai sulla terra, sarà sciolto », ecc., non fece alcuna menzione dell'imposizione delle mani.

E neppure quando disse a tutti gli Apostoli [ Gv 20,23 ]: « A chi rimetterete i peccati, saranno rimessi ».

Quindi in questo sacramento non si richiede l'imposizione delle mani.

Dimostrazione:

L'imposizione delle mani viene usata nei sacramenti della Chiesa per indicare l'effusione copiosa di un certo effetto di grazia su coloro ai quali vengono imposte le mani, come per una trasfusione di quella grazia che deve trovarsi in abbondanza nei ministri.

Per questo l'imposizione delle mani viene fatta nel sacramento della cresima, in cui si conferisce la pienezza dello Spirito Santo, e nel sacramento dell'ordine, in cui ai sacri ministri viene conferita un'eccellenza di poteri.

Da cui le parole di S. Paolo a Timoteo [ 2 Tm 1,6 ]: « Ti ricordo di ravvivare la grazia di Dio che è in te per l'imposizione delle mie mani ».

Ora, il sacramento della penitenza non è ordinato al conseguimento di una qualche eccellenza di grazia, ma alla remissione dei peccati.

Perciò in questo sacramento non è richiesta l'imposizione delle mani, come non è richiesta neppure nel battesimo, nel quale tuttavia la remissione dei peccati è più completa.

Analisi delle obiezioni:

1. L'imposizione delle mani sui malati non era un rito sacramentale, ma era ordinata al compimento dei miracoli: per cui il contatto delle mani da parte di uomini santi eliminava anche le infermità corporali.

Per questo nel Vangelo [ Mc 6,5 ] si legge che il Signore « imponeva le mani agli ammalati e li guariva »; e mondò il lebbroso con il suo contatto [ Mt 8,3 ].

2. Non qualsiasi conferimento dello Spirito Santo richiede l'imposizione delle mani, poiché lo Spirito Santo è ricevuto anche nel battesimo, nel quale tuttavia non si usa l'imposizione delle mani, ma l'imposizione delle mani è richiesta per ricevere lo Spirito Santo con pienezza: il che avviene nella cresima.

3. Nei sacramenti che si compiono mediante l'uso della materia il ministro deve compiere un qualche atto corporale su colui che li riceve, come avviene nel battesimo, nella cresima e nell'estrema unzione.

Ma questo sacramento non consiste nell'uso di una materia applicata dall'esterno, poiché qui fungono da materia gli atti del penitente.

Come quindi nell'Eucaristia il sacerdote compie il sacramento con la sola pronunzia delle parole sulla materia, così le sole parole del sacerdote che assolve, rivolte al penitente, compiono il sacramento dell'assoluzione.

Che se poi si richiedesse un atto corporale da parte del sacerdote, allora il segno di croce, che viene usato anche nell'Eucaristia, non sarebbe meno adatto dell'imposizione delle mani, per indicare che i peccati vengono rimessi con il sangue della croce di Cristo.

E tuttavia tale rito non è indispensabile per questo sacramento, come non lo è neppure per l'Eucaristia.

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