Congresso Mondiale degli ex-allievi lasalliani

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Spiritualità di unione e di carità fraterna

Sparsi in tutto il mondo, diffusi un po' dovunque, mescolati con la massa dei semplici fedeli, i Catechisti debbono essere un cuore solo, un'anima sola.

"I figli della pia Unione devono essere un gruppo solo unito con me Gesù Crocifisso.

Fossero pure in tutte le città del mondo, debbono formare uno spirito solo, vivere solo in Dio" ( Fra Leopoldo 28 marzo 1917 ).

I Catechisti sono tenuti al più intenso amore fraterno nelle prove e nelle avversità, nella vicendevole sottomissione e nel muto servizio, nella preghiera, nella reciproca edificazione, nella fedeltà alle chiamate di Gesù Crocifisso.

All'interno dell'Unione, e nell'apostolato esteriore, nella ricerca della perfezione e nelle attività catechistiche e sociali, ovunque si trovino e operino, i Catechisti debbono costituire di fatto quello che nell'insegna definisce il loro Istituto, cioè una "unione" di carità fraterna in Gesù Crocifisso e in Maria Immacolata.

Compito tutt'altro che facile, specialmente date le condizioni di vita dei catechisti.

Essi vivono infatti normalmente nel loro ambiente di sempre, continuano ad essere sottoposti a superiori civili e secolari nell'assolvimento di compiti i più disparati.

Su di loro si esercitano nel modo più scoperto le influenze e le suggestioni del secolo, comprese le mode culturali, le abitudini inveterate, i pregiudizi correnti.

Spesso nessun bisogno li lega al loro Istituto, fuorché la ricerca della divina volontà.

Come se non bastasse essi appartengono a condizioni sociali assai disparate, a popoli e a paesi di razze, tradizioni, costumi diversi: tradizioni e costumi che essi per altro debbono sostenere in quello che hanno di verità e di bene.

Per coloro che fra essi, disgraziatamente, decidessero di abbandonare la via per cui Dio li chiama, non ci sono complicazioni materiali, non c'è il dramma di un reinserimento nel secolo; tutto si risolve in un voltar di schiena interiore, rinunciando all'apostolato catechistico: il resto, in superficie almeno, rimane come prima.

Rimanendo in famiglia, pur trovando in essa un importante campo di abnegazione e di apostolato, possono altresì incontrarvi le insidie più pericolose per la loro generosa dedizione a Dio e alle anime, possono trovarvi insinuanti allettamenti corrosivi della loro fedeltà e ubbidienza, corrosivi pure della loro solidarietà fraterna con gli altri membri dell'Unione.

Eppure al di sopra di tutti questi condizionamenti essi debbono formare - giova ripeterlo - un cuor solo ed un'anima sola, il che è possibile solo in virtù della carità fraterna, la più ardente.

Negli scritti di Fra Leopoldo, che già a questo proposito ho ricordato, ci sono delle insistenze e delle raccomandazioni e persino delle gravi minacce di castighi, perché tutto tra i catechisti sia improntato alla carità fraterna e conduca alla più stretta e fraterna unione.

"L'Ordine che sorgerà, sia coltivato prima di tutto …  con la reciproca assistenza …  e grande carità fraterna " ( Fra Leopoldo 28 agosto 1908).

È sorprendente notare come già nella prima predizione circa l'Unione, nel lontano 1908, il Crocifisso raccomandasse l'aiuto e l'amore vicendevole come basilari per la formazione di quelli che sarebbero stati i futuri catechisti.

Il Fratello Teodoreto da parte sua, se ebbe talvolta a dimostrarsi profondamente addolorato, fu sempre in fatto di mancanza di carità fraterna.

La quale carità tanto gli stava a cuore, che compose una preghiera affinché i Catechisti implorassero la carità fraterna, ogni giorno, dal Crocifisso.

D'altra parte, l'amore fraterno più puro e fattivo non li deve stringere indissolubilmente, non potrà non costituire l'esempio più convincente ed edificante che i Catechisti debbono dare al mondo.

Solo l'amore, quello che ci viene dal Cristo, può superare ogni difficoltà, abbattere ogni ostacolo, appianare ogni sentiero sulla via del ritorno a Dio.

Gli uomini a tutto possono resistere, non all'amore però, a meno che non siano irrimediabilmente perversi e ostinatamente malvagi.

La profonda e per certi aspetti inesplicabile commozione succeduta alla morte di Papa Giovanni XXIII, commozione che ha scosso il mondo, che ha fatto piangere più di un ateo e di un miscredente, trova principalmente nell'amore la sua autentica spiegazione.

Ai Catechisti dunque di cercarsi e conoscersi in Gesù Crocifisso, di aiutarsi per amore di Lui, di collaborare fraternamente nell'attesa di Lui.

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