Conferenza al II Noviziato dei Fratelli delle Scuole Cristiane

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Natura dell'opera

Giova tener presente che l'Unione Catechisti è ancora lontana dall'aver raggiunto il suo completo sviluppo, non solo in estensione, ma anche in profondità.

Ad essa manca non solo lo sviluppo numerico dei membri, che secondo le predizioni di Fra Leopoldo saranno legione, ma anche l'apporto di capacità e di esperienza dei Fratelli delle Scuole Cristiane, ai quali evidentemente sono riservati gli ultimi sviluppi e adattamenti, nel quadro unitario delle Regole e Costituzioni, specialmente in materia di apostolato catechistico e di formazione dei Catechisti associati.

Perciò non è sufficiente parlare di quello che essa è o fa attualmente, ma bisogna tener conto di quello che è in potenza e sforzarsi di comprendere ciò che sarà in avvenire.

Se San Giovanni Battista de La Salle avesse dovuto descrivere il suo Istituto quand'era nei suoi primordi, così contrariato ed incompreso e non avesse tenuto conto dello sviluppo futuro ce ne avrebbe dato un'idea molto modesta.

Tuttavia se l'Unione Catechisti non ha ancora raggiunto il pieno sviluppo, essa ha già in evidenza, io credo, tutti gli elementi essenziali della sua fisionomia.

Primo elemento: Si tratta di un Istituto Secolare e cioè di un'organizzazione di laici che tendono stabilmente alla perfezione per mezzo dei consigli evangelici.

Quindi non una semplice Associazione di A.C. o una Pia Unione ma nemmeno una Congregazione religiosa.

È inesatto dire che l'Unione Catechisti è una Congregazione Religiosa non solo perché i canonisti fanno una distinzione precisa fra Ordini, Congregazioni e Istituti Secolari, ma soprattutto perché se tutti hanno in comune la sostanza della vita religiosa c'è fra i primi due e gli ultimi una differenza notevole di stile.

Negli Istituti Secolari la professione religiosa, anche se comprende tutti i tre classici voti di povertà, castità e ubbidienza ed anche se è perpetua, è però un affare privato.

Stavo per dire professione privata, se i due termini non fossero contradditori.

È il "secretum regis, qui bonum est ascondere".

Quindi i Catechisti non sono persone sacre ( esteriormente ).

Quindi non solo i membri non hanno divisa che li contraddistingua, ma non manifestano neppure facilmente il loro impegni con Dio.

I Catechisti del SS. Crocifisso non sono tenuti al segreto4 come i membri di molti altri Istituti Secolari, però anch'essi devono essere riservati e parlare il meno possibile della loro condizione.

L'Unione dev'essere in luce, ma i singoli membri è meglio che siano in ombra.

Ciò è assai utile per il raggiungimento del loro fine, specialmente per l'apostolato nel loro ambiente di lavoro, dov'essi sarebbero in soggezione e la loro azione assai meno efficace, se apparissero come frati in abito borghese.

Questo anonimato non sarà sempre possibile, ma sarà la regola e sarà utilissimo.

Ma vi è un altro aspetto che caratterizza ancor meglio gli Istituti Secolari e li distingue dagli Ordini e Congregazioni. Religiose ed è da una lato la mancanza di vita comune, dall'altro l'occupazione dei membri in attività non direttamente apostoliche, ma che mirano immediatamente ad una finalità di natura economica.

Ciascuno dei membri deve provvedere da sé alle necessità proprie e a quelle della sua famiglia.

Questo, che potrà sembrare una sottrazione di energie all'apostolato non è invece che un metodo diverso di apostolato.

La società odierna ha una vernice di cristianesimo, ma è intimamente pagana.

La religione penetra raramente fino in fondo nella vita individuale e non penetra affatto nelle istituzioni.

Mi sia concessa una reminiscenza storica che naturalmente traggo dalla mia professione e che serve a illustrare il mio pensiero.

Una delle più potenti istituzioni bancarie del '400, all'epoca dei Comuni, è il Banco dei Peruzzi, che aveva Sede a Firenze e Filiali in tutto il mondo e che finanziava, tra gli altri, il re d'Inghilterra, il quale poi lo rovinò negandogli il rimborso degli enormi prestiti fattigli.

Questo Banco apparteneva a una ventina di soci, uno dei quali era Messer Domeneddio, che appariva regolarmente in tutti gli atti costitutivi della Società e nel libro dei Soci.

Ogni anno gli si attribuiva la parte di utili spettatagli in proporzione della sua quota e gli utili così definiti venivano distribuiti ai poveri.

Il caso è tutt'altro che isolato.

L'usanza di associarsi Messer Domeneddio era assai diffusa.

I soci, dopo di aver conferito la loro parte di capitale, si quotavano una seconda volta per costituire la quota, tutt'altro che trascurabile, del Socio più illustre, che veniva poi iscritto nel libro dei soci con la dicitura: Messer Domeneddio per la carità.

Quanti aspetti interessanti e profondamente cristiani in questa usanza!

Dove trovare oggi qualche cosa di simile?

Gli affari sono affari, la politica non vuol leggi e la religione è cosa privata, che non ha da interferire con le altre manifestazioni della vita e non ha bisogno di atti esteriori, fuorché di un po' di coreografia.

Oggi tutti i popoli sono ad una grande svolta e lo è anche la Chiesa, la quale non solo si trova di fronte alla necessità di dover riassorbire vasti strati sociali che si sono completamente sottratti alla sua influenza ma deve riconsacrare ogni cosa perché si è operata una larga profanazione.

Il presupposto di questa necessità è un concetto fondamentale, che i secoli precedenti non hanno mai abbastanza approfondito e che deve costituire una conquista ulteriore dei tempi nostri ed è il concetto della sacralità di ogni cosa creata da Dio e destinata al servizio dell'uomo e quindi alla gloria del Creatore.

Il lavoro umano in tutte le sue forme, anche le più umili, le società e le istituzioni non solo familiari e religiose, ma anche quelle civili, politiche, commerciali, gli esseri e le cose, anche il danaro, così disprezzato a parole e così ricercato da tutti, hanno una nobiltà e un valore intrinseco che bisogna fare emergere.

È l'umanesimo cristiano che sta per sorgere e sarà la caratteristica dei nostri tempi.

In questo sforzo titanico sarà più che mai preziosa l'opera dei conventi e delle scuole che sono le centrali del pensiero, ma un posto largo e insostituibile è riservato agli Istituti Secolari.

Ad essi in special modo è riservata quella penetrazione capillare che è condizione necessaria affinché la vita circoli pienamente negli organismi di qualunque specie.

Ad essi in modo specifico spetta rendere testimonianza al Vangelo in tutte le circostanze della vita pratica e dimostrare che tutto è buono ciò che Dio ha fatto.

Si è riflettuto abbastanza sul capovolgimento operato dagli Istituti Secolari nell'impostazione della vita religiosa?

Ecco ad esempio che il monaco fugge il mondo considerato come un pericolo.

Ne vive lontano. Si astiene quanto più può da tutte le sue manifestazioni.

Ed ecco invece la regola dei Catechisti:

Art. 14) "I Catechisti trovano nella professione religiosa un nuovo argomento per adempiere i doveri famigliari e per essere cittadini coscienti, retti e attivi, ispirandosi, ecc…." ( Regole e Costituzioni - 1949 ).5

Dunque non lasciare la famiglia e le relazioni sociali, ma fare della professione religiosa uno stimolo per agire in profondità nella vita di famiglia e nella vita sociale.

Non solo santificandosi nel mondo, ma con il mondo.

E questa proprio l'espressione del Motu Proprio " Primo feliciter" sugli Istituti Secolari in data 12/3/1948.

Non un apostolato che agisca solo dall'esterno, ma dall'interno delle istituzioni sociali.

Perciò essere dappertutto.

Vivere la vita degli altri uomini, condividerne tutti i problemi, tutte le ansie e anche tutte le speranze e quelle poche soddisfazioni.

Sicuramente l'essenza dell'apostolato non è nell'azione esterna ma nella ricchezza interiore dell'apostolo.

Qui si intende di esaminare solo il lato umano.

E neppure si ha la pretesa di dire che gli I. S. abbiano la parte migliore.

Ogni forma di apostolato ha il suo lato vantaggioso e il lato meno vantaggioso – Qui si intende semplicemente mettere in luce i vantaggi offerti dall'apostolato d'ambiente proprio degli Istituti Secolari e così opportuno ai giorni nostri.

Nella Chiesa le nuove milizie che sorgono incessantemente secondo le esigenze dei tempi, non aboliscono mai le antiche, ma le presuppongono e le completano, come ogni onda presuppone e continua l'onda precedente.

Né le diminuiscono, ma le fanno vieppiù risaltare perché da esse attingono e ad esse si appoggiano, come la luce e la fiamma comunicata non impoverisce la sorgente da cui deriva, ma la fa vieppiù divampare.

Così avverrà per gli Istituti Secolari i quali per lo più sentono il bisogno di appoggiarsi a qualche grande famiglia religiosa, come appunto l'Unione Catechisti si appoggia all'Istituto dei Fratelli.

Può essere opportuna un'ultima osservazione.

I Catechisti non considerano il loro lavoro come un semplice mezzo per guadagnarsi il pane e poter così attendere all'apostolato, né come un pretesto per essere presenti in certi ambienti e potervi portare l'influsso cristiano, più o meno come fanno alcuni preti francesi nelle grandi officine di Parigi o di Marsiglia.

Essi invece si dedicano veramente alla loro professione.

Ecco in proposito ciò che dicono le loro regole all'art. 15:

"I Catechisti si sforzano di acquistare la massima competenza nella loro civile professione, di adempierne perfettamente e fedelmente i doveri, con profondo spirito cristiano e religioso ecc." ( Regole e Costituzioni - 1949 ).

È bandito dunque il dilettantismo ed è fatto obbligo a ciascun catechista della serietà e del valore personale nel suo lavoro, nonché dello spirito cristiano e religioso che lo deve animare, perché soltanto così si può acquistare prestigio e soltanto così vengono consolidati i pilastri dell'edificio sociale.

Ora, non è forse questo lo scopo dell'educazione cristiana?

Non è a questo risultato che mirano tutti i Fratelli in ogni loro genere di scuola?

Sicuramente nessuno sogna di condurre tutti gli allievi alla consacrazione della vita religiosa, perché la massima parte di essi è chiamata alla vita comune del matrimonio ed è bene che sia così.

Ma infine, che cos'è il genere di vita dei Catechisti se non l'ultimo gradino, nella scala della perfezione, della vita che si può condurre in mezzo al mondo, cioè il modo più perfetto di condurre quella vita che conduce la maggior parte degli uomini?

È vero che i Catechisti non contraggono matrimonio, ma è questa l'unica differenza e del resto non tutti coloro che vivono nel mondo sono sposati, anzi, di fatto le persone sposate non sono neanche la maggioranza di coloro che vivono in famiglia.

E i Catechisti vivono in famiglia, spesso anzi con le preoccupazioni di un capo di famiglia.

Non per nulla hanno eletto S. Giuseppe loro speciale protettore.

Essi dunque rappresentano, in un certo senso, l'ultima tappa in quella direzione in cui cammina la gran massa dei giovani e rappresentano, sempre in quel senso, il coronamento dell'opera educativa dei Fratelli.

In altre parole i giovani, senza cambiare condizione sociale e senza lasciare il mondo, vengono guidati non solo all'osservanza della legge di Dio, ma anche alla pratica dei consigli evangelici, con grande vantaggio dell'anima propria e dell'ambiente che li circonda.

Per mezzo dei Catechisti i Fratelli sono presenti in tutti i ranghi vitali della società, in una maniera assai più efficace ( sia detto senza mancar di riguardo ad alcuno e senza far riferimento ai singoli, ma solo alle istituzioni ) di quanto lo siano per mezzo degli ex allievi.

L'Unione Catechisti non è dunque una Congregazione Religiosa più o meno parallela all'Istituto, con la quale bisogna fare i conti per camminare in armonia, ma una estensione dell'Istituto dei Fratelli un complemento, un potenziamento, se questi termini ( io non ne ho trovati degli altri ) non sono troppo presuntuosi.

L'Istituto trova nell'Unione uno sviluppo della propria azione anche in un altro modo.

Allorché i Catechisti saranno numerosi come li predisse Fra Leopoldo e la fiamma che cova da tanto tempo sarà divampata come un incendio, essi forniranno indubbiamente una buona riserva anche per l'insegnamento, là dove i Fratelli scarseggiano, oppure sono inceppati nella loro azione da condizioni politiche avverse.

Per il passato hanno già sostituito i Fratelli nella Scuola Serale.

In tutti i corsi accelerati che si svolgono durante le ore serali o nei giorni festivi, che per i Fratelli rappresentano una difficoltà notevole, l'ausilio dei Catechisti può essere particolarmente prezioso.

L'Unione a sua volta, che già si è modellata sulla fisionomia spirituale dell'Istituto, trova in esso le migliori condizioni di vita e di sviluppo e da questa simbiosi si avvantaggia il Regno di Dio.

Prevengo una obiezione: i chiamati alla perfezione, o meglio coloro che ne abbracciano lo stato, anche stando nel mondo, sono relativamente pochi.

Come potrà l'Unione Catechisti interessare la massa dei Giovani che frequentano le Scuole Cristiane?

Ecco, nell'Unione non c'è una sola categoria di membri; ma due.

I Catechisti Congregati,6 che abbracciano lo stato di perfezione e i Catechisti Associati, che seguono la via comune del matrimonio.

C'è dunque posto per tutti.

I Catechisti associati fanno parte dell'Istituto Secolare, ne hanno lo spirito e ne condividono il lavoro apostolico.

Essi non sono legati dai voti religiosi, ma sono impegnati all'intensità della vita cristiana, come i Catechisti congregati.

E non è detto che in avvenire non possano avere qualche legame particolare in vista di una grande crociata per il risanamento della famiglia.

Questo nucleo fondamentale della società, da cui l'individuo ripete non solamente la sua struttura fisica, ma anche le linee maestre della sua fisionomia morale e da cui, in ultima analisi dipende la composizione dell'intero corpo sociale è gravemente minacciato dalle ideologie materialistiche, dalle difficoltà economiche, dall'eterno egoismo che nella vita va cercando solo i piaceri, e da errori senza fine che ne minano la compagine, ne inaridiscono la sorgente e si sforzano di deviarla dal suo scopo.

I dati statistici riguardanti la famiglia sono impressionanti e hanno la stessa gravità di quelli che indicano lo sviluppo del cristianesimo con il numero degli infedeli, tuttora immersi nelle tenebre, e di quelli che riflettono la distribuzione della ricchezza nel mondo, con interi popoli mietuti dalla fame e preda della miseria più nera, con tutti gli abbrutimenti che ne conseguono.

Di fronte a questi dati non ci si può sottrarre ad un senso di oppressione, e non si può non sentire come una febbre di fare, di agire con tutte le forze, di dare tutto quello che si può, e più di quanto si può e di perdere tutto se stesso in una lotta che soltanto l'onnipotenza di Dio può rendere vittoriosa.

Questo della famiglia è il campo dei Catechisti Associati, i quali in un primo tempo dovranno formare essi stessi delle famiglie schiettamente cristiane e poi dovranno stringersi in un fronte compatto per la difesa del focolare.

Fra Leopoldo scriveva a suo tempo che dall'Unione del SS. Crocifisso sarebbero venuti dei ferventi religiosi e molte famiglie cristiane.

Dei ferventi religiosi anzitutto, e non solo per l'Istituto Secolare dei Catechisti, ma per tutte le famiglie religiose perché la vocazione la dà il Signore e la dà come vuol Lui e uno chiama ad una missione e l'altro chiama ad altra missione.

Così è avvenuto finora e l'Unione Catechisti7 ha dei suoi ex membri fra i sacerdoti secolari, i Fratelli delle Scuole Cristiane, i Francescani, i Passionisti, i Carmelitani, i Salesiani, i Sacramentino, i Camilliani, gli Oblati, ecc. e nemmeno li ricordiamo tutti.

Ma in numero assai maggiore, com'è naturale, dall'Unione dovranno sorgere dei padri di famiglia.

Ecco che cosa si legge negli scritti di Fra Leopoldo, sotto la data del 25 Marzo 1915, festa dell'Annunziata: "Stando ai piedi della Croce Fra Leopoldo pregò così: Santa mamma di Dio che sei la protettrice di questa bell'opera, che cosa intendi si faccia della Pia Unione?".

Risposta: "Per seminare in mezzo al mondo famiglie sante, vivendo una vita esemplare veramente cristiana e cattolica.

Saranno benedette tali famiglie dal mio Divin Figlio, da me e da tutta la Corte Celeste."

Qui la strada da percorrere è ancora lunga perché finora i Catechisti associati non hanno ancora raggiunto il dovuto sviluppo.

Però il problema della famiglia è sempre tenuto in evidenza all'Unione e il fatto ad esempio che a Torino il Fronte della Famiglia sia in mano ad un Catechista ed abbia la sua sede presso l'Unione è abbastanza espressivo.

Indice

4 4 "Segreto" che viene definito "riserbo".
5 5 Dal 1997 sono in fase di sperimentazione le nuove Costituzioni.
6 6 Il termine "Catechisti Congregati" è ora superato. È più esatto dire "Catechisti Consacrati".
7 7 Quando era ancora Associazione, mentre l'Istituto Secolare è una vocazione stabile.